Climbing light di Emanuela de Conciliis sul podio per la migliore tesi di Laurea Magistrale a studenti con disabilità o DSA

La Vanvitelli premia i propri studenti. Nasce quest’anno il premio per la migliore tesi di Laurea Magistrale a studenti con disabilità o DSA, consegnato ad Emanuela de Conciliis, laureata in Design per l’Innovazione alla Vanvitelli, che, con Climbing light, - prototipo del pomello romboidale di supporto per una lampada realizzato insieme ai detenuti del carcere di Nisida - ha ideato una tesi di prodotto originale ma anche altamente inclusiva. 

E’ il primo anno che la Vanvitelli bandisce un premio per studenti con disabilità e DSA, “un premio fortemente voluto dall’Ateneo, dal Rettore innanzitutto - ha affermato Vasco D’Agnese, delegato del Rettore alla disabilità e all’inclusione - ed è un segnale che vogliamo dare a quei ragazzi che - un po’ più degli altri - hanno difficoltà ad andare avanti negli studi, sia alle famiglie che li sostengono, che nel nostro cuore hanno una menzione speciale”. 

“Non conoscevo questo premio e ringrazio l’Ateneo per avermi invitata a partecipare, certamente investirò la somma ricevuta nella mia formazione, nell’acquisto di software, di un pc più potente che mi consenta di lavorare al meglio - ha dichiarato Emanuela. E poi, raccontando la sua tesi: “Ho ideato sistema di lampada rampicante: Climbing Light, da installare nel carcere minorile di Nisida a Napoli, per dare la possibilità ai ragazzi di creare configurazioni personalizzate, esprimendo emozioni e pensieri. Il sistema di illuminazione acquista così un valore etico, sociale, psicologico ed artistico. Lo scopo di questo progetto è quello di incentivare l’interazione e il confronto tra i giovani detenuti incanalando i loro comportamenti in un’attività creativa. 

È un lavoro che raggruppa un insieme di tante attività volte ad assolvere vari obiettivi: trasformare gli spazi esterni in ambienti di vita unici con installazioni di configurazioni luminose per eventi e mostre, oltre che per ambienti interni come case, ristoranti, nonché mense e cortili di penitenziari a scopo emotivo, sociale ed artistico – conclude la studentessa. 

“La tesi di Emanuela è stata premiata non soltanto per la correttezza scientifica e metodologica del suo lavoro – ha affermato Danila Jacazzi, referente per l'Inclusione, Disabilità e DSA del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale - ma anche per la tematica affrontata, quella dell’inclusione, centrale nel suo lavoro”. 

“Siamo orgogliosi di questo risultato - ha commentato Ornella Zerlenga, Direttore del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale - un risultato che ci avvalora scientificamente, ma che allo stesso tempo valorizza l’attenzione che poniamo ai nostri studenti e studentesse".