Pina, fashion designer laureata alla Vanvitelli. Scopri la sua storia

Designer fiera e decisa, grande appassionata di moda fin da bambina, laureata alla Vanvitelli in  Design per la moda. Pina lavora come senior kidswear designer da Fendi e ed è co-founder del brand Apnoea. Conosciamo insieme la nostra laureata eccellente!

Da dove nasce la tua passione per la moda?
Bella domanda, non ne ho assolutamente idea! Fa praticamente parte di me da sempre.. ho agende, quaderni pieni di disegni di piccole donne vestite con abiti colorati e con sotto anche i prezzi! Avrò avuto 6 anni...

Perché hai scelto l’Università Vanvitelli per la tua formazione?
Mi interessava l’idea di un percorso formativo legato alla moda ma che mi potesse dare anche una formazione universitaria. Non è così facile da trovare. Il mio Ateneo mi ha dato una formazione ad ampio raggio, fondamentale per un designer, e che garantisce una conoscenza didattica e culturale di base, che non è scontata in altri percorsi accademici.

Alla Vanvitelli ha acquisito…
Sicuramente una metodologia importante per la progettazione non solo di moda. Nell’ambito lavorativo quello che mi viene riconosciuto come valore plus, oltre la parte meramente creativa, è la mia capacità di trattare trasversalmente diverse categorie, dall’abbigliamento alla grafica, dagli accessori alla ricerca. I miei studi superiori erano già stati direzionati verso l’abbigliamento e la moda, quindi venivo già da una formazione “tecnica” e soprattutto da sempre ho avuto delle riconosciute qualità nel disegno. E l’Università Vanvitelli ha messo in discussione queste mie certezze, portandomi al confronto con ambiti come la comunicazione, la grafica e il design, come non avrei mai immaginato di poter fare.

Sono parole ricche di contenuto.
Sì, sono stati anni importanti per la mia crescita non sono culturale e professionale, ma soprattutto personale. La progettazione che molto spesso veniva svolta in gruppi di lavoro mi ha insegnato il confronto e la collaborazione, e mi ha dato tante persone che continuano a far parte della mia vita.

Una volta laureata hai incontrato difficoltà per affermare la tua identità professionale?
Sì, non poche. Spesso, se non si inizia in grandi realtà, c’è il rischio di avere a che fare con scarsa professionalità. Nel mio caso poi, avendo sempre avuto una visiona avanguardistica della moda, ho avuto difficoltà nel poter applicare la mia ricerca.

Raccontaci del brand APNOEA, di cui sei co-fondatrice. Da dove nasce lo studio dei materiali e cosa significa il tuo brand per moda e innovazione?
La ricerca di materiali e tecniche di lavorazione innovative è alla base del mio lavoro, a cui associo lo studio di nuove forme e volumi. Non di rado mi piace interpretare anche tessuti tradizionali con forme e tecniche all’avanguardia.

E oggi, che lavori per Fendi, di cosa ti occupi precisamente?
Mi occupo come senior designer del settore Kids, che è molto caro alla sig.ra Silvia Fendi. Curo tutto ciò che riguarda il design della collezione, dalla ricerca di mood e materiali, all’elaborazione grafica, fino allo sviluppo di abbigliamento e accessori. Quella in Fendi è stata ed è tutt’oggi l’esperienza più importante. Vivere tutti i giorni una realtà così creativa, professionale e internazionale per me è fondamentale.

Hai collaborato con IT. Collection Designer, sei stata selezionata per la rivista “Vogue Talents” nel numero di settembre come Talent Designer. Come hai raggiunto questi traguardi?
Con determinazione e forza di volontà. Non è per niente facile affermarsi nel mondo della moda, soprattutto se non si parte facendo dei tirocini o stage in aziende importanti. Ma credendo in se stessi e nelle proprie capacità, riuscendo a rimanere sempre umili (che è fondamentale) prima o poi i risultati arrivavo. Basta non arrendersi e riempirsi di giustificazioni.

Raccomanderesti la Vanvitelli agli studenti che vogliono intraprendere il tuo stesso percorso?
Assolutamente sì. Come dicevo è un percorso didattico che mira a formare dei professionisti e aiuta a sviluppare una formazione trasversale.

Se dovessi definire la Vanvitelli in una sola parola, quale useresti e perché?
Professionale. Rispetto ad altre realtà accademiche, oltre all’esaltazione del talento, che è importantissimo ovviamente, la Vanvitelli mira a creare delle figure professionali e poliedriche in grado di confrontarsi con diverse realtà lavorative.


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