IT | EN
Prof. Katherine Esposito, Professore Ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo - Direttore dell’U.P. di Diabetologia - Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Il diabete è la patologia cronica caratterizzata da un eccesso di zuccheri nel sangue che dipende da una insufficiente produzione di insulina e/o dall’incapacità dell’organismo di servirsi dell’insulina prodotta.
Riconoscere il diabete all’esordio è piuttosto semplice quando sono presenti i segni e i sintomi prodotti dall’iperglicemia: questo è più comune nel diabete tipo 1, la forma che interessa più frequentemente i bambini e gli adolescenti e che mostra solitamente un esordio acuto. Nel diabete tipo 2, tipico degli adulti che riconoscono una predisposizione genetica alla malattia (ad es. un familiare di primo grado affetto), i sintomi di esordio possono essere sfumati o del tutto assenti, a causa della storia naturale della malattia che procede in modo lento e progressivo.
Quando il diabete dà segni della sua presenza è comune il riscontro di sete eccessiva, necessità frequente di urinare, soprattutto di notte, astenia marcata e perdita di peso, nonostante l’appetito sia aumentato.
Prevenire il diabete tipo 2, la forma di diabete più strettamente legata a stili di vita non salutari, è possibile. Accanto ai fattori di rischio non modificabili, ovvero l’età, la familiarità e l’appartenenza a gruppi etnici particolarmente a rischio (ispanici, asiatici, africani), esistono, numerosi fattori di rischio suscettibili di miglioramento attraverso interventi mirati alle modifiche di abitudini di vita: sovrappeso e obesità, inattività fisica, consumo di diete sbilanciate su zuccheri semplici e grassi saturi, ipertensione arteriosa.
Rappresentano categorie di individui a rischio di sviluppare il diabete tipo 2 anche le donne che hanno contratto il diabete durante la gravidanza (il cosiddetto “diabete gestazionale”) e tutti coloro che presentano le alterazioni glicemiche comprese sotto il termine di “pre-diabete”. Queste ultime includono l’alterata glicemia a digiuno, che identifica la presenza di valori abnormi di glicemia a digiuno (fra 100 e 126 mg/dL), e l’intolleranza ai carboidrati, condizione che si manifesta quando la glicemia misurata due ore dopo un carico orale di glucosio è compresa tra 140 e 199 mg/dL.
Per prevenire l’insorgenza di diabete in chi è a rischio di svilupparlo bastano poche regole da applicare alla vita di tutti i giorni: il controllo del peso, attraverso una dieta bilanciata e la pratica regolare di attività fisica.
La letteratura scientifica fa convergere sulla dieta mediterranea il maggior numero di evidenze disponibili sulla prevenzione del diabete attraverso un regime alimentare salutare. Il modello alimentare mediterraneo è un regime basato prevalentemente sui vegetali, con attenzione alla stagionalità dei prodotti, la loro freschezza, la biodiversità, e soprattutto al largo consumo di olio d’oliva extravergine. Il Piatto Mediterraneo ne costituisce un’efficace rappresentazione per la vita di tutti i giorni. Esso è composto per il 50% da verdura e frutta, mentre poco più di un quarto del piatto (30%) include alimenti a base di cereali, preferibilmente integrali. Il restante 20% del piatto comprende proteine salutari di origine animale (preferire pesce, carni magre) e, meglio, di origine vegetale (legumi e frutta secca), che andrebbero consumate tutti i giorni. Latte e derivati vanno assunti con moderazione. Infine sempre e solo l’olio extravergine d’oliva, utilizzato preferibilmente a crudo, sarebbe da considerare unica fonte di condimento.
L’ideale complemento per la dieta mediterranea è la pratica regolare di attività fisica: in particolare, il lavoro aerobico di moderata intensità e della durata di almeno 20-30 minuti al giorno o 150 minuti alla settimana e il calo ponderale del 5-10%, riducono di circa il 60% il rischio di sviluppare il diabete.
Infine, misurare ogni anno la glicemia, nelle analisi di laboratorio di routine, consente la precoce identificazione di condizioni di rischio (ad es. alterata glicemia a digiuno) che impongono, per il medico, l’implementazione delle misure comportamentali preventive nei confronti del diabete.
Bibliografia
- Maiorino MI, Bellastella G, Giugliano D, Esposito K. Can diet prevent diabetes?. J Diabetes Complications. 2017;31(1):288-290.
- Esposito K, Maiorino MI, Petrizzo M, Bellastella G, Giugliano D. The effects of a Mediterranean diet on the need for diabetes drugs and remission of newly diagnosed type 2 diabetes: follow-up of a randomized trial. Diabetes Care. 2014;37(7):1824-1830.
- Esposito K, Maiorino MI, Ceriello A, Giugliano D. Prevention and control of type 2 diabetes by Mediterranean diet: a systematic review. Diabetes Res Clin Pract. 2010;89(2):97-102.