Gennaro Mangiacapra ha completato la laurea triennale in Ingegneria Aerospaziale Meccanica all’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” lo scorso luglio. Grazie alla sua tesi di laurea, si è potuto inserire in un progetto di fama mondiale che è stato decretato come migliore al Boeing Open Day tra quelli presentati da vari studenti della Vanvitelli e della Federico II, a detta di aziende quali Dema, Schenker e Leonardo.
Gli abbiamo fatto qualche domanda per saperne di più!
Da cosa nasce il progetto Collision Avoidance System per UAV?
Il progetto nasce dall’esigenza sempre maggiore di regolamentare l’integrazione in uno spazio aereo civile degli UAV (Unmanned Aerial Vehicle), meglio conosciuti come droni, il cui utilizzo negli ultimi anni è aumentato in maniera esponenziale.
Ce lo può spiegare in breve?
Si tratta di un sistema di anticollisione che interessa gli UAV, apparecchi volanti ad ala fissa molto somiglianti ai velivoli convenzionali ma caratterizzati dall’assenza del pilota a bordo. Ci siamo concentrati soprattutto sulla necessità di progettare un sistema che permetta ai velivoli di compiere in sicurezza la loro missione, regolamentando le interazioni degli UAV sia con i velivoli convenzionali sia con altri droni e minimizzando la possibilità di collisione di UAV che condividono lo stesso spazio aereo. Il progetto è stato basato sulla possibilità di generare una traiettoria in tempo reale che tenga conto di ostacoli fissi e sia in grado di evitarli.
Che tipo di collaborazioni e supporti ha richiesto la pianificazione del progetto?
Ho partecipato al progetto per la mia tesi di laurea triennale in Ingegneria Aereospaziale Meccanica in collaborazione con altri tre colleghi, Luigi Emmanuel Di Grazia, Elpidio D’Errico e Roberto Di Donato. Fondamentale è stato il supporto del professor Massimiliano Mattei e dei suoi dottorandi in Meccanica del volo Immacolata Notaro e Egidio D’Amato, che già da tempo stavano lavorando a questo tema di ricerca. Abbiamo svolto le nostre ricerche utilizzando i laboratori del Dipartimento di Ingegneria Industriale.
Quali sono le potenzialità del settore aerospaziale oggi?
Il settore aerospaziale prospetta grandi sviluppi nel futuro. È un settore che offre opportunità commerciali enormi, alle quali si interessano aziende mondiali importanti, come Boeing e Airfast, e anche molte italiane, come Leonardo o Thales Alenia Space. È anche però un settore di cui si occupano lo Stato e la Difesa e si presta quindi molta attenzione agli investimenti che si fanno. Una proposta prima di andare in porto viene sottoposta a molti accertamenti e simulazioni. Da un lato quindi la ricerca e lo sviluppo sono in forte crescita, dall’altro resta ancora molta conservatività a causa dei fondi che richiede un investimento in questo settore.
Nel percorso che l'ha portata oggi a laurearsi in questo campo com’è stata la sua esperienza universitaria?
Mi ritengo pienamente soddisfatto dei miei tre anni di percorso universitario. Sempre molto diretto è stato l’approccio con i professori, non solo disponibili a chiarire dei dubbi o delle perplessità nell’ambito didattico ma anche pronti a farci fare esercitazioni extradidattiche che non facevano parte del monte ore di crediti di un certo esame e farci appassionare al mondo dell’aereonautica e dello spazio. Solo un esempio è la visita organizzata al CIRA (Centro italiano ricerche aerospaziali).