Thomas Jefferson fu architetto, avvocato, politico e filosofo del diritto. La sua figura di illuminista cosmopolita ha molte facce: quella di architetto, che influì anche sulle vicende costruttive della Casa Bianca e portò alla costruzione della leggendaria villa di Monticello in Virginia; quella di avvocato, che lo portò a riflettere quotidianamente sugli effetti dell’esercizio del diritto sul destino delle persone; e quella di filosofo del diritto, profondamente influenzata dai pensatori inglesi del XVII secolo e dall’illuminista italiano Cesare Beccaria. Tra gli aspetti che lo contraddistinguono come pensatore del diritto e dei suoi effetti sull’azione sociale c’è la sua riflessione sul secondo emendamento, e cioè sulla libertà di portare armi da parte di milizie “ben regolate”.
Il secondo emendamento garantisce il diritto di possedere armi; se tale diritto sia esteso ai privati cittadini o solo alle milizie statali è stato oggetto di un lungo dibattito. Varie corti hanno interpretato il suo significato in diversi casi sin dal 1900. Tuttavia nel luglio del 2008 la Corte suprema degli Stati Uniti ha riconosciuto il diritto dei cittadini di possedere armi, dichiarando incostituzionale la legge del distretto di Columbia che ne vietava il possesso ai residenti. È così stabilito il diritto individuale dei cittadini americani ad essere armati annullando la legge che da trentadue anni proibiva di tenere in casa una pistola per difesa personale nella città di Washington. La sentenza ha fornito un'interpretazione definitiva al secondo emendamento della Costituzione che dal 1791 sancisce il diritto di portare le armi. In tal modo è stato riconosciuto un diritto inviolabile al pari di quello al voto e della libertà di espressione.
Jefferson non postulò questo sviluppo; ritenne che le armi si dovessero dare solo a “ben regolate milizie” per la difesa comune. David Thomas Konig, Professore alla Washington University of Saint Louis, ha studiato la traiettoria intellettuale di Jefferson nel campo dell’architettura e del diritto. Nella sua conferenza, prevista per giovedì 1 dicembre presso l'Aulario del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali e Giurisprudenza toccherà tutti questi aspetti della personalità di Jefferson, mostrando quanto nella progettazione della sua villa di Monticello Jefferson avesse una concezione chiara delle funzioni dell’architettura; in seguito tratterà del percorso di Jefferson come avvocato e come legislatore; poi affronterà soprattutto la questione della diffusione delle armi ad uso individuale come la inquadrò Jefferson non solo come legislatore, ma anche come educatore e fondatore del Campus universitario della Virginia. Nel corso del dibattito con Konig si discuterà sul tema delle radici illuministiche di Jefferson, del suo rapporto con il pensiero di Cesare Beccaria e dell’attualità del suo approccio al tema della presenza delle armi da fuoco nella società americana e altrove. Assume una profonda attualità, anche per il pubblico degli studenti che assisteranno all’incontro, porre in evidenza il tema della legalizzazione dell’uso di strumenti di violenza e di offesa nella società contemporanea.