Dal 7 al 9 settembre 2017 si svolgerà a Napoli l’VIII Congresso Internazionale dell’Associazione Italiana di Storia Urbana (AISU) sull’attualissimo tema delle città meta di turismo – religioso, economico, culturale, di conoscenza – ma anche luogo di incontri commerciali o scontri militari. Indagate nel loro formarsi e trasformarsi a seguito di esodi periodici, stagionali o eccezionali, le città diventano oggetto di nuove riflessioni propositive e di confronto tra i più svariati ambiti disciplinari attinenti alla storia urbana.
Napoli, simbolo di tradizione, memoria e accoglienza, sempre più all’attenzione del pubblico colto e dei media per la sua eccezionale stratificazione e per le sue straordinarie dinamiche urbane, è stata dunque individuata quale luogo ideale per lo svolgimento del Congresso dal significativo titolo “La città, il viaggio, il turismo - percezione, produzione e trasformazione”.
L’organizzazione di questa edizione del Congresso è stata condotta, per la prima volta, dalla sinergia di tre atenei, l’Università di Napoli Federico II – a cui spetta anche il coordinamento generale delle giornate di studio, affidato ai due centri interdipartimentali di ricerca BAP e CIRICE –, l’Università della Campania Luigi Vanvitelli e l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Le tre giornate di studio si svolgeranno rispettivamente nelle sedi accademiche di Corso Umberto I, via De Crecchio e via Toledo e i lavori si articoleranno in sette macrosessioni, alle quali hanno aderito oltre 670 relatori, provenienti da tutto il mondo: Italia, Spagna, Portogallo, Olanda, Inghilterra, Giappone, Brasile, Australia. Inoltre sono previste visite guidate presso importanti attrattori turistici napoletani e campani, quali il centro antico di Napoli, il complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore, l’Archivio storico del Banco di Napoli, Castel Nuovo, le Metropolitane dell’arte, Pompei, Capri. Contestualmente i tre atenei apriranno agli studiosi le porte dei loro poli museali più significativi, tra cui i ricchissimi Musei Scientifici dell’Università di Napoli Federico II e il Museo di Anatomia dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, unico al mondo nel suo genere, sito a Napoli nell’ex complesso monastico di Santa Patrizia; il Museo Storico Universitario e la straordinaria raccolta d’arte della “Collezione Pagliara” nella Cittadella dell’Università Suor Orsola Benincasa al corso Vittorio Emanuele.
A supporto di questa logica inclusiva, sono state garantite numerose borse di studio per i giovanissimi ricercatori e laureati e molti di loro riceveranno ospitalità presso la Residenza Universitaria dell’Università Suor Orsola Benincasa, così da coinvolgerli e sensibilizzarli attraverso la partecipazione diretta alle attività di gestione scientifica del Congresso.

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Lezioni di fiaba, nasce al Pan di Napoli il laboratorio di lettura per insegnare agli adulti come leggere le favole. L’originale proposta, ideata da Marina Tripodi, Presidente della Società Italiana di Foniatria e Logopedia e docente all’Università Vanvitelli, si chiama “Se puoi sognarlo puoi farlo” e nasce per liberare la creatività spontanea nei bambini, e prevede un vero e proprio “corso di studio” in cui si affronteranno temi centrati su diversi argomenti, come l'importanza delle favole nei bambini, quando iniziare a leggerle, quali storie da raccontare per gestire piccoli e grandi problemi quotidiani come un trasloco, l'arrivo di un fratellino, la separazione dei genitori, e così via. "Le fiabe - spiega la Tripodi - sono importanti perché trasmettono insegnamenti morali, indirizzando il bambino verso comportamenti giusti, come il concetto del buono e del cattivo. Contribuiscono, inoltre, sia allo sviluppo del linguaggio che all'arricchimento linguistico e anche alla nascita del pensiero narrativo". Sono aperte le iscrizioni per i prossimi incontri, che si terranno al Palazzo delle Arti di Napoli/Museo Pan in via dei Mille. Per info: 081261196 o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Preparando un esame universitario, in vacanza, in città o in viaggio, ecco una piccola prima lista di letture consigliate per questa estate. Classici e novità, dieci consigli per leggere con piacere.

1) M. Yourcenar, Memorie di Adriano, ed. a scelta
Il capolavoro di Marguerite Yourcenar unisce al cesello perfetto della ricostruzione storica il coraggio di presentare a tutto tondo un grand'uomo, l'imperatore Adriano,  l'altezza del suo pensiero, la disponibilità intellettuale, le intuizioni profetiche, donandoci non già un saggio erudito, ma un libro dei giorni nostri, e dei giorni a venire. Perché, come ha scritto la Yourcenar, «non siamo i soli a guardare in faccia un avvenire inesorabile». I taccuini di appunti dell'autrice (annotazioni di studio, lampi di autobiografia, ricordi, vicissitudini della scrittura) perfezionano la conoscenza di un'opera che fu pensata, composta, smarrita, corretta per quasi un trentennio. La nota della traduttrice, Lidia Storoni Mazzolani, ci regala la storia di un'amicizia nata lavorando insieme alla versione italiana

2) La storia delle api - di Maja Lunde, Marsilio 2017
Tra passato presente e futuro, legate dal progetto di un rivoluzionario modello di alveare, le vicende di William, biologo inglese vissuto a metà dell'Ottocento, di George, apicoltore dell'Ohio che si affida alla tradizione per contrastare la misteriosa moria del 2007, e di Tao, giovane madre che, in un futuro non molto lontano, si dedica all'impollinazione manuale in una Cina dove le api e i colori sono ormai scomparsi, ripercorrono il rapporto tra l'uomo e la natura nel corso del tempo. Dall'Europa all'America, quel plico di preziosi disegni, racchiuso in un baule al seguito di una donna sola e appassionata, attraversa terre e secoli con il suo bagaglio di invenzioni e regole, depositario di una conoscenza, e di una speranza, da affidare alle generazioni che verranno. Custode di un sogno che deve diventare tale per tutti noi. "La storia delle api" è un romanzo epico nel quale, accanto al tema dell'equilibrio ambientale, sono i sentimenti che realmente muovono la nostra vita a determinare l'azione. L'amore soprattutto: per il coniuge, per i figli per cui desideriamo solo il meglio, per la scienza, per la propria passione.

3) P. Di Paolo, Mandami tanta vita, Feltrinelli 2014
Febbraio 1926. Moraldo arriva a Torino per una sessione di esami, si porta dietro una strana rabbia e una valigia più pesante di quanto gli sembrasse alla partenza da Casale Monferrato. Dagli anziani coniugi Bovis, che lo ospitano, Moraldo apre la valigia e scopre che deve averla scambiata con quella di un fotografo di strada. Come per chiudere un conto in sospeso, Moraldo si mette ancora una volta sulle tracce di un suo coetaneo. Si chiama Piero. Moraldo gli ha scritto due lettere senza ottenere risposta, l'ha visto passare all'università circondato dal gruppo dei suoi amici. Qualcuno li definisce l'Accademia dei Patiti, ma Moraldo ammira quella vivacità intellettualeproteste, riunioni, giornali, libri...

4) W. Siti, Bruciare tutto, Rizzoli 2017
A chi apparteniamo? A quale legge ubbidiamo? Per un prete che significa, davvero, amare Dio? Questo si chiede don Leo nelle sue giornate divise tra oratorio, mensa dei poveri (che sono sempre di più anche nella Milano del nuovo skyline da bere e da mangiare), ripetizioni ai bambini in difficoltà, messe celebrate con confratelli molto diversi da lui. Un prete è un uomo mangiato, potato come una vigna; la vita privata di un prete sono gli altri e don Leo lo sa bene, mentre cerca risposte in un dialogo con un Dio che lo spia e lo ascolta dalla sua Onnipotenza ma risponde a strappi, con frasi ambigue e talvolta dispettose. Un Dio che sembra non riuscire mai a liberarsi dall'ombra del suo Avversario. In un'epoca in cui la sottomissione a Dio è diventata un tema geopolitico, Walter Siti scrive un romanzo che stordisce e lascia nudi di fronte al dolore e alle domande sul senso profondo della fede e del tempo che viviamo. 

5) Zadie Smith, Swing Time, Mondadori 2017
Un'amicizia straordinaria fra due ragazze diversissime fra loro eppure accomunate nel profondo: due aspiranti ballerine, che vengono unite e divise dal destino, dal talento, dal caso e da una precisa concezione della libertà. Dopo anni di romanzi sofisticati e di acuta analisi sociale, Zadie Smith torna a raccontare una storia che ha la forza e la vivacità del suo bestseller d'esordio Denti bianchi: la storia di due amiche nere nella Londra di oggi che vogliono diventare ballerine, ma solo una, Tracey, ne ha il talento. L'altra, la narratrice, ha le idee: sul ritmo, sui neri e sulla musica nera, su ciò che rende una persona veramente libera.

6) P. Roth, Nemesi, Einaudi 2013
Al centro di "Nemesi" c'è un animatore di campo giochi vigoroso e solerte, Bucky Cantor, lanciatore di giavellotto e sollevatore di pesi ventitreenne che si dedica anima e corpo ai suoi ragazzi e vive con frustrazione l'esclusione dal teatro bellico a fianco dei suoi contemporanei a causa di un difetto della vista. Ponendo l'accento sui dilemmi che dilaniano Cantor e sulla realtà quotidiana cui l'animatore deve far fronte quando nell'estate del 1944 la polio comincia a falcidiare anche il suo campo giochi, Roth ci guida fra le più piccole sfaccettature di ogni emozione che una simile pestilenza può far scaturire: paura, panico, rabbia, confusione, sofferenza e dolore. Spostandosi fra le strade torride e maleodoranti di una Newark sotto assedio e l'immacolato campo estivo per ragazzi di Indian Hill, sulle vette delle Pocono Mountains - la cui "fresca aria montana era monda d'ogni sostanza inquinante" -, "Nemesi" mette in scena un uomo di polso e sani principi che, armato delle migliori intenzioni, combatte la sua guerra privata contro l'epidemia. Roth è di una tenera esattezza nel delineare ogni passaggio della discesa di Cantor verso la catastrofe, e non è meno esatto nel descrivere la condizione infantile.

7) I giorni di scuola di Gesù – J. M. Coetzee. Einaudi 2017
Un romanzo misterioso e sapiente sul significato di crescere e imparare, sull’essere genitori e l’essere figli e sull’eterno conflitto tra emozioni e intelletto. Non fosse che l’ha scritto un premio Nobel per la Letteratura, è sicuramente da mettere in valigia.

8) Exit West – Moshin Hamid, Einaudi 2017
La fragile tenerezza di un amore giovane in un mondo che cambia istantaneamente sotto i nostri occhi. Come nel migliore dei classici, Hamid racconta la storia universale del mondo attraverso il particolare dei destini individuali. 

9) La regola dei pesci – Giorgio Scianna, Einaudi 2017
Quattro ragazzi trascorrono le vacanze estive in Grecia. Uno di loro, però, non ritorna a casa e gli altri si chiudono in un mutismo inattaccabile. Tra cronaca recente e romanzo di formazione, questo libro ci offre una preziosa analisi dei 18enni d’oggi, guidati dalla regola dei pesci: “muoversi tutti insieme senza scontrarsi e senza perdere nessuno, basta fidarsi l’uno degli altri”.

10) Federico Baccomo, Anna sta mentendo, Giunti 2017
Cosa accadrebbe se una app ci segnalasse ogni qualvolta il nostro interlocutore non sta dicendo la verità? Succede in questo romanzo che getta luci inquietanti sulla comunicazione di oggi, spesso trattata con leggerezza e ingenuità. 

 



Tappa centrale per le celebrazioni per il tricentenario della nascita del “monarca illuminato”, Carlo di Borbone. Si terrà, infatti, dal 3 al 5 novembre, il convegno “Le vite di Carlo. Napoli, Spagna e America”. Il primo incontro si terrà a Caserta, nella Cappella Palatina della Reggia di Caserta, dalle ore 9.30, mentre gli incontri del secondo giorno avranno luogo a Napoli, tra Palazzo Zevallos e Palazzo Reale. La tre giorni si chiuderà il 5 novembre, nelle sedi del Museo Archeologico di Napoli, la mattina, e della Biblioteca Nazionale, nel pomeriggio.

Quattro Università insieme per ripercorrere i tratti di una figura storica centrale per la vita dell’Italia e del Mezzogiorno, grazie ad una convenzione che vede protagonista la SUN, con Rosanna Cioffi (presidente del Comitato organizzatore), l’Orientale con Luigi Mascilli Migliorini (segretario), L’Università “Federico II” con Annamaria Rao, l’Università di Salerno con Aurelio Musi. In un’ottica di ampliamento istituzionale si sono presto aggregate la Reggia di Caserta e l’Università di Madrid “Carlos III” e l’Archivio di Stato di Napoli, la Biblioteca Nazionale di Napoli, il Museo Archeologico Nazionale, il Teatro San Carlo, Palazzo Zevallos-Intesa San Paolo, l’Istituto di Studi delle Società del Mediterraneo del CNR, La Fondazione “Pietà dei Turchini”, la Società Napoletana di Storia Patria, l’Instituto di cultura “Miguel Cervantes” di Napoli. Un comitato che ha avuto l'obiettivo  di promuovere attività di carattere scientifico e divulgativo su di un periodo particolarmente importante della storia di Napoli, del Sud dell’Italia e dell’Europa moderna.
Durante il biennio 2016-2017 si sono tenuti e si terranno ancora corsi universitari, concerti, conferenze, incontri con gli studenti delle scuole e con gli appassionati di un regno che vide protagonista un sovrano di padre francese e madre italiana, che fu sovrano di due regni europei: quello di Napoli e quello di Spagna e che estese l’influsso di quest’ultimo alle colonie americane.

programma

Una piattaforma digitale per i beni culturli della Campania. Il progetto, finanziato nell’ambito della precedente programmazione europea, sarà presentato giovedì 8 giugno, alle ore 10,00, presso il Dipartimento di Scienze Politiche “Jean Monnet” dell'Università della Campania Luigi Vanvitelli.
Capofila dei progetti e delle attività realizzate è il COSME (Centro-Osservatorio sul Mezzogiorno d'Europa) di questa Università che ha operato in accordo con il MIBACT, la Regione Campania e la Reggia di Caserta.
La piattaforma che ospita gli archivi digitali (Manifatture Cotoniere meridionali, Cartografia borbonica, Archivio Storico della Reggia di Caserta) sperimenta tecnologie innovative in quanto è predisposta per ospitare i prototipi di ontologie, georeferenziazioni di fonti cartografiche e percorsi di story telling per i Beni Culturali.
I progetti, la costruzione della piattaforma, la realizzazione dei percorsi narrativi di story telling, costituiscono un primo passo per una nuova fruizione dei Beni Culturali e della loro comunicazione. Nel corso dell’incontro saranno discusse idee progettuali per la prosecuzione dei risultati sin qui raggiunti.

programma

Old age, not only deseases. Si terrà a Napoli dal 16 al 17 settembre la conferenza internazionale dal titolo “Il Capitale umano dell’età” presso il Grand hotel Vesuvio in via Partenope 45 a Napoli, che vedrà protagonisti esperti internazionali per un confronto multidisciplinare. Dalla “chirurgia dei centenari” alla quantità di ricerca scientifica prodotta dai docenti attualmente in pensione, il convegno si incentrerà sul valore aggiunto apportato in società dalla maturità della vecchiaia.
La due giorni sarà aperta dai Rettori Giuseppe Paolisso, e Gaetano Manfredi, saranno poi presenti, tra gli altri, il Cardinale Crescenzio Sepe, Francesco Paolo Casavola, Aldo Masullo, Gerardo Marotta, Ciriaco De Mita, Guido Trombetti e molte altre personalità accademiche.

L’idea del convegno nasce dall’esperienza di alcuni professori universitari che hanno fatto una inchiesta internazionale su cosa fanno i professori clinici quando vanno in pensione o diventano emeriti. Analizzando il fenomeno in  cinque continenti, in 120 università di venti paesi ad alto, medio e basso prodotto interno lordo hanno dimostrato (Quartely J Medicine 2014, L’Acropoli 2015) che i professori emeriti sono creativi, oltre il 40% di essi produce un libro o un articolo ad alto impatto ogni anno ed alcuni fino a 11 articoli ad alto indice di impatto per anno. Per questa ragione negli Stati Uniti l’età non è un criterio per mandare a casa i professori universitari; solo l’ictus e l’infarto lo fanno.  Perché è vero che i giovani sono l’innovazione e producono lavori originali.  Ma è anche vero che le équipes di professori giovani ed anziani - se guidate da giovani - producono le idee epocali, come dimostrato da Guimerà in Science alcuni anni fa. La conferenza su Il capitale Umano dell’Età mette insieme filosofi, specialisti della vecchiaia, professori universitari di varia estrazione, scrittori celebri, scienziati dell’impresa spaziale per spiegare che la vecchiaia è creativa. È stata scelta per questo una città a prevalenza giovanile - e per questo penalizzata dal Sistema Sanitario Nazionale - per far discutere sulla vecchiaia operosa, che non si piange addosso per le inevitabili limitazioni che il passare degli anni  inevitabilmente  causa (Stefan Klein, Il tempo: la sostanza di  cui è fatta la vita, 2015)

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Inaugurazione del cippo commemorativo del placito capuano (marzo 960), il documento in cui compare la più antica attestazione scritta di un volgare del dominio linguistico italiano. La cerimonia si terrà il 27 maggio, a Capua, alle ore 10.30, nella Chiesa di San Salvatore a Corte, in via Principi Longobardi. Alla cerimonia parteciperà il presidente onorario dell’Accademia della Crusca, Francesco Sabatini. L’iniziativa, realizzata concretamente dalla sezione Terra di Lavoro del Touring club con il contributo di associazioni di volontari e sponsor locali, è stata progettata d’intesa con l’Accademia della Crusca e con la cattedra di linguistica italiana del Dipartimento di lettere e beni culturali dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli.

Il placito di Capua è il più antico e importante dei quattro documenti detti placiti (o giudicati) cassinesi (o campani), in cui sono riportate formule testimoniali in volgare campano. Si tratta di atti giudiziari in forma di sentenza (Capua marzo 960; Sessa Aurunca marzo 963; Teano ottobre 963) o di documento privato (memoratorio di Teano, 26 luglio 963) in cui erano definite controversie su beni immobili rivendicati dall’abbazia di Montecassino, che tra la fine del IX e l’inizio del X secolo aveva subito ingenti perdite patrimoniali. Il placito capuano, oltre a essere il più antico dei giudicati cassinesi, è quello in cui è decisa (a favore dell’Abbazia) la controversia patrimoniale più rilevante: i terreni contesi tra il monastero (rappresentato dall’abate Aligerno) e la controparte (tal Rodelgrimo, nativo di Aquino) si estendevano per circa 20.000 ettari (più o meno un quarto delle proprietà fondiarie di Montecassino). Probabilmente anche per questo motivo il giudice di Capua, Arechisi (di cui sono noti altri giudicati, anche successivi, interamente in latino), scelse la soluzione innovativa (e ripresa negli altri tre giudicati cassinesi) di far giurare i tre testimoni chiamati in causa su una formula in volgare campano da lui preparata.

Il placito capuano e gli altri tre giudicati cassinesi attestano dunque la precisa consapevolezza da parte di Arechisi (e dei giudici operanti a Sessa Aurunca e Teano) della distinzione tra latino e volgare, e soprattutto la chiara volontà di elaborare una scripta specifica e ufficiale per il volgare (cioè un sistema in grado di rendere nella scrittura la lingua parlata). La coscienza della separatezza del volgare dal latino e il carattere ufficialità dei giudicati cassinesi fanno di essi le più antiche e sicure attestazioni scritte di un volgare italiano, anche rispetto ad altri testi a essi precedenti, quali l’Indovinello veronese (VIII-IX sec.) o il Graffito della catacomba di Commodilla (IX sec., metà).

Il placito capuano, pertanto, si colloca a fianco di documenti quali i Giuramenti di Strasburgo (14 febbraio 842, il primo testo in antico francese e la più antica attestazione di un volgare romanzo), all’alba quindi delle lingue neolatine, che costituiscono una parte essenziale del patrimonio linguistico dell’Europa moderna.

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"Maestri alla Reggia" è un grande progetto realizzato dalla Seconda Università, in collaborazione con Ciak, il mensile leader di cinema, edito da Visibilia, e la Reggia di Caserta, prodotto ed organizzato dalla Cineventi, con la direzione artistica di Remigio Truocchio e la collaborazione di Viviana Gandini di Ciak.

Il ciclo di eventi, promosso da Sun Crea Cultura, la struttura della Seconda Università di Napoli nata con l’obiettivo di realizzare eventi e manifestazioni culturali extracurriculari aperte alla cittadinanza, affidata dal Rettore Giuseppe Paolisso a Lucia Monaco, vede come protagonista un grande regista, intervistato e chiamato a commentare ed illustrare il proprio lavoro dalle grandi “penne” del mensile, in primis il direttore Piera Detassis, presidente della Festa del Cinema di Roma Presidente della Fondazione cinema per Roma, nonché Walter Veltroni, Claudio Masenza, Alessandra De Luca, Andrea Morandi. 

Grande successo di pubblico per i registi fino ad oggi protagonisti: Gabriele Muccino, Matteo Garrone, Gianfranco Rosi, Paolo Genovese, Giuseppe Tornatore.

Quarantacinque eventi in quattro giorni nelle piazze di Caserta: innovativi, creativi, di altissimo taglio speculativo o di puro divertimento letterario. Quattromila persone in strada a intepretare poesie d’amore, solo d’amore, recitandole, teatralizzandole o cerando nuovi modi d’espressione. E’ la formula inedita, per la prima volta alla prova, di «FestBook», il festival della creatività, dei libri e della follia, che parte il 25 maggio a Caserta, con due anteprime il 13 e il 24 maggio; sparso per quattro giorni in tante diverse location della città.
Laboratori
La manifestazione mette in campo tre laboratori quotidiani, dalle 16 alle 19, ogni giorno dal 25 al 27 maggio: #Giocaitaliano, sull’imparare l’italiano divertendosi (16/17); @danteide, su tutto ciò che avremmo voluto sapere su Dante e non lo abbiamo mai chiesto (dalle 17 alle 18, nelle aule dell’ateneo Luigi Vanvitelli, ex palazzo delle Poste, nei pressi della Reggia); @leggerelArte, per imparare l’arte attraverso i suoi capolavori, con alcuni dei massimi esperti nel loro periodo storico-artistico (dalle 18 alle 19, nella galleria di arte contemporanea di Caserta, nel centro Sant’Agostino. Per iscriversi ai laboratori, solo cento posti disponibili, consultare www.festbook.it o la pagina facebook: festbook o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
“Si tratta di una iniziativa di grande valore per il Casertano e l’Italia – spiega il prorettore dell’Ateneo Luigi Vanvitelli, Rosanna Cioffi - che mette in risalto la capacità di fare rete di un territorio e di fare cultura partendo dal basso”. Al termine dei laboratori, poco prima che finiscano, alle 18.30, comincia una idea innovativa e travolgente: le #pattugliepoetiche, ogni giorno, dal 25 al 28 maggio, dalle 18.30 alle 20.30, in quattro piazze della città: piazza Dante, Vanvitelli, Duomo e piazza Pitesti; tutti potranno confrontarsi con i capolavori universali della poesia o con le loro opere, interpretandole, mettendole in scena, leggendole. Ogni pattuglia sarà aperta da un gruppo di attori appositamente preparati e nelle pattuglie ci saranno anche giovani disabili, per sviluppare il sentimento d’inclusione. Unico obbligo il tema: l’amore (Per iscriversi, solo cento posti disponibili, consultare www.festbook.it o la pagina facebook: festbook; o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). La stima è di almeno 4mila persone che parteciperanno alle pattuglie poetiche.
Nelle librerie di Caserta ci saranno, ogni giorno, eventi e presentazioni di libri. Mentre sono previste anche delle iniziative a sorpresa, come flash mob e sit in legati ai monumenti del Casertano. “E’ un modo nuovo di comunicare con i giovani attraverso la cultura – ha sottolineato il sindaco di Caserta, Carlo Marino – e di costruire reti di relazioni innovative per il territorio, che altirmenti sarebbe impossibile mettere insieme. Io stesso ho spesso difficoltà a trovare le parole adatte. Il frutto di un lavoro di condivisione che parte dal basso e che proprone Casreta al parterre nazionale come soggetto attivo culturale”.
Flash Mob e preambolo sulla cultura
Il 26 mattina una pattuglia poetica a Marcianise al Liceo Quercia, mentre il 27 mattina flash mob poetici in giro tra Casertavecchia, San Leucio, la Reggia e le frazioni di Caserta. Domenica 28, in mattinata, flash mob dedicato all’antica Capua a Santa Maria Capua Vetere, che poi convergerà per un gemellaggio a Caserta in Piazza Dante, con le pattuglie poetiche; dove sarà letto un preambolo sulla cultura dei sindaci del territorio: per rilanciare la cultura come elemento di rinascita di Caserta e della sua provincia. Nel pomeriggio del 28 si sale a Casertavecchia con #leggereCaserta nella cattedrale del borgo antico, dalle 17 alle 19, cioè conoscere Caserta attraverso i suoi monumenti.
“Dovunque in Italia si fa cultura partendo da soggetti istituzionali, che investono e costruiscono progetti – spiega Luigi Ferraiuolo dell’Ucsi Caserta, coordinatore di FestBook – a Caserta abbiamo cominciato dal basso: i soggetti che fanno cultura per vocazione si sono messi insieme e creano innovazione e dibattito partendo dalle persone del territorio: artisti, studenti, intellettuali, persone semplici, a costo zero”.


Il simbolo

Normalmente i festival postulano un dogma: arrivano esperti, testimoni che raccontano a un territorio il loro sapere. Noi abbiamo scelto di invertire il postulato, di scioglierlo se possibile, non per presunzione, ma per condividere e confrontarci. Scegliamo un artista, un simbolo del territorio che può dare al Paese e alla cultura. E per la durata del festival lo esponiamo a Casertavecchia, alla memoria collettiva, nella Cattedrale medievale. Quest’anno è stato scelto il pittore casertano Antonio De Core, morto vent’anni fa con un quadro della serie “La Reggia”. Antonio De Core è stato uno dei promotori del gruppo “Proposta 66” assieme ad artisti del calibro di Crescenzo Del Vecchio, Andrea Sparaco, Gabriele Marino e Attilio Del Giudice, ed è stato tra i principali ambasciatori di Caserta e della sua identità in giro per l’Italia, avendo allestito mostre in alcuni tra i principali spazi espositivi in tutto il Paese. “Si tratta di una avventura che parte dal territorio - spiega l’assessore alla Cultura Daniela Borrelli - e mette in rete le risorse intellettuali della provincia, per creare cultura”.

 

Le Presentazioni

giovedì 25
Feltrinelli, corso Trieste, ore 18:00 Francesco Borrasso, La Bambina Celeste. Ad est dell’equatore
ore 18,00 Libreria Pacifico Via Alois, 24
Luciano Brancaccio, I clan della camorra, Donzelli
Libreria Giunti Piazza Matteotti, ORE 18, PINO IMPERATORE, Allah, San Gennaro e i tre kamikaze
Libreria Guida, via Caduti sul Lavoro, ore 18, Adriana Caprio, Ora: la leggenda delle quattro guerriere terrestri, Vozza Editore
venerdì 26
Libreria Feltrinelli, corso Trieste, ore 18, Carla Pasquali, Prolungati momenti di felicità. Vertigo
Libreria Pacifico, via Alois 24 Caserta, ore 18, Ecco chi sei. Pio La Torre, nostro padre, San Paolo
Sabato 27
Libreria Feltrinelli, corso Trieste, ore 16:30, Domenico Bidognetti, Il sangue non si lava, ABEditore
Domenica 28
Libreria Feltrinelli, corso Trieste, Vittorio Russo, La porta degli esili sogni. Cairo

 

Le anteprime FestBook

Libreria Feltrinelli, Corso Trieste, ore 18.30, 13 maggio,
Marilena Lucente, DI UN ULISSE, DI UNA PENELOPE. Insieme all’autrice saranno presente anche Giulio Baffi, presidente dell’ANCT (Associazione nazionale critici di teatro) che cura la prefazione al libro, e Roberto Solofria, regista teatrale che metterà in scena il testo nella sua personale trascrizione, in scena dal 19 al 21 maggio 2017 al Teatro Civico 14 di Caserta. La presentazione sarà moderata dalla regista cinematografica Barbara Rossi Prudente.
il 24 maggio, alle 18.30, alla libreria pacifico
un dibattito filosofico musicale amoroso sul ludus mundi, il gioco del mondo, il più eversivo dei pensieri, tra Lucio Saviani e Aldo Masullo, con Nicola Magliuolo e Giancristiano Desiderio, un saluto del vescovo emerito di Caserta Raffaele Nogaro e la speciale partecipazione di Pasquale Panella, paroliere di fama internazionale, tra l’altro, di Lucio Battisti e Riccardo Cocciante


Promotori

FestBook è promosso da Università Luigi Vanvitelli, Ucsi Caserta, Società Dante Alighieri Caserta, insieme con il Comune di Caserta; le Scuole (Liceo Giannone, Liceo Manzoni, Istituto Mattei, Istituto Terra di Lavoro, Istituto Giordani, Istituto De Amicis-Leonardo da Vinci, Istituto Lorenzini, Fondazione Villaggio dei Ragazzi, Liceo Quercia di Marcianise, Ites Da Vinci di Santa Maria Capua Vetere e tante altre scuole con i loro docenti e allievi) e le librerie di Caserta (Feltrinelli, Guida, Giunti, Pacifico), l’Assostampa, la Pro Loco di Casertavecchia, la Cattedrale di Casertavecchia, il coasca, associazioni e movimenti e i gruppi teatrali della città (al momento Cts, Compagnia della città, Fabbrica Wojtyla, Mutamenti/Teatro Civico 14, La Mansarda/Teatro dell’Orco, Officina Teatro, Ali della mente; e gli artisti gabriele MiMinino, Tonia Cestari, Alex Ronca), e tanti altri (L’elenco è continuamente in aggiornamento).


Per informazioni

www.festbook.it 
ff/festbook 
twitter: festbookitaly 

Via alle celebrazioni del tricentenario della nascita del “monarca illuminato”, Carlo di Borbone. Quattro Università insieme per ripercorrere i tratti di una figura storica centrale per la vita dell’Italia e del Mezzogiorno, grazie ad una convenzione che vede protagonista la SUN, con Rosanna Cioffi (presidente del Comitato organizzatore), l’Orientale con Luigi Mascilli Migliorini (segretario), L’Università “Federico II” con Annamaria Rao, l’Università di Salerno con Aurelio Musi.

In un’ottica di ampliamento istituzionale si sono presto aggregate innanzitutto la Reggia di Caserta e l’Università di Madrid “Carlos III” e successivamente: l’Archivio di Stato di Napoli, la Biblioteca Nazionale di Napoli, il Museo Archeologico Nazionale, il Teatro San Carlo, Palazzo Zevallos-Intesa San Paolo, l’Istituto di Studi delle Società del Mediterraneo del CNR, La Fondazione “Pietà dei Turchini”, la Società Napoletana di Storia Patria, l’Instituto di cultura “Miguel Cervantes” di Napoli. Un comitato che ha come obiettivo quello di promuovere attività di carattere scientifico e divulgativo su di un periodo particolarmente importante della storia di Napoli, del Sud dell’Italia e dell’Europa moderna.

Durante il biennio 2016-2017 si terranno corsi universitari, conferenze, incontri con gli studenti delle scuole e con gli appassionati di un regno che vide protagonista un sovrano di padre francese e madre italiana, che fu sovrano di due regni europei: quello di Napoli e quello di Spagna e che estese l’influsso di quest’ultimo alle colonie americane.

Il primo anno di attività sarà concluso da un Convegno internazionale, intitolato “Napoli, Spagna, America. Le vite di Carlo di Borbone.”, che si terrà tra il 3 e il 5 novembre con il coinvolgimento dei maggiori studiosi internazionali dell’argomento, che si alterneranno con relazioni strutturate in quattro sessioni: “La formazione di Carlo di Borbone”, “Il sovravo tra Napoli e Spagna”, “Arti, Scienza e Archeologia”, “Un impero euroamericano fra trasformazione e declino”.

Il Convegno si aprirà nel Teatro di Corte della Reggia di Caserta, con un concerto a cura della Fondazione Pietà dei Turchini, e si svolgerà tra Palazzo Zevallos e il Museo Archeologico di Napoli.

Il Teatro San Carlo di Napoli sarà protagonista la sera del 4 novembre 2016 con la rappresentazione dell’opera “Achille in Sciro” di Pietro Metastasio su musica di Domenico Sarro, opera con la quale fu inaugurato il Teatro San Carlo, lo stesso 4 novembre del 1738, nel giorno del genetliaco del sovrano.

Il Comitato sarà particolarmente impegnato a coinvolgere tutti i soggetti pubblici e privati interessati a partecipare al biennio di attività, il cui obiettivo principale sarà di ricordare e trasmettere la memoria di un tempo che vide il Mezzogiorno d’Italia protagonista di una grande stagione illuministica e di riforme fra le più notevoli dell’Italia del tempo. Una stagione breve, ma molto efficace, le cui testimonianze soprattutto monumentali e artistiche abbelliscono ancora oggi una terra, il nostro Mezzogiorno, che deve ricordare il suo passato per poter riguadagnare nel presente la forza e il respiro della sua storia plurimillenaria.

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