Tumori al colon, arriva un sistema di valutazione made in Naples

Si chiama Naples prognostic score, un nuovo sistema di valutazione dei tumori colo-rettali che potrà facilitare cure mirate e maggiormente efficaci. Verrà pubblicato sulla prestigiosa Rivista statunitense Diseases of the Colon & Rectum, periodico scientifico leader nel campo delle neoplasie colo-rettali, uno studio eseguito dai ricercatori della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, coordinato da Gennaro Galizia ed Eva Lieto, che ha portato all’ideazione di questo sistema. La ricerca, effettuata su 562 pazienti sottoposti ad intervento chirurgico per neoplasia colorettale presso l’Azienda Universitaria Policlinico Vanvitelli, ha consentito di definire un nuovo score prognostico che i ricercatori napoletani hanno chiamato Naples prognostic score, in onore della città nella quale vivono e lavorano.

Il cancro colo-rettale rappresenta il terzo più comune tumore nel mondo, con circa 1,4 milioni di nuovi casi all’anno, e, con una frequenza complessiva del 14%, rappresenta la neoplasia più comune negli italiani, con 546.000 nuovi casi nel 2013 (1 caso ogni 1096 abitanti), e con 20.000 decessi all’anno. Dopo il tumore del polmone, il cancro colo-rettale è la seconda causa di morte in Italia per tumore maligno.
Sempre maggiori prove vengono accumulate che molti tumori, compresi quelli colorettali, dipendono non solo dalle caratteristiche delle cellule tumorali, che attualmente sono le uniche considerate nel sistema di staging cosiddetto TNM, ma anche dalle condizioni del malato. In particolare, alterazioni delle condizioni nutrizionali e disordini immunitari, con l’attivazione di un complesso quadro di infiammazione sistemica, sembrano giocare un ruolo cruciale nella oncogenesi, crescita e diffusione a distanza delle cellule tumorali.


“Lo stato immuno-nutrizionale del paziente – spiega il professore Galizia - può essere valutato con l’ausilio di numerosi markers biologici, le cui caratteristiche devono essere la facile ed economica analizzabilità, la larga diffusione, l’affidabilità, e la significativa correlazione con la progressione della malattia neoplastica. Negli ultimi anni alcuni di questi markers sono stati combinati in sistemi prognostici a punti (prognostic scoring systems) nella speranza di poter ottimizzare la stadiazione di molti tumori. I sistemi in uso come il Glasgow score, l’indice nutrizionale prognostico (PNI), il punteggio dello stato nutrizionale (CONUT) e, recentemente, l’indice di infiammazione sistemica (SIS), sono stati proposti ed analizzati con risultati non completamente soddisfacenti e limitata diffusione internazionale”.


In questo panorama, i ricercatori napoletani hanno ipotizzato un sistema di valutazione che, utilizzando markers biologici di facile accessibilità, ha portato alla definizione di un nuovo scoring system con notevoli capacità di previsione di cura della patologia che rappresenta uno strumento importante per individuare i pazienti ad alto rischio di recidiva tumorale postoperatoria che possono giovarsi di trattamenti multimodali personalizzati.