Il Nature Index ha da poco resa pubblica la sua classifica delle migliori università al mondo under 50. La classifica è pensata da Springer Nature, il noto editore internazionale di assoluta eccellenza, per sottolineare il ruolo delle università “giovani” (under 50) che si sono distinte secondo i cosiddetti Article Counts e per il contributo dei ricercatori, Fractional Counts, tra l’agosto del 2018 e il luglio del 2019. Questi due fattori vengono aggiornati con cadenza mensile e riguardano 12 mesi in tutto di attività ininterrotta.
Nei primi 175, c'è anche l'Italia in posizione internazionale molto buona.
A rappresentare l’Italia, fra le prime sette, ecco l’Università della Campania Luigi Vanvitelli nata nel ‘91, con i suoi circa 28 mila studenti, 16 dipartimenti dislocati in Regione (Napoli, Caserta, Aversa, e Santa Maria Capua Vetere) a raffigurare la presenza accademica sul territorio e, soprattutto, per il territorio.
“È la prima volta che un ranking internazionale riconosce il valore di un’accademia giovane come la Vanvitelli – commenta il Rettore dell’Università Vanvitelli, Giuseppe Paolisso - non solo di nome, ma di fatto per i giovani”.
La Vanvitelli, sappiamo bene, è in prima linea con l’innovazione in formazione e ricerca: si pensi, ad esempio, al grande investimento nelle Scuole di Dottorato, nelle tecnologie innovative e nella Ricerca scientifica. Per premiare la qualità e migliorare l’attitudine alla Ricerca dei giovani, l'Università Vanvitelli ha, infatti, il programma VALERE (VAnviteLli pEr la RicErca), uno strumento di valorizzazione e promozione delle attività di Ricerca, formazione innovativa e terza missione, su cui l'Ateneo, a partire dal 2017, ha investito ed investe risorse crescenti (oltre 40M ad oggi) e reclutato oltre 300 giovani fra dottorandi , assegnisti e ricercatori. Spiccano anche presso l'ateneo Vanvitelliano percorsi formativi innovativi interamente in lingua inglese, come: Graduate Degree in Medicine and Surgery in English, Nursing, Data Analytics, e le laurea Magistrale in Architecture – Interior Design and for Autonomy, e in Molecular Biotechnology.
“I risultati ottenuti ci motivano a sviluppare ulteriormente le strategie di attrazione di giovani ricercatrici e ricercatori anche dall’estero – continua Paolisso - e a incentivare le collaborazioni internazionali, nell’ottica dell’interdisciplinarità, dell’attrazione dei talenti, della Ricerca competitiva e della valorizzazione di un territorio bellissimo, ma talora complesso”.