di Eleonora Ruocco, docente di Dermatologia presso l’Unità Operativa Complessa della Clinica Dermatologica della Sun.
La caduta o la perdita di capelli è considerata anomala in molte società, essendo associata alla calvizie dell’età avanzata (alopecia androgenetica) o a uno stato patologico (chemioterapia). In condizioni fisiologiche il numero di capelli presenti varia notevolmente da persona a persona, influenzato da numerosi fattori, quali genetica, età, sesso e stato di salute. Si stima che mediamente vi siano circa 100.000 capelli sulla testa di ogni individuo (circa 140.000 nei biondi, 100.000 nei bruni e 80.000 nei rossi), di cui il 90% circa si trova in una fase di crescita. Durante tale periodo il capello si allunga mediamente di 1-1,5 cm al mese. Si calcola che ogni anno vengono spesi miliardi di dollari nelle nazioni industrializzate per la cura del capelli e per i problemi psicologici che le loro alterazioni determinano.
Ma perché la caduta di capelli si osserva principalmente nei periodi autunnali? La perdita di capelli nel periodo delle castagne (da settembre a novembre) è un fenomeno fisiologico molto semplice, non dipende dal cambio di temperatura, come si credeva fino a qualche anno fa, ma dalla variazione delle ore di luce nell'arco della giornata. Si ritiene che la melatonina ormone regolatore del ciclo luce- buio medi questo meccanismo e che il fenomeno coinvolga entrambi i sessi e tutte le età.
Per la caduta stagionale è opportuno curare innanzitutto l’alimentazione che deve essere basata sull’assunzione di frutta e verdure fresche ricche di vit. E, B, C, ferro, rame, zinco, magnesio. Non devono mancare inoltre carne, pesce e uova ricche di proteine. Fondamentale l’assunzione quotidiana del latte fresco fonte di cistina e aminoacidi solforati che rappresentano i mattoncini della cheratina dei capelli. Sicuramente vanno evitati i trattamenti “aggressivi” per i capelli quali: piastre, permanenti, stirature, trazioni e spazzolature prolungate e lavaggi frequenti con shampoo inadeguati.
E se la caduta “fisiologica” del periodo delle castagne dura oltre l’autunno? In questo caso, si parla di una vera e propria patologia del cuoio capelluto denominata telogen effluvium, che colpisce entrambi i sessi, con una leggera prevalenza del sesso femminile.
Il paziente riferisce un’eccessiva perdita di capelli sia durante la detersione dei capelli (shampoo), sia durante la giornata. La quantità dei capelli che cadono oscilla da 100 a 500 capelli al giorno. Può associarsi a bruciore e parestesie al cuoio capelluto. E’ fondamentale un’attenta anamnesi che spesso consente allo specialista dermatologo di risalire all’evento che ha innescato la patologia. Quest’ultimo va attentamente ricercato e collegato ad eventi accaduti circa tre mesi prima dell’inizio delle manifestazioni cliniche. Il telogen effluvium puo’ essere acuto, dunque dovuto ad un forte stress emotivo, un lutto familiare, una separazione, la perdita improvvisa del lavoro, o cronico, quando la caduta di capelli persiste da molto tempo. In quest’ultimo caso vanno considerati fattori legati a particolari momenti della vita di un paziente: diete drastiche e restrittive, ad esempio, anemie, il periodo post-partum. Una perdita di capelli, inoltre, può celare anche importanti malattie infettive (TBC, sifilide, brucellosi, tifo), malattie autoimmuni (LES, ipotiroidismo, ipertiroidismo, tiroiditi, dermatomiosite, diabete mellito). Inoltre neoplasie, interventi chirurgici, nutrizione parenterale possono scatenare un telogen effluvium. Un’ importante causa di caduta di capelli da non sottovalutare sembra essere dovuta all’assunzione per lunghi periodi di alcuni farmaci di uso comune: antifiammatori (ibuprofene), acido valproico (amnticonvulsivanti), ACE inbitori (antipertensivi) cumarinici (anticoagulanti) fenofibrato (ipocolesterolemizzanti) , anti-H² (cimetidina).
Dunque, che terapia scegliere? Per il telogen effluvium che deriva da una causa acuta e transitoria, si risolve spontaneamente senza alcun trattamento, il paziente va rassicurato sulla temporaneità della caduta e sul fatto che i capelli caduti, saranno sostituiti rapidamente da nuovi capelli in breve tempo. Il telogen effluvium cronico invece può persistere molti mesi pertanto va eseguita un’attenta anamnesi fisiologica, patologica prossima e remota, personale, familiare, e farmacologica. E’ opportuno prescrivere esami di laboratorio per la ricerca di eventuali patologie associate alla caduta e quando è possibile, individuare e sospendere il farmaco responsabile della patologia.
E gli integratori? In commercio ce ne sono di tutti i tipi. Vanno assunti sotto stretto controllo medico, evitando quelli con una grande quantità di vitamina A, che potrebbe accentuare la perdita dei capelli. Non vanno prescritti tutto l’anno ma a cicli e solo in caso di reale carenza.
Per consulenze specialistiche: Ambulatorio acne, capelli e unghie (E. Ruocco) giovedì ore 9-12 previa prenotazione CUP : 800 177 780 (codice 520111) con prescrizione del medico di base con ricetta rossa (visita dermatologica).