In mostra i manoscritti illustrati sulla Medicina prodotti tra il VI e il XVI secolo e i primi libri a stampa della Biblioteca Nazionale di Napoli. Come molte altre discipline, la medicina si è avvalsa del libro, sia manoscritto che a stampa, non solo per codificare teorie e prassi, ma anche per elaborare un sistema di immagini che aiutasse il lettore a comprendere meglio e a memorizzare i testi. La storia del libro di argomento medico costituisce un tema cruciale nella trasmissione dei saperi scientifici e dei repertori figurativi connessi.

Con il contributo dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e della Fondazione Bracco di Milano, il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali e la Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli hanno promosso una mostra sui manoscritti miniati e sui primi libri a stampa illustrati di interesse medico. La mostra, aperta al pubblico fino al 5 febbraio 2023, è frutto di un’impresa corale, nata da una stimolante sinergia tra le istituzioni coinvolte, unite dall’obiettivo di indagare e far conoscere una parte significativa del nostro patrimonio culturale, solitamente poco accessibile al pubblico più ampio.

In un affascinante intreccio di testi e immagini, i manoscritti miniati prodotti tra il VI e il XVI secolo e i primi libri a stampa della Biblioteca Nazionale di Napoli tramandano le conoscenze sulla pratica medica, l’anatomia, gli strumenti chirurgici, i rimedi terapeutici. Allo stesso tempo, questi preziosi volumi restituiscono una vivida istantanea dell’insegnamento universitario, delle istituzioni terapeutiche, delle cure termali e delle regole igieniche per mantenersi a lungo in buona salute. Testi scritti e testi figurativi raccontano, in parallelo, l’evoluzione della scienza medica e dei linguaggi artistici tra alto medioevo ed età moderna, avendo come punto d’incontro il libro, da sempre strumento cruciale della trasmissione culturale.

Tra i documenti esposti il famoso "Dioscoride napoletano", raro esempio di erbario tardo antico illustrato a mano, i manoscritti di fine 300 della celebre Scuola salernitana, che svolse un ruolo di primo piano nello sviluppo degli studi di medicina durante tutto il medioevo, e tra questi i commentari di Galeno (c. 129-201 d.C.) alle opere di Ippocrate (c. 460-377 a.C.); il De medicina di Celso tra i testi medici più belli prodotti a Napoli nel 400 impreziosito da iniziali, fregi e cornici, verosimilmente realizzato per Ferrante d’Aragona duca di Calabria (c. 1455-1458). Tra le curiosità in mostra, la "matricola" della confraternita napoletana dell’Ospedale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili, una delle più importanti istituzioni assistenziali napoletane. All’inizio del fascicolo, compare lo stemma dell’imperatore Carlo V, che fu tra i primi governatori della confraternita, ccanto a quelli di papa Leone X e della città di Napoli. I benefici terapeutici delle acque termali della zona flegrea sono protagonisti delle eleganti xilografie che illustrano l’edizione ampliata del De Balneis puteolanis di Pietro da Eboli e la Cronaca di Partenope, stampate a Napoli rispettivamente nel 1507 e nel 1526.
Si intrecciano nella mostra diversi piani di lettura: il percorso espositivo consente di cogliere l’importanza rivestita dall’illustrazione libraria nel trasmettere la cura della salute e nel contempo traccia una storia delle illustrazioni a scopo scientifico, spesso affidate a miniatori, disegnatori e incisori, talvolta anche di grandi qualità artistiche. L'allestimento offre anche l’occasione per misurare la varietà ed importanza del patrimonio librario della Nazionale di Napoli, che conserva una considerevole e rara collezione di manoscritti e una ricca raccolta di incunaboli e cinquecentine.

La mostra è frutto di una intesa siglata tra la Biblioteca Nazionle di Napoli e il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell'Ateno Vanvitelli che ha come obiettivo lo sviluppo e il mantenimento di forme di collaborazione per lo svolgimento di programmi e progetti di studi e ricerca, finalizzati all'ampliamento delle conoscenze, alla formazione di nuove competenze, di promozione e valorizzazione dei risultati delle ricerche.

Napoli, Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III”, Sala Rari

Ingresso libero su prenotazione: www.bnnonline@.it

 

La Mostra

I volumi in mostra

Crediti

Una consulenza scientifica a “quattro mani” per valorizzare lo storico carnevale di Palma Campania. Il progetto di ricerca è stato condotto insieme dai dipartimenti della Vanvitelli Economia e di Architettura e Disegno Industriale, un lavoro di consulenza scientifica svolto per il Comune di Palma Campania e la Fondazione Carnevale Palmese nell’ambito delle attività di Terza missione. L’obiettivo: rafforzare l’identità del Carnevale di Palma Campania e nell’aumentarne la notorietà a livello nazionale, soprattutto nei canali culturali. L’evento, infatti, non gode attualmente di una elevata riconoscibilità e popolarità in Italia, nonostante possa vantare radici storiche molto antiche e presenti dei caratteri particolari che lo rendono per certi aspetti un unicum nel panorama dei carnevali della penisola.

Il Carnevale di Palma Campania è una secolare celebrazione profondamente radicata nella cultura della comunità locale che, con orgoglio e partecipazione diffusa, ne custodisce e tramanda la tradizione. Il valore simbolico che l’evento riveste per la popolazione, nonché le antiche radici storiche e le peculiarità nella “ritualità” della manifestazione nel panorama italiano rendono possibile immaginare il Carnevale come l’elemento chiave di una strategia di marketing territoriale event-based, finalizzata a promuovere la città attraverso l’attivazione di un processo di costruzione della sua immagine nel mercato.

 

Sulla base di tali premesse, il progetto di ricerca ha inteso quindi delineare una strategia di marketing e comunicazione in grado di valorizzare l’evento in un’ottica di sviluppo territoriale, considerando il Carnevale il key concept attorno al quale configurare la proposizione di valore del territorio e definire la brand identity della città. Un evento, infatti, – e soprattutto un evento ricorrente, con una identità nitida e un target privilegiato – consente di costruire e rafforzare nel tempo il posizionamento e l’immagine di una destinazione. Affinché ciò si verifichi, tuttavia, occorre programmare una strategia di marketing territoriale efficace, che consenta di definire e comunicare un posizionamento chiaro e distintivo, basato sugli elementi singolari che compongono l’evento, nonché di intercettare e soddisfare le esigenze dei segmenti di turisti e visitatori target, partendo dall’identificazione delle caratteristiche della manifestazione e dall’analisi dei punti di forza e di debolezza nella costruzione e comunicazione dell’evento.

Per questi motivi, sotto il profilo strategico, la ricerca condotta ha inteso innanzitutto identificare i fattori distintivi del Carnevale di Palma Campania rispetto agli eventi concorrenti, per poter promuovere processi di posizionamento e targeting efficaci e sostenibili. Il Carnevale di Palma Campania, infatti, si configura come un “evento-rito”, una manifestazione che esprime l’orgoglio di una comunità che, da un lato, si sente idealmente “proprietaria” dell’evento, tramandandone con gelosa passione i riti e la “tradizione autentica”, e che, dall’altro lato, lavora coralmente un intero anno per la sua riuscita, mettendo in campo il lavoro sapiente degli artigiani locali. In particolare, i tratti culturali dell’evento, distanti per molti aspetti dagli stereotipi del carnevale (a cominciare dal ruolo marginale dei carri allegorici cui si contrappone, invece, il peso molto significativo delle performing art e dell’artigianato locale), sono in grado di incontrare gli interessi di una porzione della domanda affascinata principalmente dagli spettacoli e dalla musica dal vivo, dai costumi tipici e dall’artigianalità in tutte le sue forme, piuttosto che dalla “goliardia” e dalla “baldoria popolare” generalmente associate agli eventi carnevaleschi. Il processo di targeting proposto, nonché la conseguente declinazione delle leve operative, con riferimento in particolare alle azioni di comunicazione, sono stati quindi indirizzati a individuare, prima, e a “colpire”, poi, quei profili di turisti e visitatori più coerenti con la value proposition della manifestazione. Questo processo ha conseguentemente condotto ad un profondo ripensamento della strategia di comunicazione del Carnevale. In primo luogo, partendo dall’analisi e dalla valutazione degli elementi visivi che caratterizzano l’evento e i principali concorrenti, è stata predisposta una proposta progettuale che rivede la struttura organizzativa, narrativa ed infine l’intero sistema d’identità visiva, con un re-branding complessivo del Carnevale. In secondo luogo, sono state delineate le azioni operative di una campagna di comunicazione riformulata rispetto al passato e ispirata ai valori associati alla nuova proposta di brand identity.

 

Il gruppo di ricerca

Il progetto di ricerca ha coinvolto ricercatori del Dipartimento di Economia e del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale (DADI) dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. 

In particolare, il gruppo del Dipartimento di Economia, i cui lavori si sono concentrati sui processi strategici di ridefinizione del posizionamento e del targeting del brand, ha visto impegnati la Prof.ssa Barbara Masiello (coordinatrice del progetto), Associato di Sviluppo di nuovi prodotti, il Prof. Francesco Izzo, Ordinario di Strategie e Management dell’Innovazione, il Prof. Enrico Bonetti, Ordinario di Marketing, la Prof.ssa Antonella Garofano, Associato di Marketing, e i Dottori Raffaele Cecere e Sabrina Celestino, Dottorandi in “Imprenditorialità e Innovazione”. Il gruppo del DADI, il cui lavoro si è focalizzato sulla ridefinizione dell’identità visiva e sull’implementazione del piano di comunicazione, è stato coordinato dalla Prof.ssa Alessandra Cirafici, Ordinario di Disegno, ed ha coinvolto anche la Dott.ssa Alice Palmieri, Phd e assegnista di ricerca presso il DADI, e la Dott.ssa Maria D’Uonno, studentessa del Dottorato di Ricerca in “Architettura, Disegno Industriale e Beni Culturali”.

L’orientamento in uscita della Vanvitelli affianca alle attività di formazione al lavoro e di incontro con le aziende (placement), anche percorsi di conoscenza delle professioni che operano in specifici contesti di lavoro. Questa nuova forma di orientamento parte dal Dipartimento di Lettere e Benu Culturali offre a studenti, laureandi e laureati la possibilità di comprendere il mondo dell’editoria. Un settore in espansione (solo nel 2021, 85000 novità pubblicate con una crescita molto interessante del 15,6% rispetto al 2020) e suscettibile, quindi, di ampie e innovative possibilità occupazionali -soprattutto per i laureati in discipline umanistiche – in quella che é la prima industria culturale in Italia e la quarta in Europa con un mercato che vale 3,429 miliardi (le cifre sono fornite dall’AIE – Associazione italiana Editori nel report 2022).

L’incontro con Anna Casalino, editor presso la Carocci editore, consentirà agli studenti di discutere su Che cos’è un libro e a cosa “serve” e su quali sono le figure professionali che accompagnano un’autrice o un autore nella trasformazione di un’idea, di un progetto e di un contenuto, in un oggetto finito, che è ben più di un prodotto editoriale, ma diventa qualcosa di concreto e vivo che si assicura, quando è “bello”, il suo spazio autonomo nel mondo. Attraverso un attento focus su cosa sia una casa editrice, in particolare una casa editrice scientifica, si parlerà dei principali prodotti dell’editoria (libri, ebook, audiolibri e podcast) e delle principali figure professionali che si muovono al suo interno

  • Direttore editoriale e staff di progettazione (editor),
  • Ufficio produzione (redazioni e service esterni),
  • Comunicazione e stampa (carta, digitale, social),
  • Presentazioni ed eventi,
  • Ricerca iconografica (da noi non è proprio così, ma per loro può essere interessante sapere che esiste tale figura),
  • Ufficio commerciale,
  • Diritti esteri,
  • Amministrazione, gestione e controllo.

Appuntamento al Dipartimento di Lettere e Beni Culturali - Aulario, via R. Perla, 21 Santa Maria Capua Vetere (CE) - lunedì 28 novembre 2022 ore 10,30

Locandina

Napoli-Santa Maria Capua Vetere 27-29 settembre 2021

L’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, insieme con il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dello stesso Ateneo, ha organizzato un convegno in onore del grande storico dell’arte Ferdinando Bologna a 96 anni dalla nascita.

Superata la battuta d’arresto causata dalla pandemia, il Convegno si terrà in presenza, con la partecipazione di un folto gruppo di allievi plurigenerazionale, formato da un Maestro che spese la sua vita al servizio della ricerca e della formazione universitaria.

Le relazioni, dedicate a temi sui quali Ferdinando Bologna ha segnato passi importanti e spesso pioneristici nella storia degli studi, saranno introdotte da testimonianze di autorevoli personalità del mondo della cultura che lo conobbero e si relazionarono con lui. Il Convegno è caratterizzato da un titolo che non vuole esclusivamente celebrare il magistero e la dottrina di Ferdinando Bologna, ma anche dare voce a giovani studiosi, per sottolineare la continuità e l’attualità di un metodo di ricerca che ha sempre intersecato dialetticamente l’arte con la storia.

Il Convegno si aprirà la mattina del 27 settembre, presso la sede napoletana del rettorato dell’Università Vanvitelli, in palazzo Spinelli di Fuscaldo; continuerà il 28 presso la sede della Società Nazionale di Scienze, Lettere e Belle Arti in Napoli presso il Cortile del Salvatore; e si concluderà il 29 presso il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali in Santa Maria Capua Vetere.

Programma dettagliato delle tre giornate

Locandina

Al via Procida, oltre Procida: la cultura, il mare e l’ambiente, un progetto di formazione, informazione e sensibilizzazione sui temi della cultura del mare, abbinata a quella della cura e del rispetto dell’ambiente e della sua sostenibilità.

L’iniziativa, che ha come presupposto Procida Capitale della cultura 2022, è promossa da LICI – NetCoa e JMI – Jus Management Innovation insieme ad un partenariato istituzionale di cui fanno parte il comune di Procida, Invitalia, l’Università Vanvitelli, l’Arpa Campania, il Museo Civico di Procida, la Riserva Naturale Statale Isola di Vivara, l’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”, la Lega Navale Italiana con le sezioni di Procida e Castellammare. Grazie a quest’azione sinergica sarà possibile raggiungere diversi tipi di target e numerosi obiettivi, attraverso percorsi che scaturiscono dall’esigenza di trasmettere la conoscenza del territorio e al contempo considerare la natura come un unico sistema complesso interconnesso in correlazione al territorio, alle tradizioni e alla cultura.

Tre le linee di azioni previste, con iniziative rivolte alla popolazione scolastica (Azione 1), a quella locale/turistica (Azione 2) e alla sinergia e relazione con Università ed altri organismi (Azione 3).

L’attività di formazione/informazione rivolta alla popolazione scolastica (Azione 1) si svilupperà in diverse modalità (in remoto e in presenza) incentrate sui principi generali dei goals dell’Agenda dell’ONU 2030 e sulla programmazione di modelli comportamentali da adottare nel loro rispetto. Si prevedono, inoltre, attività sul territorio divulgative e conoscitive dell’isola, della sua cultura e delle sue tradizioni. L’attività formativa/informativa sarà infine finalizzata alla sensibilizzazione del patrimonio storico/naturalistico, in particolare al rispetto e alla conservazione e difesa del mare e dell’ecosistema.

L’azione 2 (coinvolgimento popolazione residente e turistica) prevede invece itinerari, con la presenza di esperti, che faranno conoscere la storia dell’isola, della sua biodiversità marina e terrestre.

Nell’azione 3 (sinergia e relazione con Università ed altri organismi) l’Università Vanvitelli con il Dipartimento di Ingegneria si occuperà in particolare della formazione sul processo di transizione ecologica ed energetica. Si prevedono:

· installazione di totem e display presso il Museo Civico di Procida e/o presso altri luoghi sull’isola in cui saranno trasmesse informazioni e valori rilevati;

· comunicazione della storia, della cultura e delle bellezze naturalistiche dell’isola con mostre, convegni, realizzazione di video e contenuti diffusi attraverso le pagine social dei partner del progetto.

Tra gli obiettivi del progetto:

· diffondere la cultura della prevenzione attraverso la conoscenza dei fattori inquinanti, sensibilizzando soprattutto le nuove generazioni;

· promuovere la conoscenza delle aree naturali, attraverso lo studio ed il riconoscimento delle specie che le popolano, avvicinando i giovani alla natura ed educandoli al rispetto dell’ambiente;

· promuovere la conoscenza dell’ecosistema marino e della cultura marinaresca rendendo, tra l’altro, il cittadino consapevole del suo comportamento e del relativo impatto sociale che ne determina;

· promuovere la conoscenza delle aree naturali attraverso l’ecosistema socio-economico;

· incentivare il contatto con la natura spingendo i cittadini a difenderla e a custodirla, perseguendo un processo di transizione che partecipi e si integri con l’economia del luogo;

· diffondere la conoscenza e l’applicazione delle nuove tecnologie digitali, delineando le basi per la realizzazione di progetti pilota in aree contestualizzate.

 

Il prossimo 4 luglio, alle 20.15, nella suggestiva cornice di Piazza del Plebiscito ( e in replic adal 9 all'11 luglio al Teatro di San Carlo) abbiamo in programma una serata che vedrà protagonista il Balletto del Teatro di San Carlo e dedicata a P. I. Tchaikovsky. In programma, estratti da Lago dei Cigni e Bella Addormentata, due tra i più celebri balletti del compositore russo, proposti nelle interpretazioni coreografiche di Marius Petipa e Rudolf Nureyev. Lo spettacolo è a cura di Clotilde Vayer, Direttore del Balletto del Teatro di San Carlo.

In questa particolare occasione, abbiamo deciso di riservare a Docenti, Studenti e Personale Amministrativo dell'Ateneo Vanvitelli 100 posti, tra i migliori disponibili, per assistere allo spettacolo.

Di seguito i dettagli dell'evento:

 Progetto Regione Lirica /
Regione Campania

/Danza
4 luglio 2021
"IL LAGO DEI CIGNI" / "LA BELLA ADDORMENTATA"
spettacolo di balletto da Il lago dei cigni e La bella addormentata di Pëtr Il'ič Čajkovskij
a cura di Clotilde Vayer, Direttore del Balletto del Teatro di San Carlo


Impianto scenico | Pasqualino Marino
Costumi | Giusi Giustino
Luci | Mario D'Angiò
Video designer | Alessandro Papa

Programma
Estratti da La Bella Addormentata di Pëtr Il'ič Čajkovskij, coreografia di Marius Petipa
Atto II da Lago dei Cigni di Pëtr Il'ič Čajkovskij, coreografia di Rudolf Nureyev ripresa da Clotilde Vayer

Balletto del Teatro di San Carlo

Orchestra del Teatro di San Carlo
diretta dal M° Maurizio Agostini - Musiche registrate

Il Teatro San Carlo dedica questo spettacolo alla memoria di Carla Fracci


Luglio 2021 | Piazza del Plebiscito
Domenica 4 luglio 2021, ore 20.15


Durata: 1 ora e 30 minuti circa, con intervallo


Progetto Regione Lirica 2021
Evento programmato e finanziato dalla Regione Campania

 

Per il pubblico della Vanvitelli una promozione molto speciale Lago dei cigni / Bella Addormentata: 100 posti, tra i migliori disponibili, al prezzo dedicato di 25 euro (Settori B e C ) o 15 euro (Settori C e D - tariffa dedicata agli studenti) per assistere allo spettacolo di domenica 4 luglio 2021 alle 20.15.
Per aderire all'offerta, basta presentarsi entro le ore 16 del 4 luglio 2021 direttamente presso la nostra Biglietteria nei normali orari di apertura (tutti i giorni dalle 10 alle 18) e richiedere i biglietti (max 4 in un'unica soluzione) desiderati esibendo il tesserino o una copia di questa email. L'assegnazione dei posti avverrà secondo la logica del best seat, ovvero verrà assegnato il miglior posto disponibile al momento dell'acquisto. A fronte del protocollo di sicurezza COVID adottato al Teatro di San Carlo, si ricorda sono disponibili solo posti singoli. Per maggiori dettagli sul nostro protocollo di sicurezza, è possibile consultare il nostro sito al link: https://www.teatrosancarlo.it/it/pages/regolamento-accesso-in-sala-covid-19.html.

SI RICORDA CHE IL DETTAGLIO DEI POSTI SI CONOSCERA' SOLO IN BIGLIETTERIA AL MOMENTO DEL RITIRO E CHE, UNA VOLTA ASSEGNATI, I POSTI NON POTRANNO ESSERE RIMBORSATI O SOSTITUITI.

Per ogni ulteriore informazione è sempre possibile consultare il nostro sito www.teatrosancarlo.it oppure contattare la Biglietteria ai recapiti 0817972331/421 o via email all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

L’Ateneo Vanvitelli tra i fondatori dell’Associazione APEnet, Rete degli Atenei e degli Enti di Ricerca per il Public Engagement. E’ stato siglata a Torino la nascita di un’associazione tra 41 Enti tra Università, Politecnici, Scuole Superiori ed Enti di Ricerca, uniti per superare la distanza tra ricerca e società.

La Rete, attiva dal 2018, si trasforma in Associazione per consolidare e rendere visibile il ruolo che Atenei ed Enti di Ricerca rivestono nel dare forma a proposte e progetti, che fanno riferimento a un concetto di Public Engagement come insieme di valori e azioni istituzionali dirette a generare crescita sociale, culturale ed economica. Un processo dinamico di interazione che porta al progressivo superamento della distanza tra ricerca e società per alimentare nuove sfide che tengano conto delle identità territoriali e sappiano riconoscere l’apporto dei differenti protagonisti che in essi operano amplificandone l’impatto.

APEnet vuole essere uno spazio di confronto, studio e progettazione di strumenti e di azioni, di condivisione e potenziamento delle conoscenze e delle competenze necessarie per promuovere l’importante cambiamento culturale che vede oggi le università e gli enti di ricerca protagonisti per una “crescita inclusiva” del Paese attraverso l’ascolto, il dialogo e la collaborazione con la società.

Sono 41 gli Enti fondatori tra Università, Politecnici, Scuole Superiori ed Enti di Ricerca, ma sono già numerose le richieste di adesione da altre istituzioni. L’Associazione sarà anche aperta al mondo produttivo, al terzo settore, alle istituzioni pubbliche, ai cittadini e al mondo della scuola per definire insieme obiettivi e progetti.

APEnet prosegue e rafforza il suo impegno a promuovere la ricerca sul Public Engagement e, in collaborazione con i diversi attori istituzionali del sistema ricerca italiano (come MUR, CUN, CRUI, ANVUR), a contribuire al monitoraggio e alla valutazione di impatto delle iniziative di Public Engagement. L’istituzionalizzazione del Public Engagement, la formazione e il riconoscimento dell’impegno del personale, la presenza all’interno dei corsi di laurea e di dottorato sono alcune delle principali finalità della Rete in stretta relazione con Centri e Associazioni analoghe in tutta Europa.

Il Consiglio direttivo dell’Associazione APEnet è composto da:

Giulia Anastasia Carluccio - Università degli Studi di Torino (Presidentessa),

Pier Andrea Serra - Università degli Studi di Sassari (Vicepresidente),

Elisa Ascani - Università degli Studi di Firenze,

Andrea Luca Attanasio - Università della Calabria,

Elisabetta Bani - Università degli Studi di Bergamo,

Giorgio Chiarelli - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare,

Francesca Cognetti De Martiis - Politecnico di Milano,

Daniela De Leo - Università di Roma La Sapienza,

Alessia Rita Tricomi - Università degli Studi di Catania.

 

Enti fondatori Associazione APEnet

  • Gran Sasso Science Institute - GSSI
  • Istituto Nazionale di Astrofisica - INAF
  • Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - INFN
  • Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica - INRiM
  • Scuola IMT Alti Studi Lucca
  • Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati - SISSA
  • Scuola Normale Superiore di Pisa
  • Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa
  • Politecnico di Milano
  • Politecnico di Torino
  • Università di Bari “Aldo Moro”
  • Università di Bergamo
  • Università di Bologna
  • Università della Calabria
  • Università di Camerino
  • Università della Campania Luigi Vanvitelli
  • Università di Cassino e del Lazio Meridionale
  • Università di Catania
  • Università “G. d’Annunzio” Chieti - Pescara
  • Università di Ferrara
  • Università di Firenze
  • Università di Foggia
  • Università di Macerata
  • Università di Milano
  • Università Vita-Salute San Raffaele
  • Università di Modena e Reggio Emilia
  • Università di Napoli Federico II
  • Università di Napoli “L’Orientale”
  • Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
  • Università di Padova
  • Università di Palermo
  • Università per Stranieri di Perugia
  • Università di Roma la Sapienza
  • Università di Sassari
  • Università di Siena
  • Università per Stranieri di Siena
  • Università di Teramo
  • Università di Torino
  • Università di Trieste
  • Università della Tuscia
  • Università di Udine

Contatti
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Tre giorni di confronto su Raffaello, artista complesso considerato uno dei più straordinari innovatori di tutti i tempi. Dal primo al tre luglio, primi giorni utili per i convegni in presenza secondo il decreto del maggio 2021, si terrà a Napoli e a Santa Maria Capua Vetere il Convegno Internazionale Raffaello 1520-2020 (+1), originariamente previsto per i giorni 3-5 giugno 2020 e rimandato per via dell’emergenza pandemica.

Il convegno internazionale Raffaello 1520-2020 (+ 1) è organizzato dall’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, in collaborazione con il Museo e Real Bosco di Capodimonte, ha ottenuto il patrocinio del Comitato nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio ed è stato rinviato di un anno a causa della pandemia, come la mostra Raffaello a Capodimonte. L’officina dell’artista (fino al 13 settembre 2021), a cura di Angela Cerasuolo e Andrea Zezza, in corso al Museo e organizzata dagli stessi enti.
Il convegno si propone di offrire una occasione di confronto tra i maggiori studiosi europei del maestro urbinate, di consentire una riflessione e una discussione comune su alcuni dei temi principali emersi in questi decenni di studi e di discutere delle numerose prospettive di ricerca aperte in questi anni.

Nel corso del convegno internazionale saranno illustrati anche i risultati delle indagini diagnostiche condotte insieme all'Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (ISPC) del CNR e i Laboratori Nazionali del Sud (LNS) dell’INFN di Catania ed l’Istituto di Scienze e Tecnologie Chimiche del CNR (SCITEC) di Perugia alla base della mostra.

Una tre giorni di confronto intenso tra studiosi che mira ad accrescere le conoscenze sul pittore 'maestro di grazia e di armonia', come avvenne nel 1983 per il quinto centenario della sua nascita quando furono organizzate una serie di iniziative (esposizioni, convegni e restauri) che fecero aumentare straordinariamente le informazioni su Raffaello, favorendo anche la diffusione di cospicue novità nelle metodologie di studio, rivoluzionando la percezione del maestro, avvicinandolo alla sensibilità dei nostri tempi, descrivendolo non più tanto come simbolo di una astratta perfezione, quanto come inesausto sperimentatore e innovatore.
In quella occasione fu lanciata una vastissima campagna di studio e di restauri i cui effetti si vedono chiaramente oggi: quasi tutte le opere del maestro sono state oggetto di nuove ricerche, di indagini scientifiche e di restauri. Il catalogo delle opere dell’artista estremamente ridotto negli studi tra Otto e Novecento, per via di una visione troppo restrittive e unilaterale (Raffaello il pittore 'della grazia e dell’armonia') si è allargato recuperando tutta la fase finale della carriera dell’artista, che i contemporanei avevano vissuto come un apice ineguagliabile, ma che il gusto romantico e purista aveva rifiutato, distribuendo le opere tra allievi e collaboratori.

Si è così restituita la titanica complessità dell’artista, che è tornato ad essere considerato uno dei più straordinari innovatori di tutti i tempi. Gli studi sui disegni, sul lavoro della sua bottega, sulla funzione delle opere, sul rapporto con i letterati hanno portato un nuovo modo di guardare alle opere d’arte del Rinascimento; il Raphael Symposium di Princeton ha aperto una nuova stagione per gli studi storico artistici integrando il lavoro degli storici con quelli dei tecnici della diagnostica e del restauro. I restauri poi, come la vasta campagna condotta in Vaticano sugli affreschi delle Stanze, ma anche quelli di opere come la Madonna del Divino Amore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, hanno contribuito in maniera notevolissima ad allargare le conoscenze sulla tecnica dell’artista, sulle qualità materiali delle sue opere, sulle pratiche di ideazione di esecuzione.

Partecipanti
Barbara Agosti, Giulio Brevetti, Marco Cardinali, Angela Cerasuolo, Rosanna Cioffi, Cristina Conti, Guido Cornini, Almerinda Di Benedetto, Michela di Macco, Francesco Paolo Di Teodoro, Jill Dunkerton, David Ekserdjian, Vincenzo Farinella, Sylvia Ferino, Silvia Ginzburg, Helen Glanville, Tom Henry, Ana González Mozo, Riccardo Lattuada, Pierluigi Leone de Castris, Francesco Federico Mancini, Riccardo Naldi, Alessandro Nova, Amedeo Quondam, Michael Rohlmann, Paolo Romano, Ornella Scognamiglio, Marika Spring, Claire Van Cleave, Paolo Violini, Philippe Walter, Andrea Zezza

Comitato Scientifico

Sylvain Bellenger, Angela Cerasuolo, Rosanna Cioffi, Riccardo Lattuada, Andrea Zezza

 

Sedi:
1 Luglio: Napoli, Rettorato dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli
sede di Napoli, via Santa Maria di Costantinopoli 104, Sala delle Conferenze.

2 Luglio: Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte, Via Miano 2, Sala Arazzi e Auditorium

3 Luglio: Santa Maria Capua Vetere, Dipartimenti di Lettere e Beni Culturali, Università degli Studi ‘Luigi Vanvitelli’, Via R. Perla 21

guarda la brochure 

 

Informazioni pratiche e link per la visione streaming

Il convegno internazionale Raffaello 1520-2020 (+ 1) si svolgerà nel pieno rispetto del protocollo anti-covid per la prevenzione della diffusione della pandemia. Per questo motivo, in considerazione della ridotte possibilità di fruizione in presenza, gli organizzatori hanno attivato una modalità livestreaming per seguire i lavori. 

Solo la giornata  del 3 luglio sarà invece visibile su youtube dopo la chiusura del convegno.

Prima edizione di Napoli Digital Tales. Il giorno 8 marzo 2022 , alle ore 10,30 nell’aula Appia del DILBEC, sarà presentato il progetto proposto dall’Associazione Renovatio finanziato dalla Regione Campania e realizzato grazie al supporto del Dipartimento di Lettere e Beni culturali e della delegata al Placement Nadia Barrella. Aprirà l’incontro Giulio Sodano, Direttore del Dilbec. Seguiranno i saluti della Presidente della Società Napoletana di Storia Patria.

Per chiarire l’organizzazione del corso ed i suoi contenuti interverranno Lorenzo Zeppa, Presidente dell’Associazione Renovatio, Giacomo Montanari dell’Università di Genova curatore del progetto di valorizzazione dei Rolli di Genova cui si è ispirato Napoli Digital Tales, Giulio Brevetti, Almerinda di Benedetto e Giuseppe Pignatelli Spinazzola che, con Nadia Barrella, cureranno i moduli di didattica legati alla storia delle arti in Via Toledo.
Saranno presenti i 30 ragazzi selezionati per la partecipazione al progetto laureandi e i laureati della Vanvitelli.

Napoli Digital Tales ha una chiara missione: Formare giovani professionisti specializzati nella divulgazione scientifica nell’ambito delle Humanities e in particolare sull’architettura e l’urbanizzazione. Il primo modulo del progetto, che si spera di poter rinnovare anno per anno, è strettamente connesso alla realizzazione di video promozionali di via Toledo a Napoli.

I 30 giovani under 35 selezionati ( studenti o laureati nel settore delle humanities) avvieranno un percorso di formazione alla professione di divulgatore scientifico. Il progetto prevede la partecipazione attiva dei candidati a un ciclo di lezioni, conferenze, workshop e sopralluoghi fisici nei luoghi d’arte della città di Napoli per approfondire la conoscenza e le modalità di racconto digitale del patrimonio, con una forte attenzione su approcci specifici di public speaking e di progettazione di contenuti social e digitali.
L’obiettivo è quello di dotare di nuove competenze i giovani professionisti che vogliono lavorare nel mondo della valorizzazione, della promozione e della comunicazione del patrimonio così che possano rendersi sempre più attori protagonisti nel mondo dei Beni Culturali anche grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie digitali e del forte interesse del pubblico per contenuti di alta qualità di divulgazione scientifica.

“La scelta del DILBEC di affiancare l’associazione Renovatio - spiega Nadia Barrella - nasce dalla consapevolezza che la qualità della ricerca espressa dal mondo accademico debba essere sempre più veicolo di attrazione per il grande pubblico verso il patrimonio culturale e urbano e che sia obiettivo fondamentale della formazione l’avviamento professionale per giovani specializzati in campo storico artistico. Il progetto utilizzerà del prodotto digitale come ulteriore banco di prova per i giovani professionisti, chiamati a declinare il tema della divulgazione scientifica sia in presenza sia attraverso il video”.
“L’associazione Renovatio  - conclude Lorenzo Zeppa - è composta da un gruppo di. professionisti che hanno già operato a Genova per lo straordinario progetto di valorizzazione dei Rolli. Si spera nell’avvio di una collaborazione tra le città di Genova e Napoli finalizzata alla creazione e sviluppo di una vera e propria Academy della divulgazione scientifica del patrimonio culturale”.

 

In mostra alla XXVII Biennale di Architettura di Venezia due lavori del gruppo di ricerca del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale coordinato da Cherubino Gambardella. I lavori, "Rifare dalle rovine" e "Progetto per il Nuovo Rettorato dell'Università degli Studi della Campania" sono esposti nella sezione Università del Padiglione Italia. 

Rifare dalle rovine

Il Gruppo di ricerca “La forma dell’Architettura e del Design negli insediamenti nel paesaggio e nello spazio interno”, unità del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli” coordinata dal Professore Cherubino Gambardella, ha affrontato un tema complesso lavorando su un territorio con molteplici problematiche, stratificato dall’abusivismo e dall’abbandono. La fascia costiera nella provincia di Caserta che si estende in particolare nell’area Destra Volturno, è lo specchio di quarant’anni di speculazione e incuria che diventa occasione di riflessione sulla capacità di adattamento e riuso dell’architettura “dimenticata”.
Il progetto “Rifare dalle rovine” parte dalla volontà di minimizzare l’azione demolitiva valorizzando i ruderi presenti come dei reperti lungo la costa. La ricerca punta sulla selezione di quelle azioni adattative che, in maniera chirurgica, trasformano luoghi ripudiati e marginali in spazi di cui potersi riappropriare.
L’intervento si concentra lungo una strip attraverso una serie di scelte progettuali che coinvolgono privato e pubblico.
L’obiettivo di ripristinare il legame perso tra il sito e la dimensione umana diventa il tema del progetto.
Il gruppo di lavoro si è confrontato con un territorio denso di criticità socio-culturali ed etniche ma ricco di possibilità e di rinascita dove la reinterpretazione dell’errore si tramuta in occasione di riscatto.
Le soluzioni proposte sono diverse e costituiscono il centro di una matrice da cui poter tradurre nuovi scenari che considerano le infinite possibilità dell’immagine del telaio attraverso il suo proporsi in infinite configurazioni.
Un’occasione importante per poter riflettere sulle possibilità mancate del nostro territorio, con i suoi infiniti luoghi dal grande potenziale che dobbiamo imparare a rileggere e considerare come un’opportunità e non un fallimento.

 

Rettorato Università degli Studi della Campania

Il progetto del nuovo Rettorato dell’Università della Campania " Luigi Vanvitelli " realizzato da Cherubino Gambardella, è il frutto della sua ricerca trentennale sul tema del recupero di scheletri edilizi e ossature abbandonate presenti sul territorio Campano. Minimizzando l’azione demolitiva e riducendo i rischi di inquinamento dovuti al trasporto a rifiuto degli scarti da abbattimento, che specialmente nel Mezzogiorno d’Italia rappresentano un gravissimo problema di inquinamento ambientale, il progetto lavora sulla rimessa in gioco di quegli spazi esclusi alla città, destinando loro una nuova vita.
Il territorio che si estende da Caserta e si protrae verso il mare e la sua provincia è costellato di luoghi abbandonati e incompleti, cosa che si accompagna anche all’incremento della pratica illegale del sotterramento di rifiuti in discariche improvvisate, abusive e spesso gestite dalla criminalità organizzata.
Il risultato, negli anni, è stato quello di accrescere il danno alla pubblica salute alimentando il dramma della "Terra dei fuochi".
In un territorio così complesso, riteniamo doveroso che il lavoro dell’architetto sia sempre più orientato su temi progettuali che rendono l’architettura e il suo progetto un’azione concreta di risanamento urbano e ambientale. Lavorare su quei luoghi respingenti e pericolosi, è importante per riacquistarne la loro dimensione e portata. Donare alla città nuovi spazi, senza crearne altri ma sostituendo a quelle aree escluse o dimenticate una nuova collocazione è l’idea-guida di chi vuole fare “molto con poco” attraverso la costruzione di nuova immagine mediterranea dove la “bellezza democratica” dimostra che una comunità resiliente può sorgere anche dove è difficile persino immaginarla.

Il Musa riceve in dono un documento storico, un album di immagini fotografiche dei lavori di mummificazione di Efisio Marini. L’opera, del 1880, reca dedica e note autografe del pietrificatore, ed è dedicata al sig. Giuseppe Simoncelli, proprietario di una cartiera nell’importante sede cartaria industriale dell’Isola di Liri, il quale lo avrebbe ospitato durante il periodo trascorso per la mummificazione della piccola Maria Courrier.

A donare l’album al Museo Anatomico della Vanvitelli Massimo Struffi Senatore della Repubblica Italiana (XI legislatura), bisnipote di Maria Simoncelli, contattato dal medico e specialista in Paleontologia Marielva Torino e dal Curatore del Museo, prof. Michele Papa.

Il museo si arricchisce dunque di un ulteriore pezzo di grande importanza, un altro tassello fondamentale per la storia e le origini del Museo: unicum per ricchezza e molteplicità delle collezioni.

Riapre al pubblico il Museo di Anatomia dell’Università Vanvitelli. In considerazione delle nuove disposizioni del DPCM del 16 aprile 2021, è stata riaperta la sala espositiva del Museo Anatomico nei giorni lunedì-martedì-giovedì-venerdì dalle ore 10 alle ore 14, il mercoledì dalle ore 10 alle ore 16.

Il Museo Anatomico raccoglie singolari collezioni di preparati anatomici che, per l’elevato numero, la varietà delle tecniche usate e le modalità di conservazione, costituiscono un patrimonio di ineguagliabile valore storico, scientifico e didattico di una delle facoltà mediche più antiche del mondo.

Per prenotare la tua visita al Museo di Anatomia sito in via Luciano Armanni 5 clicca qui.