Microalghe e piante terrestri contro il melanoma. Ha dato risultati positivi la sperimentazione contro il melanoma di un vaccino derivato da prodotti naturali presenti in microalghe e in piante terrestri. Il prodotto, messo a punto da un team di ricerca del quale fa parte l’Università Vanvitelli insieme all’Icb-Cnr e all’Università di Genova, agisce stimolando il sistema immunitario a controllare la proliferazione delle cellule tumorali e degli agenti patogeni. Lo studio è stato pubblicato su Scientific Report.
Il Dipartimento di Clinica interna e sperimentale dell’Università Vanvitelli, infatti, con l’Istituto di chimica biomolecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Icb-Cnr) e con il Centro di eccellenza per le ricerche biomediche dell’Università di Genova e il dipartimento di Clinica interna e sperimentale dell’Università della Campania, ha identificato un nuovo componente vegetale per la preparazione di vaccini e dimostrato la sua efficacia contro un modello sperimentale di melanoma. Il composto, denominato Sulfavant, deriva da prodotti naturali presenti in microalghe marine e in piante terrestri e agisce stimolando le cellule dendritiche, prima linea di difesa del sistema immunitario e responsabili del riconoscimento di agenti pericolosi per l’organismo. Lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports, rivista del gruppo Nature. Il nuovo composto è stato brevettato e l’Istituto del Cnr ne sta progettando lo sviluppo attraverso un accordo con la società spin-off bioSEArch, nata dalla collaborazione con la Stazione Zoologica ‘A. Dohrn’.
"In questo lavoro descriviamo una nuova serie di sostanze, estratte da organismi marini, in grado di potenziare le risposte immunitarie verso i tumori – spiega Raffaele De Palma, docente di Immunologia Clinica ed Allergologia dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli - La disponibilità di queste sostanze apre la strada per l'esplorazione di nuovi approcci per la modulazione del sistema immune in varie patologie come quelle neoplastiche e quelle infiammatorie croniche, in cui il Sistema Immunitario svolge un ruolo determinante".
“La stimolazione delle cellule dendritiche che caratterizza il Sulfavant, determinando il potenziamento della difesa naturale dell'organismo, rende il composto utilizzabile per lo sviluppo di trattamenti preventivi o terapeutici in varie malattie - spiega Angelo Fontana dell’Icb-Cnr - L’origine naturale della molecola e l’assenza di tossicità rilevata dai primi studi ci rende fiduciosi che possa essere utilizzato nella preparazione di vaccini”.
I composti che svolgono questa azione di potenziamento della risposta immunitaria evocata dagli antigeni sono chiamati adiuvanti e sono necessari per la preparazione dei vaccini di ultima generazione, inclusi quelli in fase di studio per aumentare la risposta immunologica contro i tumori.
“Questa forma di trattamento, che rientra nelle cosiddette immunoterapie, è un nuovo e promettente approccio alla lotta ai tumori e il suo successo è legato all’efficacia con cui le sostanze adiuvanti sono in grado di stimolare la fisiologica capacità dell'organismo di eliminare le cellule con mutazioni cancerogene e di tenere sotto controllo o bloccare sul nascere la formazione di nuovi tumori”, conclude Fontana“. A rendere particolarmente interessante il risultato ottenuto con Sulfavant sono le caratteristiche farmaceutiche del nuovo composto e il fatto che è risultato efficace nel trattamento di modelli sperimentali di neoplasie aggressive, come il melanoma. Prossimo obiettivo dello studio è la validazione dell’attività in altri modelli sperimentali, compreso quelli infettivi, e l’identificazione del bersaglio cellulare che, stimolato da Sulfavant, determina l'attivazione delle cellule dendritiche”.