Missione in Antartide, uno studente della Vanvitelli nel progetto di ricerca

Progetto TENORE, parte la campagna oceanografica della 39^ spedizione in Antartide finanziata dal MUR nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide. Tra i partecipanti alla spedizione, composta dai ricercatori dell'Università di Napoli Parthenope - responsabile Prof.ssa Giannetta Fusco -, in collaborazione con CNR, del CIRA e dell'Università Politecnica delle Marche insieme per questa importante iniziativa scientifica, c'è anche Davide Iazzetta, studente della Vanvitelli al Dipartimento di Matematica e Fisica. Il gruppo di ricerca della Vanvitelli che collabora alle misure per il progetto TENORE presso il Dipartimento di Matematica e Fisica è attualmente formato da Mauro Rubino docente di Fisica applicata alla Vanvitelli, dal Dott. Davide Iazzetta, anche da Fabio Marzaioli, docente alla Vanvitelli e dalla dottoressa Luisa Stellato. "Questa importante iniziativa scientifica dà lustro al nostro Ateneo - afferma Rubino, - e credo sia importante divulgarla, affinchè possa attirare studenti verso i Dipartimenti di discipline scientifiche".
 
 Davide, al ritorno dalla sua esperienza scientifica, racconterà agli studenti della Vanvitelli la sua esperienza per divulgare i risultati ottenuti. Eccone una anticipazione
 
"La spedizione alla quale ho partecipato è la 39esima spedizione italiana in Antartide ed è avvenuta sulla nave Laura Bassi - afferma Davide -. Sulla nave coesistono più progetti scientifici, Io ho collaborato al progetto TENORE (TErra NOva bay polynya high Resolution Experiment), coordinato dalla Prof.ssa Giannetta Fusco. Il progetto ha come scopo quello di caratterizzare accuratamente la baia Terranova (mare di Ross), attraverso una serie di misurazioni che copre diversi settori delle scienze Naturali. Baia Terranova è di particolare interesse in quanto rappresentativa di un fenomeno caratteristico di alcune coste antartiche: i forti venti, che si generano per moti discensionali sui crinali montani, durante l'estate liberano la costa dal ghiaccio, permettendo la formazione di nuovo ghiaccio marino. Durante il processo di congelamento, il sale presente nell'acqua che si trasforma in ghiaccio viene rilasciato per consentirne il passaggio alla fase solida, ne consegue che viene così prodotta una grande massa di acqua a grande salinità, e quindi anche a maggiore densità, acqua che poi andrà a contribuire sensibilmente alle dinamiche oceaniche su scala globale. Il lavoro mio e del gruppo di ricerca di cui faccio parte al CIRCE-Lab è quello di analizzare acqua raccolta in vari punti della baia ed a varie profondità per individuare le differenti masse d'acqua che sommandosi contribuiscono al fenomeno di cui sopra. Infatti, analizzando i rapporti isotopici delle molecole d'acqua, ovvero la concentrazione di molecole d'acqua caratterizzate da isotopi pesanti (Ossiegno 18, Deuterio) rispetto a quella da isotopi leggeri, è possibile individuare l'origine di tale massa d'acqua che potrebbe ad esempio non essere acqua generata durante il processo di solidificazione in mare, ma provenire dal continente a causa di altri fenomeni, ad esempio lo scioglimento di ghiacciai".