Virus Zika: cosa è e cosa provoca?

di Nicola Coppola, Caterina Monari - Malattie infettive - Dipartimento di Salute Mentale, Fisica e Medicina Preventiva

 

Il virus Zika, contrariamente al pensiero comune, è un virus che viene da lontano, rimasto nell'oscurità per quasi 70 anni: fu, infatti, isolato in una scimmia nella foresta di Zika in Uganda già nel 1947, ma il primo caso di infezione umana risale al 1954, in Nigeria. Tuttavia, è solo a partire dai primi mesi del 2015 che questo agente virale ha iniziato a incutere un timore via via crescente, a causa della sua rapida diffusione nei paesi dell’America latina. Nel giro di pochi mesi, infatti, solo in Brasile sono stati registrati circa 1,3 milioni di casi di sospetta infezione da Zika. Il 1/2/16 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato lo stato di "emergenza globale di sanità pubblica", riguardo il rischio di microcefalia neonatale e di altri disordini neurologici correlati a tale infezione.

 

Ma che cos’ è lo Zika virus? Che cosa provoca?

Zika è un virus a RNA appartenente alla famiglia dei flaviviridae, così come i virus delle più conosciute dengue e febbre gialla viene trasmesso all'uomo prevalentemente attraverso la puntura di zanzare della specie aedes (aegypti o albopictus), per via materno-fetale o attraverso trasfusioni di sangue. Recentemente, inoltre, è stato confermato il rischio di trasmissione per via sessuale, mentre sono in corso studi riguardanti la trasmissione attraverso altri fluidi organici (saliva, urine e latte materno).

Ad oggi l'infezione è stata riportata nelle aree tropicali in cui circolano le zanzare aedes, in particolare in 35 paesi tra sud e centro America, Messico, Caraibi e isole del Pacifico. Finora, in Italia sono stati segnalati nove casi di infezione da virus Zika, tutti di ritorno da zone a rischio e tutti guariti senza manifestare complicanze.

L'80% delle infezioni, dopo 3-12 giorni di incubazione, decorre in maniera asintomatica o paucisintomatica. Nelle forme sintomatiche i sintomi più frequentemente riscontrati sono aspecifici e comprendono febbricola, congiuntivite non purulenta, eruzioni cutanee, artriti o artralgie, prurito, astenia, linfoadenomegalia e cefalea. La terapia è sintomatica; nella maggior parte dei casi si va incontro a guarigione spontanea, con bassi tassi di ospedalizzazione.
Tuttavia, l’aspetto che spaventa maggiormente la popolazione e le autorità sanitarie internazionali è rappresentato dalle potenziali sequele neurologiche dell'infezione, di cui tutti i canali di comunicazione hanno ampiamente discusso negli ultimi mesi. E' stato, infatti, recentemente confermato il rischio di comparsa di anomalie congenite del sistema nervoso centrale nei neonati (soprattutto microcefalia) se l'infezione è contratta in gravidanza, e, nell'adulto, della sindrome di Guillain-Barré, una polineuropatia infiammatoria demielinizzante, che può portare a paralisi.

Un recente report condotto in Brasile ha dimostrato che ben il 29% delle donne con infezione da virus Zika in gravidanza ha presentato anomalie fetali, evidenziate ecograficamente. Il rischio correlato alla sindrome di Guillain-Barré, invece, è stimato a 0.24 ogni 1000 infezioni da Zika.

Attualmente non è disponibile un vaccino contro il virus Zika, ma sono in corso numerosi studi a riguardo. L’unico metodo attualmente disponibile per prevenire l’infezione è cercare di evitare la puntura delle zanzare vettore, che circolano dall'alba al tramonto, mettendo in atto le comuni indicazioni fornite per le altre patologie trasmesse da insetti. E’ inoltre consigliato evitare rapporti sessuali non protetti con persone di ritorno dai paesi interessati e, alle donne in cerca di una gravidanza, rinviare viaggi verso paesi a rischio.

Il livello di allarme internazionale resta alto, soprattutto in vista dei futuri flussi turistici diretti verso il sud America, sia per il periodo estivo che per i prossimi giochi olimpici di Rio de Janeiro. In questo clima di incertezza e timore generale, in una fase ancora precoce per quanto riguarda prospettive future di immunizzazione, le campagne di prevenzione, informazione e sensibilizzazione di massa rivestono un ruolo fondamentale e diventano un arma molto potente nel circoscrivere i focolai di malattia.

 

Bibliografia essenziale:

- Zika Virus. L.R. Petersen, D.J. Jamieson, A.M. Powers and M.A. Honein. L.R. Baden, editor. The New England Journal of Medicine, March 30 2016;
- Guillain-Barré syndrome outbreak associated with Zika virus infection in French Polynesia: a case-control study. V-M Cao-Lormeau, A. Blake, S. Mons, S. Lastère, F. Ghawché et al. Lancet 2016; 387: 1531–39;
- Evidence of Sexual Transmission of Zika Virus. E. D’Ortenzio, S. Matheron, X. de Lamballerie, B. Hubert, et al. The New England Journal of Medicine, April 13 2016;
- Zika Virus and microcephaly and Guillain-Barré syndrome. Situation report, 31 March 2016. World Health Organization (WHO).

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