Sviluppare pratiche virtuose di gestione dei rifiuti prodotti negli enti pubblici. Nasce così "Sun si differenzia", il metodo sulla gestione dei rifiuti pensato per essere testato presso l'Università della Campania "Luigi Vanvitelli“, e poi riprodotto in altre Università ed altri enti pubblici quali scuole, uffici comunali e regionali.
In Europa, solo il 36% dei rifiuti solidi è destinato al riutilizzo ed al riciclo; in Italia, la percentuale di raccolta differenziata varia molto a seconda delle regioni: la Campania è tra le regioni meno virtuose d’Italia, e la città di Caserta è tra le meno virtuose della regione. L’impatto del complesso universitario sulla produzione totale di rifiuti è imponente, essendo l’Università della Campania Vanvitelli un luogo attorno al quale orbitano migliaia di persone tra studenti (quasi 30.000), docenti e personale amministrativo. Modificare il comportamento di una tale mole di persone avrebbe un’enorme ricaduta positiva sulla produzione complessiva di rifiuti della città.
Il giorno 30 novembre, alle ore 15, nell'aula Magna del Polo Scientifico di Caserta, si terrà l'evento di apertura del lavoro di alcuni studenti tirocinanti del Polo Scientifico di Caserta sul progetto SUN SI DIFFERENZIA.
A partire da quel momento, gli studenti tirocinanti lavoreranno sotto la supervisione dell'ing. Di Domenico allo sviluppo delle seguenti azioni:
1) Sviluppo di un software di gestione della raccolta differenziata all’interno delle strutture universitarie con relativa app, per aiutare gli utenti nel corretto smistamento.
2) Messa in atto di seminari e workshop con docenti ed esperti del settore per informare e sensibilizzare; visite guidate ad impianti di riciclo; realizzazione di un video contest per coinvolgere gli studenti.
3) Analisi della percezione del problema dei rifiuti presso la popolazione universitaria tramite questionari ideati da docenti di Psicologia; questionari che verranno utilizzati nel corso degli anni anche per monitorare lo sviluppo del progetto.
4) Sostituzione dei distributori delle bottigliette d’acqua con erogatori d’acqua pubblica, e delle stoviglie monouso in plastica con stoviglie lavabili.
5) Ricollocazione dei bidoni in aree strategiche allo scopo rendere la raccolta più efficace ed efficiente.
6) Raccolta dei rifiuti organici e relativo compostaggio all’interno della stessa struttura universitaria; raccolta del cibo ancora edibile prodotto in eccesso dalla bouvette presente all’interno del Polo Scientifico per donarlo a strutture caritatevoli presenti sul territorio
"Al termine di tre anni ci aspettiamo che la produzione di rifiuti diminuirà almeno del 20% rispetto alla produzione attuale - spiega Mauro Rubino, docente al Dipartimento - mentre aumenterà notevolmente la percentuale di raccolta differenziata (al momento pari quasi allo 0%); ciò significherà riduzione della produzione di CO2 (circa 0.8 tonnellate all’anno), del consumo d’acqua ed energia elettrica, come conseguenza della minor produzione di plastica e rifiuti in genere e dell’aumento della percentuale di riciclo. Inoltre, la maggiore efficienza nella gestione dei rifiuti e la graduale diffusione di buone pratiche ci auguriamo porteranno ad un aumento della consapevolezza della popolazione universitaria rispetto al problema dei rifiuti e dell’inquinamento ambientale in generale".