Sviluppato da italiani il prototipo di un algoritmo per personalizzare la gestione del diabete nel singolo paziente, specie nei diabetici con difficile controllo glicemico (delle concentrazioni di zucchero nel sangue) o alto rischio di ipoglicemie, ad esempio i giovani pazienti con diabete tipo 1. Sviluppato dal gruppo di Katherine Esposito, Ordinario di Endocrinologia e Direttore della U.P. di Diabetologia dell'A.O.U. "Luigi Vanvitelli" di Napoli, l'algoritmo è disponibile sulla rivista Diabetes Research and Clinical Practice.
L'algoritmo guida il medico nella scelta del dispositivo più adatto per il controllo glicemico continuo - tra tutti quelli disponibili e rimborsabili dal Ssn - da destinare anche a pazienti in terapia insulinica che necessitino di ottimizzare il "compenso glicemico" (controllo a lungo termine della glicemia), soprattutto in caso di ipoglicemie e di elevata variabilità glicemica. Dunque, potrà rendere più rapida e selettiva la scelta del dispositivo a seconda delle esigenze di ciascun paziente, migliorandone da subito salute e qualità di vita.
Esistono diversi dispositivi che consentono alle persone con diabete di avere sempre a portata di mano le loro glicemie, di condividerle con il proprio diabetologo e soprattutto di disporre di allarmi che li avvisano in caso di pericolose variazioni della glicemia, spiega la Esposito che è anche membro della Società Italiana di Diabetologia. Questi dispositivi di monitoraggio continuo del glucosio (lo zucchero) nel sangue non sono tutti uguali e non vanno tutti ugualmente bene per i pazienti.
"La peculiarità dell'algoritmo proposto - afferma in conclusione - consiste nel guidare la scelta del clinico che di volta in volta si applica al singolo paziente e che ha come prerequisito un'accurata identificazione del suo andamento glicemico (comprensivo di ipoglicemie e iperglicemie), l'applicazione delle conoscenze e delle evidenze scientifiche al buon senso, nonché alla realtà e alle necessità di ciascun individuo". "Il monitoraggio domiciliare della glicemia sta assumendo sempre più importanza nella gestione della malattia diabetica - commenta Francesco Purrello, dell'Università degli Studi di Catania e Presidente della Società Italiana di Diabetologia (SID). Anche in questa fase di emergenza COVID-19, nella quale gli accessi di presenza ai centri di Diabetologia sono stati fortemente ridotti, poter fornire a distanza i valori del controllo glicemico ha consentito a pazienti e diabetologi di poter mantenere sotto controllo la situazione metabolica. Ma, continua Purrello, come giustamente sottolineato in questo studio, non tutti i dispositivi vanno bene per tutti. La scelta del dispositivo adatto a ciascun paziente è un atto medico, e deve restare competenza del medico prescrivere quello più idoneo a ciascun paziente".