Studi eccezionali su “rotoli” di Ercolano in Kentucky, negli Usa anche Del Mastro, papirologo alla Vanvitelli

Una scoperta innovativa che apre strade non ancora percorse riguardo i reperti archeologici arriva grazie al lavoro guidato da due docenti universitari campani: Gianluca Del Mastro (già sindaco di Pomigliano d’Arco e presidente delle Ville Vesuviane) professore di Papirologia all’ Università Vanvitelli e la collega Federica Nicolardi professore della Federico II. I papirologi campani sono stati in grado di recuperare alcuni frammenti di un testo filosofico non pervenuto da nessun manoscritto medievale. «Abbiamo l'opera Sulla natura di Epicuro e molti altri trattati, ma ci auguriamo di trovare altri testi di filosofia e letteratura antica, greca e latina», ha detto Gianluca Del Mastro.

La svolta si deve a un ragazzo di soli 22 anni, americano, studente di Informatica: Luke Farritor è riuscito a decifrare un papiro carbonizzato di Ercolano senza srotolarlo, grazie all'intelligenza artificiale. Con altri due ragazzi, Youssef Nader, berlinese di origini egiziane, e Julian Schilliger, appassionato di robotica e iscritto all'Eth di Zurigo, l'universitario, stagista di SpaceX in Nebraska, ha individuato i parametri giusti per «insegnare» al pc come rilevare tracce di inchiostro invisibili a occhio nudo e andare oltre i pochi caratteri già individuati con altri metodi. Si è così aggiudicato 700mila dollari del milione messo in palio da mecenati della Silicon Valley proprio con l'obiettivo di risolvere entro l'anno l'enigma sul contenuto dei rotoli che risalgono a 2000 anni fa, quasi tutti scritti in greco antico. 


I Papirologi campani guidati proprio da Gianluca Del Mastro (Università “Luigi Vanvitelli”) e Federica Nicolardi (Università Federico II)  sono stati invitati, nel corso di un workshop che si è tenuto presso la Kentucky University di Lexington, a discutere della storia e delle prospettive della ricerca e, in qualità di giurati della competizione, hanno partecipato alla premiazione dei vincitori del “First letters prize” (Luke Farritor e Youssef Nader), che sono riusciti a recuperare alcune linee di testo da un papiro carbonizzato, srotolato “virtualmente” attraverso le moderne tecnologie.