Nelle ultime settimane, complice il debutto in Borsa dei derivati sui bitcoin, i mass media hanno dedicato considerevole attenzione al tema delle valute digitali. Abbiamo deciso di parlare del sistema Bitcoin con Antonio Meles, Professore Associato di Economia degli Intermediari Finanziari della Università Vanvitelli.
Bitcoin, cosa sono e come funzionano?
Il bitcoin è una moneta digitale e “decentralizzata”, ovvero un tipo di moneta dematerializzata che, anziché essere coniata e controllata da un organismo centrale, come la Bce, viene creata collettivamente dalla rete, fino ad un tetto massimo di 21 di milioni di unità, mediante la risoluzione di complessi algoritmi (c.d. attività di mining, o “estrazione”) da parte di microprocessori.
Da dove nasce il concetto di bitcoin?
Dall’idea ambiziosa di un programmatore anonimo, noto con lo pseudonimo di “Satoshi Nakamoto”, di sottrarre la sovranità monetaria agli Stati e promuovere la totale disintermediazione del sistema dei pagamenti. Il circuito Bitcoin consente, infatti, di effettuare trasferimenti di denaro in modo sicuro, istantaneo e poco oneroso bypassando completamente le autorità di politica monetaria e l’assistenza degli intermediari finanziari.
Sono depositati in banca?
No. I bitcoin transitano al di fuori dei tradizionali circuiti bancari e, come ogni altra moneta digitale, possono essere custoditi grazie a un software installabile su PC o dispositivo mobile. In questo modo ogni utente può creare il proprio portafoglio digitale, o wallet, e connettersi al network che consente il trasferimento dei bitcoin.
Come si entra in possesso dei bitcoin?
In modi diversi. Il primo è partecipare al processo di estrazione di bitcoin iscrivendosi ai cosiddetti “Mining Pool” e mettendo a disposizione del network la capacità di calcolo del proprio microprocessore. In alternativa è possibile scambiare i bitcoin con altre valute o accettarli come corrispettivo di un bene venduto o di un servizio erogato.
Come si comprano e vendono i bitcoin?
Il canale più diffuso è rappresentato dai siti web di exchange (il portale specializzato Cryptocoincharts.info ne conta 127) che mettono a disposizione degli utenti registrati una piattaforma sulla quale è possibile scambiare i bitcoin con altre valute al tasso di cambio corrente.
Cos’è la Blockchain?
E’ la vera rivoluzione tecnologica del sistema Bitcoin. Si tratta di una sorta di libro mastro che custodisce le informazioni relative a tutte le transazioni effettuate a partire dall’assegnazione del primo bitcoin e viene gestito “collettivamente” dai partecipanti al network. In termini operativi, la blockchain, prima di movimentare il conto degli iscritti, verifica, attraverso una procedura automatica, che le transazioni economiche siano regolari e che nessun utente spenda più bitcoin di quanti ne possiede.
Si possono acquistare beni reali con i bitcoin?
In teoria, si. In pratica affinché ciò sia possibile è necessario che l’azienda che vende il bene accetti che la transazione sia regolata in bitcoin. Sotto questo aspetto, è ancora molto complicato, specie in Italia, trovare aziende disposte accettare pagamenti in bitcoin. Per aver una idea più precisa è possibile consultare il portale Coinmap.org.
Che rischi ci sono?
Come sottolineato recentemente da Bankitalia (Il Sole 24 Ore, 29 novembre 2017), essendo i bitcoin una moneta digitale non legalmente riconosciuta, rappresentano un asset vulnerabile a repentine crisi di fiducia. L’elevata volatilità del prezzo costituisce in questo momento il principale fattore di rischio per chi detiene in portafoglio bitcoin.