Luigi Elio Adinolfi sulla cover del Journal of Gastroenterology

Sulla cover di World Journal of Gastroenterology la foto di Luigi Elio Adinolfi, Ordinario di Medicina Interna della Seconda Università di Napoli, Direttore UOC Medicina Interna e Presidente del Consiglio del Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurga di Caserta. Un riconoscimento ottenuto "to honor your outstanding contribution to the WJG’s peer-review process – è scritto sulla rivista del 22 aprile scorso - and in deference to your solid reputation as a reputed expert in your field".
Adinolfi è membro dell’Editorial Board della famosa rivista scientifica Mondiale WJG. Inoltre, è Academic Editor della prestigiosa rivista, Medicine. E’ referente delle maggiori riviste internazionali di Medicina, con “expertice” nell’ambito epatologico e metabolico. Oltre all’attività editoriale, il prof. Adinolfi è autore di molte pubblicazioni su riviste Internazionali, con un impact factor maggiore di 600, che hanno ricevuto oltre 5300 citazioni in letteratura internazionale ed in H index di 39.


La solida reputazione di Adinolfi come stimato esperto nell’ambito dell’epatologia nasce da alcune ricerche che hanno segnato la storia della conoscenza sull’epatite C. In particolare, due articoli pubblicati sulla prestigiosa rivista Hepatology, 1999 e 2001, quest’ultima ha ricevuto oltre 1000 citazioni in letteratura internazionale. Nei lavori veniva evidenziato come il virus dell’epatite C era in grado di causare un accumulo di grasso nel fegato, fenomeno chiamato steatosi, dimostrando, per la prima volta, come i sottotipi del virus (genotipi) inducevano steatosi con meccanismi differenti. Tale steatosi è risultata essere un importante cofattore di progressione del danno epatico di sviluppo di epatocarcinoma e di induzione di malattie metaboliche e arteriosclerosi. La steatosi è stata individuata come una condizione indotta dal virus per ottimizzare la sua replica e la sopravvivenza nel fegato. Inoltre, la presenza di steatosi protegge il virus dall’azione di farmaci antivirali.

Adinolfi ha dimostrato che la piastrinopenia nel paziente cirrotico è prevalentemente la conseguenza di un deficit di sintesi di trombopietina pubblicando i risultati sulla prestigiosa rivista Brit J Haematol (2001). Il docente ha evidenziato, con altre due ricerche, pubblicate sull’importante rivista Atherosclerosis (2012 e 2013), come il virus dell’epatite C sia in grado di indurre precocemente, nonché aumentare il rischio di arterosclerosi inducendo infiammazione e modifiche metaboliche pro-aterogeniche. Inoltre, ha messo in evidenza che il virus dell’epatite C induce un incremento del rischio di ictus ischemico attraverso l’infiammatorio ed l’instabilità della placca aterosclerotica.