L’estate è arrivata e la scuola è finita. I bambini sono felicissimi di poter spendere le proprie giornate tra mare, giochi e amici. E i genitori? Quale sono le scelte migliori da fare?
Scopriamolo con il professor Roberto Marcone, docente di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli.
Come possono prepararsi i genitori all’ondata di ore libere che invaderà le giornate dei propri figli ora che la scuola è finita?
Quando la scuola finisce i genitori tendono per necessità a richiedere supporto ai familiari, come i nonni e gli zii, e a lasciare che i bambini stiano a casa per giornate intere. È preferibile invece prediligere campi estivi che siano quanto più strutturati possibile con attività che tengano alta la curiosità dei bambini e che gli permettano di stare con i loro pari.
Ci sono degli errori tipici nella gestione del tempo dei figli che in questi casi andrebbero evitati?
L’errore da evitare è ricercare semplicemente il campo più economico e più vicino casa. L'impegno genitoriale sarà quello di verificare e informarsi sulla gestione delle esperienze da far fare ai propri figli, su ciò che tali campi propongono come attività ed esperienze, tenendo anche in considerazione che esistono delle regole ben precise sulla proporzione numero di educatori e numero di bambini (1 a 6 per bambini fino a 3 anni, 1 a 25 per bambini fino ai 10 anni).
Quanto è importante il tempo libero nella giornata di un bambino?
Il tempo libero è l’essenza del bambino. Perlomeno sotto i dieci anni, fa parte della crescita imparare a gestire il proprio tempo libero in maniera autonoma. Il tempo libero va utilizzato in tutte le maniere possibili affinché quel tempo sia per il bambino sempre produttivo, ivi compreso la noia, che è una componente importante.
In che senso la noia può essere produttiva per il bambino?
Il pensiero di cosa sia la noia spinge il bambino a imparare a sopportare, gestire e riempire i tempi morti. È un’attività estremamente produttiva, che gli permette di imparare ad autogestirsi e inventarsi qualcosa per utilizzare il tempo che ha a disposizione.
Cosa comporta l’iper-impegnare i bambini?
Tra calcetto, danza, violino, pianoforte, catechismo, scuola di recitazione e quant’altro, con già tanti compiti a casa che li aspettano - che io continuo a ritenere non necessari in una scuola primaria a causa della già abbondante attività didattica fatta a scuola -, il genitore che riempie il bambino di impegni precostituiti non sta fornendo al bambino le giuste strategie per utilizzare il proprio tempo libero: in effetti non gliene sta dando.
E le nuove tecnologie che posto occupano nel tempo libero dei bambini?
Se ben utilizzate, le nuove tecnologie sono straordinariamente importanti nello sviluppo di capacità di ragionamento e di processamento dell’informazione per il bambino. Un bambino che non abbia appreso l’utilizzo delle nuove tecnologie, che non sappia giocare alla Play Station o alla Wii, è un bambino che è fuori dal mondo attuale. Nella gestione del tempo libero ci deve essere uno spazio dedicato al videogioco. Ovviamente se questa diventa l’unica opzione, questo può essere dannoso per la crescita del bambino. Ancor più della quantità, è la qualità del tempo speso quello che conta: i genitori devono attenersi al PEGI presente su ogni videogioco ed essere presenti, almeno inizialmente, durante l'attività ludica al videogioco per verificare la "bontà" del gioco stesso.
I bambini “non sono vasi da riempire, ma fiaccole da accendere”, avrebbe detto Plutarco. Lei cosa ne pensa?
I bambini hanno una fiamma dentro di loro determinata dalla loro innata curiosità verso il mondo. Noi adulti abbiamo il compito di alimentare e indirizzare questa fiamma verso i talenti e le propensioni dei singoli bambini per far sì che da un lato non si spenga mai, dall’altro che non crei un incendio incontrollato.
Quali sono le potenzialità dei bambini?
I bambini sono innatamente curiosi e attivi e volitivi nella continua ricerca di nuovi stimoli. Hanno inoltre la capacità impressionante di cadere e rialzarsi con il sorriso per riprovarci altre mille volte senza mai provare un minimo di frustrazione nel fallimento: la loro fiamma non va abbandonata.