Memorie di viaggio di Maria Teresa Franco, nel suo diario di bordo.
In viaggio verso San Pietroburgo, 1 Maggio 2016
La mia avventura in Russia ha avuto in inizio il 10 Marzo 2016. Ho aderito al progetto di mobilità studentesca attivo tra la SUN/Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e l’Università Statale di Pjatigorsk (PSU) lo scorso Anno Accademico. Il progetto di scambio nasce nell’ambito dell’accordo quadro di cooperazione interuniversitaria ed il Protocollo operativo di collaborazione stipulati in data 24/05/2011. I beneficiari di questo progetto di scambio sono gli studenti della facoltà di Scienze del Turismo e della facoltà di Lettere e Beni Culturali, con sede a Caserta e a S.Maria Capua Vetere. Il progetto, che compirà a breve il suo sesto anno, rappresenta per il nostro Ateneo una spinta determinante verso un processo di internazionalizzazione, che ad oggi si presenta sempre più fitto e coinvolge, a vario titolo, docenti e studenti delle due Università.
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L’atterraggio in terra russa è stato una rivelazione, come oltrepassare un varco: dal primo istante ne ho percepito la diversità dall’Europa, dall’Italia, dalle nostre città e dalla nostra gente. La difficoltà maggiore è stata probabilmente accantonare la nostra mentalità, le nostre abitudini, la nostra lingua, ma soprattutto il modo di vivere al quale ero abituata. Solo aprendomi al nuovo, alle novità, e al rispetto delle diverse regole di questo meraviglioso e controverso Paese, mi ha permesso di entrare nel cuore di questa terra in cui sono entrata da straniera, e che presto mi ha aperto le braccia. La comprensione è la chiave che apre le porte! Spesso la nostra presunzione di vivere nel migliore dei mondi possibili ... la convinzione di essere culturalmente, mentalmente, politicamente ed economicamente avanzati, facendoci sentire erroneamente superiori o dei privilegiati, ci mette dei limiti. Valorizzare la propria storia, le proprie origini, la propria cultura e le proprie tradizioni è l’aspetto, apparentemente insignificante, ma assolutamente fondamentale per incentivare la ricchezza e la potenzialità di un territorio, che costituisce il punto di forza di questo vasto, indecifrabile e multiforme subcontinente.
Il successo riscosso e il susseguirsi di incontri, confronti e scambi di idee tra i promotori e i coordinatori del progetto, ha prospettato la necessità di perfezionare lo scambio attraverso il conferimento e il riconoscimento, al termine del periodo di studio e del superamento degli esami, di un titolo congiunto agli studenti che abbiano conseguito un periodo formativo e di mobilità concordato con l’Ateneo straniero; un’offerta che attualmente riguarda il ciclo triennale per la facoltà di Turismo e il ciclo magistrale per la facoltà di Lettere e Beni Culturali. Nell’ambito di questa collaborazione internazionale, sono stati inoltre promossi importanti progetti volti all’intensificazione dei rapporti italo-russi, in particolare di recente, è stato bandito il primo concorso letterario Russia-Italia “INSIEME”. Trattasi di un’iniziativa stimolante ideata dalla Sezione della creatività letteraria della PSU e il Centro di lingua italiana dell’Istituto di Servizio Internazionale, Turismo e Lingue straniere della PSU insieme al Dipartimento di Lettere dell’Università italiana. Il concorso mira al consolidamento delle relazioni tra i due Paesi a livello culturale, letterario e creativo, alla scoperta di giovani autori che scrivono in lingua russa e italiana, alla promozione e alla divulgazione della lingua e della cultura russa in Italia e della lingua e della cultura italiana in Russia. Altresì, questo progetto ha lo scopo di perseguire un significativo ampliamento degli orizzonti letterari e infine, la formazione di una Scuola di traduzione letteraria presso i Centri di lingua e cultura russa ed italiana nell’Università Vanvitelli e nell’Università Statale di Pjatigorsk.
Per gli studenti un simile progetto di scambio rappresenta un’importante opportunità di crescita che consente di arricchire il proprio bagaglio personale, formativo e culturale, nonché di rendere più appetibile il proprio curriculum professionale. È questo in particolare l’obiettivo che persegue la nostra Università: lanciare un’offerta formativa completa e accattivante che va oltre il tradizionale percorso di studio, finalizzata al conseguimento di un titolo congiunto con valenza internazionale.
Ho avuto la possibilità di aderire a questo progetto per la prima volta nel corso del mio secondo Anno Accademico. Partecipando al bando di selezione studentesca, ho potuto trascorrere un periodo di studio della durata di tre mesi presso l’Università Statale di Pjatigorsk. Un simile progetto di scambio si presenta vantaggioso per innumerevoli ragioni, prima fra tutte, l’opportunità di imparare e confrontarsi con una realtà differente e da questa imparare a trarre nuovi spunti e strumenti utili per poter operare con una marcia in più in differenti contesti, lavorativi e personali. In particolare, un soggiorno di studio in Russia, nel Distretto federale del Caucaso, offre la possibilità di imparare e di confrontarsi con una realtà, un contesto culturale diverso e specifiche modalità didattiche che seguono proprie e differenti modalità di sviluppo, rispetto al contesto europeo in cui abitualmente ci misuriamo. La Russia infatti, sin dalle origini, si presenta come un Paese carrefour: luogo di incontro di differenti nazionalità, etnie, religioni e lingue - un enorme contenitore di elementi che pur essendo alle volte in contraddizione tra loro, hanno sviluppato un’esistenza quasi armoniosa. In particolare, è proprio nella regione del Caucaso che ho compreso la portata e il valore di tali diversità e varietà perché spesso ho avuto la sensazione di trovarmi altrove, in un luogo che richiama e riunisce elementi d’oriente e d’occidente. Eppure, ben presto mi sono resa conto che non è possibile, se non a livello geografico, razionalizzare la complessità di questo Paese attraverso la rigida schematizzazione che lo divide in parte asiatica e in parte europea. La Russia è un continente a sé state, estraneo agli schemi noti rigidamente attribuitegli, spesso spiegato con stereotipi: è invece una terra magica e sorprendente, della quale ci si può solo innamorare! Ed è stato questo aspetto che ha suscitato la mia curiosità e ha determinato la scelta di abbattere l’ostacolo della distanza geografica e della diversità, innanzitutto impegnandomi ad imparare la lingua.
Onorata di farlo per la mia Università, sto scrivendo quest’articolo direttamente da Pjatigorsk, dove a distanza di un anno sto continuando il progetto di mobilità, immergendomi nello studio della lingua e della cultura russa, con una consapevolezza ed un impegno ancora maggiori. Potrei definire il mio soggiorno di studio un’esperienza a tutto tondo, una conoscenza a trecentosessanta gradi che mi ha insegnato e mi sta insegnando moltissimo e che, di giorno in giorno, mi riempie di carica positiva. L’Università Statale di Pjatigorsk rispecchia appieno il contesto sociale e culturale in cui opera perché abbraccia un vasto bacino d’utenza: immersa nel cuore della Ciscaucasia, rappresenta un importante luogo d’incontro tra le diverse comunità etniche, religiose e linguistiche che popolano la regione di Stavropol’ e le repubbliche autonome con questa confinanti, come l’Ossezia, la Karačaj-Circassia e la Cecenia.
Inoltre, ogni anno, la PSU ospita centinaia di studenti provenienti dall’Europa, dall’Asia, dall’Africa e dall’America: giovani portatori di esperienze diverse che insieme contribuiscono sostanzialmente alla crescita e all’arricchimento dell’offerta formativa universitaria. La qualità e il metodo d’insegnamento raggiungono davvero livelli ottimi: inoltre, l’Università PSU mette a disposizione a noi studenti stranieri la mensa e l’alloggio, permettendoci di soggiornarvi gratuitamente. Ecco che l’Università non assolve più alla sola funzione meramente didattica, ma diventa il luogo in cui si realizza un vero scambio, il luogo in cui il “tu” diviene il “noi”. Ogni giorno ho l’opportunità di confrontarmi con persone di differenti età e nazionalità, che non parlano la mia stessa lingua (un fattore che all’inizio sembra essere un ostacolo insormontabile) ma che come me, condividono ed amano il semplice desiderio di conoscenza: è questo che ci unisce tutti, indistintamente. Probabilmente il valore più importante che questa esperienza mi sta insegnando è apprezzare la condivisione ed ad imparare a vivere in una dimensione collettiva: un cammino che ti permette di andare al di là delle apparenze, di scoprire ed essere te stesso... ed è per questo che la condivisione assume un gusto diverso. La voglia di scoprirci, di conoscerci, e l’entusiasmo con il quale ogni giorno interagiamo gli uni con gli altri, rende familiari persone, luoghi, lingue e cibi sconosciuti. Si creano legami forti, importanti, che fanno di insegnanti e studenti coinvolti nel progetto, il gruppo di riferimento e di sostegno, quello che ti propone di scrivere degli articoli in cui raccontare le tue esperienze per il giornale dell’Università; che ti viene a prendere festoso all’aeroporto al tuo arrivo e ti invita a pranzo a casa… come è successo a me! Questa è la mia esperienza: in Russia sono venuta per studiare, ma ho trovato molto di più: ho trovato degli amici ed una famiglia, ed è questo che mi fa sentire a Pjatigorsk, come a casa mia!
Stipulare questo tipo di accordi volti a promuovere una simile cooperazione internazionale, costituisce un punto di forza e di grande prestigio per la nostra Università, che presenta lo scambio proponendo agevolazioni economiche importanti. Il progetto prevede per gli studenti che vi aderiscono l’assegnazione di un bonus, che coprendo per intero le spese del viaggio e del visto d’ingresso per la Russia, rappresenta un incentivo concreto.
La possibilità di attingere da diverse esperienze per contribuire allo sviluppo e al miglioramento del proprio Paese e fornire agli studenti i mezzi e gli strumenti necessari per inserirsi in maniera altamente qualificata e specializzata nel mondo del lavoro, sono gli obiettivi che si devono perseguire. Infine, rilanciare il nostro territorio, in particolare quello casertano, affinché la nostra cultura e la nostra storia vengano sviluppate ed esaltate al massimo, sono l’impegno che dobbiamo e possiamo assumerci tutti. Di più, valorizzare la propria storia, le proprie origini, la propria cultura e le proprie tradizioni di due realtà così lontane, come quella casertana e quella del sub continente russo, attraverso la formazione di competenze affini, rappresenta una sfida ma anche una possibile soluzione!
“Capii che ci sono viaggi che scegliamo noi, e che ce ne sono altri dai quali veniamo scelti.” (Bruce Feiler, 2001)