Scienza e ricerca, la World Psychiatry della Vanvitelli prima in classifica

World Psychiatry, la rivista diretta da Mario Maj, Direttore del DAI di Salute Mentale di quest’Ateneo, è la numero uno, in termini di impact factor*, tra tutte le riviste internazionali per le categorie di psichiatria e di scienze sociali. Staccando di quasi il doppio del punteggio JAMA, la seconda in classifica, la World Psychiatry consegue il risultato per il terzo anno consecutivo**, con un punteggio mai raggiunto prima da nessun’altra rivista di psichiatria. 

“Questa rivista è stata da me fondata nel 2002, e dal nulla è diventata la più letta e prestigiosa a livello mondiale in psichiatria - spiega il Direttore -. Ricevo ogni anno oltre 1.600 proposte di lavori da pubblicare, e l’impegno profuso da me e dai miei collaboratori è enorme. Naturalmente è una grande soddisfazione per tutti noi superare ampiamente, con le poche risorse a nostra disposizione, giganti come JAMA Psychiatry, Lancet Psychiatry o l’American Journal of Psychiatry."

Ma non solo. Il World Psychiatry è per il secondo anno consecutivo, al primo posto tra tutte le riviste dell’area delle scienze sociali e del comportamento, e si colloca tra le prime quindici riviste in tutto l’ambito delle scienze mediche.
"Il fattore fondamentale che determina il successo della rivista è la scelta di temi di grande rilevanza per la pratica quotidiana dei clinici, e l’individuazione tempestiva dei filoni di ricerca destinati a diventare popolari negli anni successivi: un esempio tra tutti, il filone dell’interazione tra i disturbi mentali e varie patologie fisiche, a cui fa riferimento lo slogan – da noi ideato e diventato popolarissimo in tutto il mondo – “No health without mental health” (“Non c’è salute senza salute mentale”) - conclude il docente.

*L’impact factor è un indice basato sul numero delle citazioni ricevute nei due anni precedenti dai lavori pubblicati, è l’espressione più attendibile del livello scientifico di una rivista e del prestigio di cui essa gode nella comunità degli studiosi.

**Fonte agenzia americana Thomson Reuters