Racimolatori di energia potenti e più economici, ecco il progetto che vince Start Cup 2020

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Racimolatori di energia più potenti, ecofrendly e con bassi costi di manutenzione. E' questa l’idea imprenditoriale che si è aggiudicata il primo premio per l'edizione 2020 di Start Cup Campania.

Il progetto riguarda l’alimentazione dei dispositivi elettronici utilizzati nelle applicazioni di Internet of Things (IoT), che trovano sempre maggiore diffusione per il monitoraggio ambientale e industriale (Industria 4.0) per i trasporti, le smart cities e l’automotive. La soluzione comunemente adottata per l’alimentazione dei dispositivi di IoT è rappresentata da batterie usa e getta, le quali sono poco affidabili, hanno elevati costi di manutenzione ed hanno un grande impatto ambientale. La soluzione alternativa alle classiche batterie è rappresentata dai sistemi di energy harvesting, i cosiddetti racimolatori di energia, che consentono di trasformare in energia elettrica fonti differenti di energia altrimenti dispersa nell’ambiente circostante. Purtroppo, l’utilizzo dei sistemi di energy harvesting è fortemente limitato dai bassi valori di potenza elettrica che riescono a generare.

L’idea imprenditoriale consiste nell’offrire sul mercato un circuito elettronico che consente di aumentare significativamente, fino al 250 %, la potenza elettrica generata dagli attuali alimentatori eco-friendly basati su sistemi di energy harvesting. Il prodotto offerto si configura come un plugin economico e compatto che rappresenta una novità assoluta del settore. Il prodotto, aumentando la potenza dei sistemi di energy harvesting e quindi ampliandone in maniera significativa gli ambiti e le possibilità di utilizzo, consente di eliminare i costi di manutenzione e l’impatto ambientale delle classiche batterie usa e getta. Inoltre, l’aumento della potenza estratta, ottenuto mediante il prodotto offerto consente di (1) alimentare dispositivi per l’IoT più performanti, in numerosità maggiore, caratterizzati da consumi maggiori, e con più alti livelli di qualità del servizio; (2) ridurre il dimensionamento dell’harvester e quindi il costo iniziale del sistema, a parità di carico elettrico e di sorgente; (3) prolungare il tempo di scarica della batteria ricaricabile, con conseguente vantaggio in termini di costo di manutenzione (soprattutto in caso di sensori numerosi e collocati in posti difficilmente accessibili).

harvester

La prima versione del prodotto, nata dagli studi e dalle ricerche effettuate presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e sviluppata per harvester da vibrazioni, è in fase di brevettazione internazionale (International application number PCT/IB2020/052514) ed ha già ricevuto la massima valutazione positiva.