Maestri alla Reggia con Verdone, sold out per l'artista romano

L’attore e regista inaugura la seconda edizione di “Maestri alla Reggia”. A seguire l'evento per l'Università Vanvitelli le nostre inviate Katia Di Lorenzo e Veronica di Palo, studentesse del master in Giornalismo e Ufficio Stampa.

Verdone festeggia alla Reggia 40 anni di carriera - di Katia Di Lorenzo

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“Oggi compio 40 anni di carriera e sono felice di festeggiarli con voi; grazie per la fiducia che mi date da anni”. Esordisce così  Carlo Verdone nello splendido scenario della Cappella Palatina della Reggia di Caserta inaugurando la seconda edizione della rassegna “Maestri alla Reggia”, realizzata dall’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” in collaborazione con la rivista cinematografica Ciak.

Dopo i primi dovuti ringraziamenti da parte del Rettore Giuseppe Paolisso felice di ospitare Verdone per l’inizio del nuovo ciclo della rassegna, in quanto esempio per gli studenti,  e di Piera Detassis, da 20 anni direttrice di Ciak, la parola è passata a Verdone, intervistato dal giornalista Andrea Morandi. Attraverso delle clip scelte da lui, l’artista romano si è raccontato al folto ed attento pubblico in sala. Da Fellini ad Hollywood Party di Peter Seller, che hanno segnato la sua formazione, passando per Bianco Rosso e Verdone  fino ad arrivare a Viaggi di nozze con Claudia Gerini, tra risate e fragorosi applausi, Carlo Verdone ha ripercorso  i momenti  più esilaranti  ed indimenticabili  che hanno caratterizzato  la sua intensa carriera di attore e regista cinematografico. “Pensavo di durare 5 o 6 anni all’inizio, non avevo sicurezze; questo è un lavoro che non ti dà molte chances; se ci sono riuscito è perché amo la gente ed amo osservarla, ha affermato Verdone , e ancora :”Essere curioso mi ha portato a fare bene il mio lavoro e a raccontarlo”, ha proseguito. Immancabili i ringraziamenti a Sergio Leone e Mario Cecchi Gori grazie al  quale, con il film Borotalco “sono rimasto a galla”, ha chiosato il comico. Alla domanda del giornalista di Ciak riguardo il  suo rapporto sul set con le donne, Verdone ha affermato: “Sono da sempre affascinato dal mondo femminile, le donne sono più sensibili ed intelligenti degli uomini; lavorare con le attrici è uno scontro che porta scintille positive”.

Tuttavia, riflettendo su come sia cambiato ad oggi il cinema e quindi il livello comunicativo, rispetto ai suoi esordi, l’artista si è detto nostalgico e dispiaciuto, in quanto è venuta a mancare la condivisione di un tempo di vedere un film al cinema. Pertanto, Verdone lascia ai giovani il monito di cercare di staccarsi da serie tv e smartphone e riscoprire così l’autentica bellezza della condivisione.

Al termine dell’intervista, riguardo i progetti futuri, l’attore ha dichiarato: “Sto lavorando ad un nuovo film, una storia di amicizia tra me ed una giovane ragazza, un’esplorazione molto interessante del mondo femminile che uscirà a fine anno”. E sugli storici personaggi interpretati conclude: “Mi chiedono di inventare dei personaggi, ma dovrei fare cose totalmente nuove; i “vecchi” sono  sacri ed intoccabili”.

 

Carlo Verdone si racconta alla Reggia di Caserta - di Veronica Di Palo

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Verdone: “l’essere curioso delle persone mi ha portato a lavorare meglio. I caratteristi e le donne sono stati i pilastri della mia carriera”.

“Io amo la gente. Mi piace stare tra la gente e con la gente, nelle loro debolezze e fragilità. Grazie a loro ho costruito il mio successo”. Esordisce così il maestro Carlo Verdone, ospite del primo appuntamento della seconda edizione dell’evento “Maestri alla Reggia”, organizzato dalla Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. Nella splendida cornice della Cappella Palatina, sita nella Reggia di Caserta, Carlo Verdone ripercorre i quarant’anni della sua luminosa carriera intervistato dal giornalista di Ciak Andrea Morandi. “Devo l’inizio del mio successo al produttore e regista Sergio Leone. Ma dopo l’exploit delle prime due pellicole, ripartire non è stato facile. Con il film Borotalco mi sono giocato la carriera e mi sono misurato con il grande cinema e per questo ringrazio Mario Cecchi Gori”. Dopo i successi di “Bianco, Rosso e Verdone” e “Un Sacco Bello”, Verdone lascia il genere di commedia fatta di personaggi e si cimenta in una pellicola costruita su una storia e il successo non tarda ad arrivare. Ma l’analisi degli stereotipi creati dal regista romano è il vero banco di prova in tutta la sua carriera. “Sicuramente devo tanto del mio successo ai personaggi creati nei miei film. Una delle mie interpretazioni più autentiche, e di conseguenza meglio riuscite, è quella di Armando Feroci nei panni dell’agente immobiliare nel film Gallo Cedrone”. Ma non è questo il film a cui il maestro è più legato. Paradossalmente, l’attore romano, così come una mamma amorevole ha maggiori attenzioni per il figlio più debole, menziona “C’era un Cinese in Coma” che al botteghino non ha riscosso i favori del pubblico nonostante il regista una delle sue migliori creature. “E’ stato un film importante che forse è arrivato nel momento sbagliato. Mi ha permesso di riflettere sulla mia carriere e di potermi dedicare per due anni alla mia famiglia. Resta una delle mie migliori pellicole”. Il maestro durante la serata sottolinea l’ammirazione nei confronti dei caratteristi: “Il mio sogno? Tornare indietro nel tempo per poter recitare con attori come Leopoldo Trieste, Giacomo Furia. Caratteristi che mi hanno aiutato a creare i miei personaggi, a cui sia il cinema e sia il teatro devono molto. Ci tengo a sottolineare, soprattutto a chi vuole intraprendere questa carriera, che bisogna studiare senza mai perdere la passione, altrimenti ti resta solo l’accademia”. Carlo Verdone muove una piccola critica alla società attuale, troppo egocentrica e con troppi lupi da tastiera. “Ci vorrebbe un po' di poesia. Sono fiero di essere cresciuto negli anni ’60. Ho vissuto l’era dei Beatles, Moravia e della rivoluzione femminile”. Una menzione speciale è andate proprio alle protagoniste dei suoi film, tutte le donne che lo hanno accompagnato negli anni e che ricorda con molto affetto e stima. “Le donne sono state uno stimolo continuo nel mio lavoro. Da Eleonora Giorgi a Claudia Gerini, da Asia Argento a Margherita Buy, oltre che splendide donne, queste attrici sono state parte fondamentale dei miei film. Con loro ho condiviso amicizia e grande professionalità”. In anteprima il regista ha annunciato che, entro fine Gennaio 2018, potremmo ammirare un suo nuova avventura cinematografica incentrata sull’esplorazione dell’universo femminile e dell’amicizia tra una giovane donna ed un uomo più maturo.  Aspettiamo di poter ammirare l’ultimo lavoro del maestro, che siamo sicuri sarà un successo.