Laurea Honoris causa al Rettore Giuseppe Paolisso in "Administration of Innovation and Social Trasformation"

Laurea honiris causa al Rettore dell'Università Vanvitelli, Giuseppe Paolisso. L'Università di Pyatigorsk, in Russia, ha conferito al Rettore una laurea in " Administration of Innovation and Social Trasformation", con una cerimonia tenutasi nei giorni scosi nell'Ateneo russo alla presenza del Rettore Alexander Gorbunov.

Paolisso ha tenuto una lectio su "Social Innovation and Administration Management", cui è seguita la consegna della pergamena di Laurea ad Honorem.

"Il mondo attuale  - afferma Paolisso nella sua lezione - non può più prescindere da una continua innovazione che ha forti ripercussioni sul sociale e non da ultimo nel mondo del lavoro. Le Università devono cercare di cambiare il loro rapporto con il modo del lavoro molto più velocemente di quanto stiano già facendo. Le università italiane, e quelle della Regione Campania in particolare, dovrebbero sempre più andare verso il concetto di “Università Imprenditoriali” e quindi con una maggiore attenzione allo sviluppo della competitività territoriale. Questa necessità, molto bene affrontata da Daniela Baglieri nel Rapporto Italia decide 2017 avente per oggetto le Università, passa per una promozione della cosiddetta “economia della conoscenza“ che vede l’università quale attore principale con il compito di sviluppare nell’ambito della ricerca un prototipo che viene poi sviluppato nell’industria e commercializzato nel mercato , facendo si da passare da una missione di tipo “generativo” in cui ci sono atti dedicati alla promozione della conoscenza ad una di tipo “trasformativo” e cioè in grado di promuovere non solo sviluppo tecnico scientifico ma anche influenzare le traiettorie di sviluppo regionale".

Paolisso ha poi focalizzato l'attenzione sulle problematiche dell'Ateneo da lui governato, proponendo approcci innovativi e analizzando i risultati di anni di amministrazione.

"Il primo problema da affrontare - ha detto ancora - è quello di avere degli strumenti economici che permettano di agire con efficacia e possibilità di programmazione a medio lungo termine. Per ottenere questo obiettivo è necessario fare dei tagli agli sprechi o a costi superflui e incrementare le entrare. Due anni di duro lavoro hanno permesso di ottenere dei ragguardevoli successi nelle politiche di bilancio del nostro Ateneo, di ottenere e documentare un bilancio solido con un significativo incremento delle entrate ed un drastico taglio dei costi superflui e quindi a guardare con sufficienza serenità alle politiche di investimento. Ma se si fanno nuovi investimenti per vendere un prodotto (il nostro Ateneo), è anche necessario riposizionarlo nelle quote di mercato ad esso più consone. In altre parole è necessario dar vita ad una nuova immagine, ovvero un nuova identità visiva. La creazione di un nuovo modello di public administration basato su logiche di tipo aziendalistiche implica necessariamente la genesi di un brand in cui gli appartenenti alla comunità debbano potersi identificare e la nuova “azienda sia identificabile” dalle altre concorrenti per lo stesso obiettivo. Ed è quello che è avvenuto nel nostro Ateneo".

Quindi un passaggio sulle politiche innovative per lo sviluppo della ricerca: "Negli ultimi 3 anni nel nostro Ateneo abbiamo creato e finanziato il programma Valere. Il programma VALERE (VAnviteLli pEr la RicErca: VALERE) rappresenta una visione nuova dello scenario accademico. VALERE dimostra nei fatti come un Ateneo si mette in gioco e si rimodula per fare evolvere le idee, stimolare la collaborazione e lo spirito istituzionale, creando le basi e una visione d’insieme, un Ateneo giovane che risponde alle esigenze della ricerca moderna si evolve e si integra nella società. VALERE dà spazio alle idee e introduce il concetto di ‘Talent management’, un tempo esclusivo delle imprese, in Ateneo. Pertanto, VALERE da supporto alla ricerca e allo sviluppo in funzione delle ricadute tecnologiche e del reclutamento del capitale umano (i talenti, i giovani) investendo un totale di 41 M euro in 3 anni, interamente finanziati in house. VALERE ha finora finanziato 38 Ricercatori, 151 Assegni di Ricerca, 117 borse per Dottorati di Ricerca, oltre che tecnologie innovative (€10.000.000) e progetti competitivi di Ricerca (€ 9.000.000). VALERE è la mission di Ateneo per favorire la competizione delle idee di ricerca, accentuare le sinergie multidisciplinari compattando la ‘squadra Ateneo’ e identificando i ‘giovani talenti’, sempre più percepiti come potenzialità da individuare e coltivare, sulla quale investire".

Per concludere il Rettore Paolisso ha spiegato che "Il social innovation non può essere svincolato da un ruolo di miglior management della pubblica amministrazione che oggi, a sua volta, non può prescindere da un equilibrato rapporto tra pubblico e privato. Le Università devono assolutamente intraprendere la nuova via che è quella non solo della formazione, trasmettendo il sapere , ma anche quello di un più proficuo rapporto con il territorio che non significa solo contaminazione culturale del territorio ma anche partecipazione allo sviluppo dl territorio stesso . Quest’ultimo evento non può essere compreso nella classica formazione dei nostri studenti ma deve prevedere l’utilizzo di nuove strade che non possono prescindere da una rigida selezione per merito delle eccellenze che annualmente afferiscono agli Atenei. Gli investimenti in ricerca e sviluppo sono una chiave fondamentale di questo processo, ma tale investimenti devono partire da una razionalizzazione dei processi economici e delle ottiche di bilancio che devono prevedere una programmazione a media-lungo termine orientata all’ottenimento di risultati concreti. In altre parole gli Atenei, come esempi virtuosi di pubblica amministrazione devono abbandonare il concetto della sola formazione per passar anche al concetto dell’Aziende che usa il sapere per generare benessere socio-economico. Solo così un’Amministrazione lenta e pletorica si potrà trasformare in una snella ed efficiente capace di incidere significativamente sull’innovazione del tessuto sociale".