EXOMARS successo o fallimento?

di Aniello Riccio -  Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell'Informazione della Seconda Università degli studi di Napoli

 

L’ultimo comunicato ANSA recita: “La sonda Shiaparelli si è schiantata – Il lander del missione Exomars Schiaparelli, ha probabilmente raggiunto la velocità di 300 Km orari mentre precipitava sul suolo di Marte da una altezza compresa tra 2 e 4 km. Sulla base delle immagini catturate dalla sonda MR0 (Mars Reconnaissance Orbiter) della NASA, L’Agenzia Spaziale Europea non esclude che Shiaparelli possa essere esploso in volo”.

Ma Per capire le reali implicazioni di quello che è recentemente accaduto sul programma di esplorazione marziana ExoMars, frutto di una cooperazione tra l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) l’Agenzia Spaziale Russa (Roscosmos), e l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) con il supporto tecnico in primis della Join venture Thales Alenia Space (Thales 67% e leoneardo-Finmeccanica 33% ), è necessario capire quali erano e sono i reali obiettivi della missione e in che misura questi obiettivi sono stati raggiunti o potranno essere raggiunti in futuro.

Il pool di tecnologie della missione Exomars 2016 è composto da un modulo orbitante, il Tgo (Trace Gas Orbiter), assemblato nel sito Thales Alenia Space di Cannes, con a bordo tre strumenti scientifici e una fotocamera ad alta risoluzione, e da un modulo di discesa Edm (Entry descent landing Demonstrator Module) detto anche lander Schiaparelli, che è stato assemblato nel sito di Torino, equipaggiato con strumenti scientifici per la caratterizzazione fisica e meteorologica dell’atmosfera di Marte, un riflettore per laser e una telecamera attiva nella discesa.

"Dopo un lungo viaggio interplanetario di circa 500 milioni di chilometri, il modulo di discesa si è separato dal modulo orbitante Trace Gas Orbiter (Tgo) il 16 Ottobre e dopo un avvicinamento di tre giorni ha raggiunto il limite dell’atmosfera marziana, il così detto punto di interfaccia d’ingresso posto a circa 122 chilometri dalla superficie del pianeta, per iniziare la sua discesa libera sul pianeta Marte ad una velocità di circa 21.000 chilometri orari" indica Thales Alenia Space e riferisce riguardo il lander Schiaparelli "ha completato con successo la maggior parte delle fasi previste nella tanto attesa e critica discesa di sei minuti nell’atmosfera marziana, come la decelerazione attraverso l’atmosfera, l’apertura del paracadute e dello scudo termico.

"I propulsori sono stati attivati brevemente, e si sono spenti prima del previsto, ad un'altitudine che deve ancora essere determinata" spiega la join venture, riferendo il computer di bordo, forse a causa di una lettura errata dei sensori che indicavano il raggiungimento del suolo, ha comandato lo spegnimento dei retrorazzi di discesa prima che fosse effettivamente raggiunta la superficie del pianeta rosso. Questo è il risultato delle analisi parziali, tutt'ora in corso, dei dati che Schiaparelli ha inviato alla sonda madre durante la fase di discesa, suscettibile di aggiornamenti più precisi nei prossimi giorni.

Prima di 'tacere', il lander Schiaperelli ha fatto bene il suo lavoro perchè ha "completato con successo la maggior parte delle fasi previste" della sua missione (95% circa), "con il corretto ingresso e discesa in atmosfera marziana" anche se il segnale della capsula è stato perso pochi secondi prima dell’atterraggio su Marte. E non solo. L'orbiter Tgo (Tras Gas Orbiter), altra tecnologia di punta della missione europea sul pianeta rosso, si è "correttamente posizionato in orbita marziana". Il modulo "manterrà questa posizione fino a gennaio 2017, quando l’inclinazione verrà aumentata fino a 74° e il periodo orbitale ridotto ad 1 giorno. Da marzo 2017, l’orbiter inizierà a circolarizzare gradualmente l’orbita con un meccanismo di frenata per attrito con l’atmosfera marziana (Aerobraking) utilizzando l’ampia superficie dei suoi pannelli solari". La missione scientifica del modulo orbitante di ExoMars, ricorda Thales Alenia Space, "è analizzare l’atmosfera del pianeta, in modo particolare ricercando tracce di metano determinandone la concentrazione e la distribuzione. Qualora verrà individuato, gli scienziati stabiliranno se tale metano è di origine biologica o geologica".

Quindi, altro che fallimento! Su Schiaparelli tutti i dispositivi di bordo sono entrati in funzione nella sequenza corretta, solo, non sono entrati in funzione nel modo corretto. A mano a mano che i dati cominciano ad essere letti ed interpretati nella maniera corretta, cominciano a definirsi meglio i contorni dell'avventura di Schiaparelli su Marte.

In generale, il programma ExoMars ha ancora molto da dire e fornirà in futuro occasioni per mostrare l’elevato livello della tecnologia made in Italy in campo aerospaziale nonostante gli scoop giornalistici e il susseguirsi delle notizie allarmistiche che ci hanno bersagliato nelle ultime ore. Il prossimo lancio, previsto nel 2020, permetterà di analizzare il suolo marziano fino ad una profondità di 2 metri alla ricerca di tracce di vita, grazie alla trivella in via di sviluppo da parte di Leonardo Finmeccanica. Un programma di esplorazione spaziale dovrebbe essere giudicato solo sulla base di tutte le informazioni e tutto il progresso di cui è artefice. In fondo l’esplorazione spaziale è sempre stata ricca di “incidenti” e di conseguenti “lesson learned” che hanno permesso all’uomo di raggiungere le mete più ambite "Per Aspera ad Astra".