“È attesa per mercoledì 31 maggio ore 11.30 l’ultima visita alle sedi storiche dell’Ateneo in area casertana con tappa presso il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale. Intitolato “Aversa fuori le mura. Il Borgo di San Lorenzo nei pressi della Strada Consolare campana”, il percorso comincerà nell’aula S3 del complesso benedettino – oggi sede universitaria – per analizzare l’espansione urbana dell’area Sud di Aversa insieme con le chiese di San Marco Evangelista e Santa Maria La Nova.

L’itinerario è aperto a tutti gli interessati, cittadini, studenti, personale tecnico-amministrativo e docenti dell’Ateneo. La mattinata comincerà con i saluti del direttore il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale Ornella Zerlenga e con la lezione introduttiva al percorso ed all’Abbazia di San Lorenzo ad Septimum tenuta da Danila Jacazzi, professore ordinario di Storia dell’Architettura (DADI). Successivamente il gruppo si sposterà in sopralluogo alla ricerca delle ultime tracce del “borgo di San Lorenzo” insieme con Angelo Cirillo della Consulta della Pastorale Universitaria e della Cultura (Conpasuni).

Come per le altre tappe del ciclo proposto dalla Consulta della Pastorale Universitaria (Ingegneria, Giurisprudenza, Lettere e Beni Culturali) il percorso di “Aversa fuori le mura” si avvale dei riferimenti scientifici dei professori Carolina De Falco, Danila Jacazzi, Maria Gabriella Pezone, Giuseppe Pignatelli Spinazzola, Riccardo Serraglio - docenti unicampania di Storia dell’Architettura.

L’incontro al Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale – organizzato insieme l’associazione studentesca “Unica Vanvitelli” – sarà quindi un’occasione per conoscere la storia dell’Abbazia di San Lorenzo, negli anni prima monastero benedettino, poi orfanotrofio, scuola tecnica ed infine facoltà universitaria, mettendola in relazione con lo sviluppo urbano di Aversa lungo l’asse stradale dell’antica Strada Consolare campana. Per maggiori informazioni sull’evento è possibile rivolgersi ai rappresentanti degli studenti oppure scrivere alla Segreteria organizzativa degli itinerari Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

locandina

Al via Procida, oltre Procida: la cultura, il mare e l’ambiente, un progetto di formazione, informazione e sensibilizzazione sui temi della cultura del mare, abbinata a quella della cura e del rispetto dell’ambiente e della sua sostenibilità.

L’iniziativa, che ha come presupposto Procida Capitale della cultura 2022, è promossa da LICI – NetCoa e JMI – Jus Management Innovation insieme ad un partenariato istituzionale di cui fanno parte il comune di Procida, Invitalia, l’Università Vanvitelli, l’Arpa Campania, il Museo Civico di Procida, la Riserva Naturale Statale Isola di Vivara, l’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”, la Lega Navale Italiana con le sezioni di Procida e Castellammare. Grazie a quest’azione sinergica sarà possibile raggiungere diversi tipi di target e numerosi obiettivi, attraverso percorsi che scaturiscono dall’esigenza di trasmettere la conoscenza del territorio e al contempo considerare la natura come un unico sistema complesso interconnesso in correlazione al territorio, alle tradizioni e alla cultura.

Tre le linee di azioni previste, con iniziative rivolte alla popolazione scolastica (Azione 1), a quella locale/turistica (Azione 2) e alla sinergia e relazione con Università ed altri organismi (Azione 3).

L’attività di formazione/informazione rivolta alla popolazione scolastica (Azione 1) si svilupperà in diverse modalità (in remoto e in presenza) incentrate sui principi generali dei goals dell’Agenda dell’ONU 2030 e sulla programmazione di modelli comportamentali da adottare nel loro rispetto. Si prevedono, inoltre, attività sul territorio divulgative e conoscitive dell’isola, della sua cultura e delle sue tradizioni. L’attività formativa/informativa sarà infine finalizzata alla sensibilizzazione del patrimonio storico/naturalistico, in particolare al rispetto e alla conservazione e difesa del mare e dell’ecosistema.

L’azione 2 (coinvolgimento popolazione residente e turistica) prevede invece itinerari, con la presenza di esperti, che faranno conoscere la storia dell’isola, della sua biodiversità marina e terrestre.

Nell’azione 3 (sinergia e relazione con Università ed altri organismi) l’Università Vanvitelli con il Dipartimento di Ingegneria si occuperà in particolare della formazione sul processo di transizione ecologica ed energetica. Si prevedono:

· installazione di totem e display presso il Museo Civico di Procida e/o presso altri luoghi sull’isola in cui saranno trasmesse informazioni e valori rilevati;

· comunicazione della storia, della cultura e delle bellezze naturalistiche dell’isola con mostre, convegni, realizzazione di video e contenuti diffusi attraverso le pagine social dei partner del progetto.

Tra gli obiettivi del progetto:

· diffondere la cultura della prevenzione attraverso la conoscenza dei fattori inquinanti, sensibilizzando soprattutto le nuove generazioni;

· promuovere la conoscenza delle aree naturali, attraverso lo studio ed il riconoscimento delle specie che le popolano, avvicinando i giovani alla natura ed educandoli al rispetto dell’ambiente;

· promuovere la conoscenza dell’ecosistema marino e della cultura marinaresca rendendo, tra l’altro, il cittadino consapevole del suo comportamento e del relativo impatto sociale che ne determina;

· promuovere la conoscenza delle aree naturali attraverso l’ecosistema socio-economico;

· incentivare il contatto con la natura spingendo i cittadini a difenderla e a custodirla, perseguendo un processo di transizione che partecipi e si integri con l’economia del luogo;

· diffondere la conoscenza e l’applicazione delle nuove tecnologie digitali, delineando le basi per la realizzazione di progetti pilota in aree contestualizzate.

 

Anche l’Università Vanvitelli con il coro Polifonico di Ateneo parteciperà a “Università Canta”, la staffetta canora che vedrà protagonisti i tantissimi Atenei italiani partecipanti in esibizioni nelle capitali della cultura 2023, Bergamo e Brescia nei giorni 22 e 23 aprile.

Università Canta, nasce durante il difficile periodo di isolamento del primo lockdown, da un’idea della prof.ssa Laura Pesenti. La direttrice del Coro degli studenti dell’Università di Bergamo, con l’aiuto dei supporti digitali, ha voluto riunire i suoi allievi in un abbraccio virtuale, in un momento così difficile. 

Questa esperienza, con il supporto degli altri direttori di coro, ha portato alla creazione di una staffetta musicale, che è arrivata a coinvolgere ben 25 cori di altrettante università italiane. 

I Cori, prima virtualmente riuniti sul canale YouTube Università Canta ora, lo saranno fisicamente durante Uni•co, il primo evento che riunirà tutti i partecipanti di Università Canta a Bergamo e Brescia durante l’anno di nomina a Capitali della Cultura. Scarica la presentazione e il programma generale

Il Coro Polifonico dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”  è nato nel 2011 come momento di appartenenza ed espressione della ricchezza culturale della comunità accademica. Rientra cioè nelle attività della cosiddetta “Terza missione” dell'Ateneo, finalizzata all'apertura e all'integrazione dell'Accademia con il territorio.

Il Coro di Ateneo, però, è soprattutto un progetto di incontro fra studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo dell’Ateneo, istituito per favorire l'aggregazione e la partecipazione con altre realtà sociali e culturali.

Alle attività del coro, diretto dal M° Carlo Forni, partecipano regolarmente circa 40 coristi, di cui la metà studenti, e nei primi sei anni di attività hanno aderito all’iniziativa anche 25 studenti Erasmus provenienti da sette paesi europei, che tutt’ora rimangono in contatto con i coristi.

Il Coro si esibisce offrendo generi musicali diversi, per vivere la musica come gioco, per divertirsi e far divertire, mettendo insieme pezzi alti e leggeri con il piacere di cantare insieme. Nel corso di Università Canta il coro polifonico di Ateneo si esibirà con “Il Cerchio della Vita”.

Ecco tutti i partecipanti 

L’Ateneo Vanvitelli tra i fondatori dell’Associazione APEnet, Rete degli Atenei e degli Enti di Ricerca per il Public Engagement. E’ stato siglata a Torino la nascita di un’associazione tra 41 Enti tra Università, Politecnici, Scuole Superiori ed Enti di Ricerca, uniti per superare la distanza tra ricerca e società.

La Rete, attiva dal 2018, si trasforma in Associazione per consolidare e rendere visibile il ruolo che Atenei ed Enti di Ricerca rivestono nel dare forma a proposte e progetti, che fanno riferimento a un concetto di Public Engagement come insieme di valori e azioni istituzionali dirette a generare crescita sociale, culturale ed economica. Un processo dinamico di interazione che porta al progressivo superamento della distanza tra ricerca e società per alimentare nuove sfide che tengano conto delle identità territoriali e sappiano riconoscere l’apporto dei differenti protagonisti che in essi operano amplificandone l’impatto.

APEnet vuole essere uno spazio di confronto, studio e progettazione di strumenti e di azioni, di condivisione e potenziamento delle conoscenze e delle competenze necessarie per promuovere l’importante cambiamento culturale che vede oggi le università e gli enti di ricerca protagonisti per una “crescita inclusiva” del Paese attraverso l’ascolto, il dialogo e la collaborazione con la società.

Sono 41 gli Enti fondatori tra Università, Politecnici, Scuole Superiori ed Enti di Ricerca, ma sono già numerose le richieste di adesione da altre istituzioni. L’Associazione sarà anche aperta al mondo produttivo, al terzo settore, alle istituzioni pubbliche, ai cittadini e al mondo della scuola per definire insieme obiettivi e progetti.

APEnet prosegue e rafforza il suo impegno a promuovere la ricerca sul Public Engagement e, in collaborazione con i diversi attori istituzionali del sistema ricerca italiano (come MUR, CUN, CRUI, ANVUR), a contribuire al monitoraggio e alla valutazione di impatto delle iniziative di Public Engagement. L’istituzionalizzazione del Public Engagement, la formazione e il riconoscimento dell’impegno del personale, la presenza all’interno dei corsi di laurea e di dottorato sono alcune delle principali finalità della Rete in stretta relazione con Centri e Associazioni analoghe in tutta Europa.

Il Consiglio direttivo dell’Associazione APEnet è composto da:

Giulia Anastasia Carluccio - Università degli Studi di Torino (Presidentessa),

Pier Andrea Serra - Università degli Studi di Sassari (Vicepresidente),

Elisa Ascani - Università degli Studi di Firenze,

Andrea Luca Attanasio - Università della Calabria,

Elisabetta Bani - Università degli Studi di Bergamo,

Giorgio Chiarelli - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare,

Francesca Cognetti De Martiis - Politecnico di Milano,

Daniela De Leo - Università di Roma La Sapienza,

Alessia Rita Tricomi - Università degli Studi di Catania.

 

Enti fondatori Associazione APEnet

  • Gran Sasso Science Institute - GSSI
  • Istituto Nazionale di Astrofisica - INAF
  • Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - INFN
  • Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica - INRiM
  • Scuola IMT Alti Studi Lucca
  • Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati - SISSA
  • Scuola Normale Superiore di Pisa
  • Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa
  • Politecnico di Milano
  • Politecnico di Torino
  • Università di Bari “Aldo Moro”
  • Università di Bergamo
  • Università di Bologna
  • Università della Calabria
  • Università di Camerino
  • Università della Campania Luigi Vanvitelli
  • Università di Cassino e del Lazio Meridionale
  • Università di Catania
  • Università “G. d’Annunzio” Chieti - Pescara
  • Università di Ferrara
  • Università di Firenze
  • Università di Foggia
  • Università di Macerata
  • Università di Milano
  • Università Vita-Salute San Raffaele
  • Università di Modena e Reggio Emilia
  • Università di Napoli Federico II
  • Università di Napoli “L’Orientale”
  • Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
  • Università di Padova
  • Università di Palermo
  • Università per Stranieri di Perugia
  • Università di Roma la Sapienza
  • Università di Sassari
  • Università di Siena
  • Università per Stranieri di Siena
  • Università di Teramo
  • Università di Torino
  • Università di Trieste
  • Università della Tuscia
  • Università di Udine

Contatti
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Sguardi incrociati su Vanvitelli. Questo il titolo dell'incontro che si terrà mercoledì ore 10,30 nel Dipartimento di Lettere e Beni Culturali, in via Raffaele Perla 21 a Santa Maria Capua Vetere, nell'Aula 3.

Nel 2023 si celebrano i 250 anni dalla morte di Luigi Vanvitelli. Aderendo al programma delle Celebrazioni Vanvitelliane, il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali organizza una giornata dedicata al grande architetto ed alla sua epoca per fare il punto sulle molteplici ricerche attive nei suoi diversi laboratori sul Settecento e sul territorio casertano, così segnato dalla sua presenza. Da sempre impegnato nello studio del territorio della Provincia di Caserta, anche in questa occasione il DILBEC dissemina le proprie esperienze scientifiche a favore del pubblico e dei diversi interlocutori che operano in Terra di Lavoro, favorendo il rafforzamento dell’identità culturale dei luoghi, strumento fondamentale per una rinnovata sostenibilità.

L’iniziativa, che mira ad indicare percorsi di ricerca ancora aperti, è rivolta agli studenti e ai dottorandi del DILBEC ma è stata pensata anche per le scuole superiori come attività di terza missione e di orientamento agli studi.

“Sono molto felice che il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali celebri l’eminente personalità di Luigi Vanvitelli - dice Giulio Sodano, Direttore del DILBEC - Numerose professionalità del nostro dipartimento hanno avuto molteplici occasioni di lavorare sulle vestigia vanvitelliane che sono così diffuse nel territorio di Terra di Lavoro. Auspichiamo che le nostre ricerche rafforzino la memoria collettiva per attribuire il giusto valore alla ricca personalità dell’architetto Vanvitelli”.

programma

Prima edizione di Napoli Digital Tales. Il giorno 8 marzo 2022 , alle ore 10,30 nell’aula Appia del DILBEC, sarà presentato il progetto proposto dall’Associazione Renovatio finanziato dalla Regione Campania e realizzato grazie al supporto del Dipartimento di Lettere e Beni culturali e della delegata al Placement Nadia Barrella. Aprirà l’incontro Giulio Sodano, Direttore del Dilbec. Seguiranno i saluti della Presidente della Società Napoletana di Storia Patria.

Per chiarire l’organizzazione del corso ed i suoi contenuti interverranno Lorenzo Zeppa, Presidente dell’Associazione Renovatio, Giacomo Montanari dell’Università di Genova curatore del progetto di valorizzazione dei Rolli di Genova cui si è ispirato Napoli Digital Tales, Giulio Brevetti, Almerinda di Benedetto e Giuseppe Pignatelli Spinazzola che, con Nadia Barrella, cureranno i moduli di didattica legati alla storia delle arti in Via Toledo.
Saranno presenti i 30 ragazzi selezionati per la partecipazione al progetto laureandi e i laureati della Vanvitelli.

Napoli Digital Tales ha una chiara missione: Formare giovani professionisti specializzati nella divulgazione scientifica nell’ambito delle Humanities e in particolare sull’architettura e l’urbanizzazione. Il primo modulo del progetto, che si spera di poter rinnovare anno per anno, è strettamente connesso alla realizzazione di video promozionali di via Toledo a Napoli.

I 30 giovani under 35 selezionati ( studenti o laureati nel settore delle humanities) avvieranno un percorso di formazione alla professione di divulgatore scientifico. Il progetto prevede la partecipazione attiva dei candidati a un ciclo di lezioni, conferenze, workshop e sopralluoghi fisici nei luoghi d’arte della città di Napoli per approfondire la conoscenza e le modalità di racconto digitale del patrimonio, con una forte attenzione su approcci specifici di public speaking e di progettazione di contenuti social e digitali.
L’obiettivo è quello di dotare di nuove competenze i giovani professionisti che vogliono lavorare nel mondo della valorizzazione, della promozione e della comunicazione del patrimonio così che possano rendersi sempre più attori protagonisti nel mondo dei Beni Culturali anche grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie digitali e del forte interesse del pubblico per contenuti di alta qualità di divulgazione scientifica.

“La scelta del DILBEC di affiancare l’associazione Renovatio - spiega Nadia Barrella - nasce dalla consapevolezza che la qualità della ricerca espressa dal mondo accademico debba essere sempre più veicolo di attrazione per il grande pubblico verso il patrimonio culturale e urbano e che sia obiettivo fondamentale della formazione l’avviamento professionale per giovani specializzati in campo storico artistico. Il progetto utilizzerà del prodotto digitale come ulteriore banco di prova per i giovani professionisti, chiamati a declinare il tema della divulgazione scientifica sia in presenza sia attraverso il video”.
“L’associazione Renovatio  - conclude Lorenzo Zeppa - è composta da un gruppo di. professionisti che hanno già operato a Genova per lo straordinario progetto di valorizzazione dei Rolli. Si spera nell’avvio di una collaborazione tra le città di Genova e Napoli finalizzata alla creazione e sviluppo di una vera e propria Academy della divulgazione scientifica del patrimonio culturale”.

 

Partirà venerdì 24 marzo alle ore 10, dall’Aula Appia dell’Aulario di Via Perla a Santa Maria Capua Vetere, il percorso guidato dal titolo “Santa Maria Capua Vetere la città universitaria. Dal Carcere borbonico al Tribunale di Terra di Lavoro”. Attraverso questo incontro si potrà esplorare il patrimonio architettonico dell’area in cui sono presenti i Dipartimenti di Giurisprudenza e di Lettere e Beni Culturali dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli.

Il percorso guidato è aperto a tutti gli interessati, cittadini, studenti, personale tecnico-amministrativo e docenti dell’Ateneo. Presso l’Aulario sammaritano avrà luogo la parte introduttiva del percorso a cura di Maria Gabriella Pezone, professore ordinario di Storia dell’Architettura (DiLBEC). Successivamente il gruppo, in sopralluogo, si sposterà per le strade di Santa Maria Capua Vetere fino a Palazzo Melzi ed alla Basilica di Santa Maria maggiore insieme con Giuseppe Pignatelli Spinazzola, professore associato di Storia dell’Architettura (DiLBEC). Saranno presenti anche Raffaele Picaro direttore del Dipartimenti Giurisprudenza, e Giulio Sodano, direttore del Dipartimento di Lettere e Bene Culturali, mentre Angelo Cirillo della Consulta della Pastorale Universitaria coordinerà l’incontro.

Riprendono così i percorsi di visita alle sedi storiche dell’Ateneo in area casertana, la prima tappa di questo ciclo proposto dalla Consulta della Pastorale Universitaria si era tenuta il 7 dicembre scorso presso il Dipartimento di Ingegneria ad Aversa. Coinvolgendo i dipartimenti di Architettura e Disegno Industriale, Economia, Giurisprudenza, Ingegneria, Lettere e Beni Culturali ed avvalendosi dei riferimenti scientifici dei professori Carolina De Falco, Danila Jacazzi, Maria Gabriella Pezone, Giuseppe Pignatelli Spinazzola, Riccardo Serraglio (docenti unicampania di Storia dell’Architettura) i percorsi intendono promuovere il territorio casertano ed in particolare le aree urbane di Aversa, Capua e Santa Maria Capua Vetere in cui sono presenti i dipartimenti della Vanvitelli.

Nel caso dell’itinerario di Santa Maria Capua Vetere – organizzato insieme con le associazioni studentesche “Università dei Valori” e “Insieme” – la sede universitaria oggetto della visita sarà Palazzo Melzi, negli anni sede della curia capuana, del municipio, del tribunale e in ultimo, oggi, sede del Dipartimento di Giurisprudenza. L’incontro sarà però anche un’occasione per ripercorrere ed osservare le tappe dell'evoluzione urbana della città, dalle radici classiche alle espressioni d'Arte e di Fede passando per la "cittadella giudiziaria" con la Pretura, il Tribunale di Terra di Lavoro ed il Carcere borbonico che fino a pochi anni fa ospitava il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali.

Per maggiori informazioni sull’evento è possibile rivolgersi ai rappresentanti degli studenti o alla Segreteria organizzativa: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

locandina

 

Il Musa riceve in dono un documento storico, un album di immagini fotografiche dei lavori di mummificazione di Efisio Marini. L’opera, del 1880, reca dedica e note autografe del pietrificatore, ed è dedicata al sig. Giuseppe Simoncelli, proprietario di una cartiera nell’importante sede cartaria industriale dell’Isola di Liri, il quale lo avrebbe ospitato durante il periodo trascorso per la mummificazione della piccola Maria Courrier.

A donare l’album al Museo Anatomico della Vanvitelli Massimo Struffi Senatore della Repubblica Italiana (XI legislatura), bisnipote di Maria Simoncelli, contattato dal medico e specialista in Paleontologia Marielva Torino e dal Curatore del Museo, prof. Michele Papa.

Il museo si arricchisce dunque di un ulteriore pezzo di grande importanza, un altro tassello fondamentale per la storia e le origini del Museo: unicum per ricchezza e molteplicità delle collezioni.

In mostra i manoscritti illustrati sulla Medicina prodotti tra il VI e il XVI secolo e i primi libri a stampa della Biblioteca Nazionale di Napoli. Come molte altre discipline, la medicina si è avvalsa del libro, sia manoscritto che a stampa, non solo per codificare teorie e prassi, ma anche per elaborare un sistema di immagini che aiutasse il lettore a comprendere meglio e a memorizzare i testi. La storia del libro di argomento medico costituisce un tema cruciale nella trasmissione dei saperi scientifici e dei repertori figurativi connessi.

Con il contributo dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e della Fondazione Bracco di Milano, il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali e la Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli hanno promosso una mostra sui manoscritti miniati e sui primi libri a stampa illustrati di interesse medico. La mostra, aperta al pubblico fino al 5 febbraio 2023, è frutto di un’impresa corale, nata da una stimolante sinergia tra le istituzioni coinvolte, unite dall’obiettivo di indagare e far conoscere una parte significativa del nostro patrimonio culturale, solitamente poco accessibile al pubblico più ampio.

In un affascinante intreccio di testi e immagini, i manoscritti miniati prodotti tra il VI e il XVI secolo e i primi libri a stampa della Biblioteca Nazionale di Napoli tramandano le conoscenze sulla pratica medica, l’anatomia, gli strumenti chirurgici, i rimedi terapeutici. Allo stesso tempo, questi preziosi volumi restituiscono una vivida istantanea dell’insegnamento universitario, delle istituzioni terapeutiche, delle cure termali e delle regole igieniche per mantenersi a lungo in buona salute. Testi scritti e testi figurativi raccontano, in parallelo, l’evoluzione della scienza medica e dei linguaggi artistici tra alto medioevo ed età moderna, avendo come punto d’incontro il libro, da sempre strumento cruciale della trasmissione culturale.

Tra i documenti esposti il famoso "Dioscoride napoletano", raro esempio di erbario tardo antico illustrato a mano, i manoscritti di fine 300 della celebre Scuola salernitana, che svolse un ruolo di primo piano nello sviluppo degli studi di medicina durante tutto il medioevo, e tra questi i commentari di Galeno (c. 129-201 d.C.) alle opere di Ippocrate (c. 460-377 a.C.); il De medicina di Celso tra i testi medici più belli prodotti a Napoli nel 400 impreziosito da iniziali, fregi e cornici, verosimilmente realizzato per Ferrante d’Aragona duca di Calabria (c. 1455-1458). Tra le curiosità in mostra, la "matricola" della confraternita napoletana dell’Ospedale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili, una delle più importanti istituzioni assistenziali napoletane. All’inizio del fascicolo, compare lo stemma dell’imperatore Carlo V, che fu tra i primi governatori della confraternita, ccanto a quelli di papa Leone X e della città di Napoli. I benefici terapeutici delle acque termali della zona flegrea sono protagonisti delle eleganti xilografie che illustrano l’edizione ampliata del De Balneis puteolanis di Pietro da Eboli e la Cronaca di Partenope, stampate a Napoli rispettivamente nel 1507 e nel 1526.
Si intrecciano nella mostra diversi piani di lettura: il percorso espositivo consente di cogliere l’importanza rivestita dall’illustrazione libraria nel trasmettere la cura della salute e nel contempo traccia una storia delle illustrazioni a scopo scientifico, spesso affidate a miniatori, disegnatori e incisori, talvolta anche di grandi qualità artistiche. L'allestimento offre anche l’occasione per misurare la varietà ed importanza del patrimonio librario della Nazionale di Napoli, che conserva una considerevole e rara collezione di manoscritti e una ricca raccolta di incunaboli e cinquecentine.

La mostra è frutto di una intesa siglata tra la Biblioteca Nazionle di Napoli e il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell'Ateno Vanvitelli che ha come obiettivo lo sviluppo e il mantenimento di forme di collaborazione per lo svolgimento di programmi e progetti di studi e ricerca, finalizzati all'ampliamento delle conoscenze, alla formazione di nuove competenze, di promozione e valorizzazione dei risultati delle ricerche.

Napoli, Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III”, Sala Rari

Ingresso libero su prenotazione: www.bnnonline@.it

 

La Mostra

I volumi in mostra

Crediti

Una consulenza scientifica a “quattro mani” per valorizzare lo storico carnevale di Palma Campania. Il progetto di ricerca è stato condotto insieme dai dipartimenti della Vanvitelli Economia e di Architettura e Disegno Industriale, un lavoro di consulenza scientifica svolto per il Comune di Palma Campania e la Fondazione Carnevale Palmese nell’ambito delle attività di Terza missione. L’obiettivo: rafforzare l’identità del Carnevale di Palma Campania e nell’aumentarne la notorietà a livello nazionale, soprattutto nei canali culturali. L’evento, infatti, non gode attualmente di una elevata riconoscibilità e popolarità in Italia, nonostante possa vantare radici storiche molto antiche e presenti dei caratteri particolari che lo rendono per certi aspetti un unicum nel panorama dei carnevali della penisola.

Il Carnevale di Palma Campania è una secolare celebrazione profondamente radicata nella cultura della comunità locale che, con orgoglio e partecipazione diffusa, ne custodisce e tramanda la tradizione. Il valore simbolico che l’evento riveste per la popolazione, nonché le antiche radici storiche e le peculiarità nella “ritualità” della manifestazione nel panorama italiano rendono possibile immaginare il Carnevale come l’elemento chiave di una strategia di marketing territoriale event-based, finalizzata a promuovere la città attraverso l’attivazione di un processo di costruzione della sua immagine nel mercato.

 

Sulla base di tali premesse, il progetto di ricerca ha inteso quindi delineare una strategia di marketing e comunicazione in grado di valorizzare l’evento in un’ottica di sviluppo territoriale, considerando il Carnevale il key concept attorno al quale configurare la proposizione di valore del territorio e definire la brand identity della città. Un evento, infatti, – e soprattutto un evento ricorrente, con una identità nitida e un target privilegiato – consente di costruire e rafforzare nel tempo il posizionamento e l’immagine di una destinazione. Affinché ciò si verifichi, tuttavia, occorre programmare una strategia di marketing territoriale efficace, che consenta di definire e comunicare un posizionamento chiaro e distintivo, basato sugli elementi singolari che compongono l’evento, nonché di intercettare e soddisfare le esigenze dei segmenti di turisti e visitatori target, partendo dall’identificazione delle caratteristiche della manifestazione e dall’analisi dei punti di forza e di debolezza nella costruzione e comunicazione dell’evento.

Per questi motivi, sotto il profilo strategico, la ricerca condotta ha inteso innanzitutto identificare i fattori distintivi del Carnevale di Palma Campania rispetto agli eventi concorrenti, per poter promuovere processi di posizionamento e targeting efficaci e sostenibili. Il Carnevale di Palma Campania, infatti, si configura come un “evento-rito”, una manifestazione che esprime l’orgoglio di una comunità che, da un lato, si sente idealmente “proprietaria” dell’evento, tramandandone con gelosa passione i riti e la “tradizione autentica”, e che, dall’altro lato, lavora coralmente un intero anno per la sua riuscita, mettendo in campo il lavoro sapiente degli artigiani locali. In particolare, i tratti culturali dell’evento, distanti per molti aspetti dagli stereotipi del carnevale (a cominciare dal ruolo marginale dei carri allegorici cui si contrappone, invece, il peso molto significativo delle performing art e dell’artigianato locale), sono in grado di incontrare gli interessi di una porzione della domanda affascinata principalmente dagli spettacoli e dalla musica dal vivo, dai costumi tipici e dall’artigianalità in tutte le sue forme, piuttosto che dalla “goliardia” e dalla “baldoria popolare” generalmente associate agli eventi carnevaleschi. Il processo di targeting proposto, nonché la conseguente declinazione delle leve operative, con riferimento in particolare alle azioni di comunicazione, sono stati quindi indirizzati a individuare, prima, e a “colpire”, poi, quei profili di turisti e visitatori più coerenti con la value proposition della manifestazione. Questo processo ha conseguentemente condotto ad un profondo ripensamento della strategia di comunicazione del Carnevale. In primo luogo, partendo dall’analisi e dalla valutazione degli elementi visivi che caratterizzano l’evento e i principali concorrenti, è stata predisposta una proposta progettuale che rivede la struttura organizzativa, narrativa ed infine l’intero sistema d’identità visiva, con un re-branding complessivo del Carnevale. In secondo luogo, sono state delineate le azioni operative di una campagna di comunicazione riformulata rispetto al passato e ispirata ai valori associati alla nuova proposta di brand identity.

 

Il gruppo di ricerca

Il progetto di ricerca ha coinvolto ricercatori del Dipartimento di Economia e del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale (DADI) dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. 

In particolare, il gruppo del Dipartimento di Economia, i cui lavori si sono concentrati sui processi strategici di ridefinizione del posizionamento e del targeting del brand, ha visto impegnati la Prof.ssa Barbara Masiello (coordinatrice del progetto), Associato di Sviluppo di nuovi prodotti, il Prof. Francesco Izzo, Ordinario di Strategie e Management dell’Innovazione, il Prof. Enrico Bonetti, Ordinario di Marketing, la Prof.ssa Antonella Garofano, Associato di Marketing, e i Dottori Raffaele Cecere e Sabrina Celestino, Dottorandi in “Imprenditorialità e Innovazione”. Il gruppo del DADI, il cui lavoro si è focalizzato sulla ridefinizione dell’identità visiva e sull’implementazione del piano di comunicazione, è stato coordinato dalla Prof.ssa Alessandra Cirafici, Ordinario di Disegno, ed ha coinvolto anche la Dott.ssa Alice Palmieri, Phd e assegnista di ricerca presso il DADI, e la Dott.ssa Maria D’Uonno, studentessa del Dottorato di Ricerca in “Architettura, Disegno Industriale e Beni Culturali”.

L’orientamento in uscita della Vanvitelli affianca alle attività di formazione al lavoro e di incontro con le aziende (placement), anche percorsi di conoscenza delle professioni che operano in specifici contesti di lavoro. Questa nuova forma di orientamento parte dal Dipartimento di Lettere e Benu Culturali offre a studenti, laureandi e laureati la possibilità di comprendere il mondo dell’editoria. Un settore in espansione (solo nel 2021, 85000 novità pubblicate con una crescita molto interessante del 15,6% rispetto al 2020) e suscettibile, quindi, di ampie e innovative possibilità occupazionali -soprattutto per i laureati in discipline umanistiche – in quella che é la prima industria culturale in Italia e la quarta in Europa con un mercato che vale 3,429 miliardi (le cifre sono fornite dall’AIE – Associazione italiana Editori nel report 2022).

L’incontro con Anna Casalino, editor presso la Carocci editore, consentirà agli studenti di discutere su Che cos’è un libro e a cosa “serve” e su quali sono le figure professionali che accompagnano un’autrice o un autore nella trasformazione di un’idea, di un progetto e di un contenuto, in un oggetto finito, che è ben più di un prodotto editoriale, ma diventa qualcosa di concreto e vivo che si assicura, quando è “bello”, il suo spazio autonomo nel mondo. Attraverso un attento focus su cosa sia una casa editrice, in particolare una casa editrice scientifica, si parlerà dei principali prodotti dell’editoria (libri, ebook, audiolibri e podcast) e delle principali figure professionali che si muovono al suo interno

  • Direttore editoriale e staff di progettazione (editor),
  • Ufficio produzione (redazioni e service esterni),
  • Comunicazione e stampa (carta, digitale, social),
  • Presentazioni ed eventi,
  • Ricerca iconografica (da noi non è proprio così, ma per loro può essere interessante sapere che esiste tale figura),
  • Ufficio commerciale,
  • Diritti esteri,
  • Amministrazione, gestione e controllo.

Appuntamento al Dipartimento di Lettere e Beni Culturali - Aulario, via R. Perla, 21 Santa Maria Capua Vetere (CE) - lunedì 28 novembre 2022 ore 10,30

Locandina

Napoli-Santa Maria Capua Vetere 27-29 settembre 2021

L’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, insieme con il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dello stesso Ateneo, ha organizzato un convegno in onore del grande storico dell’arte Ferdinando Bologna a 96 anni dalla nascita.

Superata la battuta d’arresto causata dalla pandemia, il Convegno si terrà in presenza, con la partecipazione di un folto gruppo di allievi plurigenerazionale, formato da un Maestro che spese la sua vita al servizio della ricerca e della formazione universitaria.

Le relazioni, dedicate a temi sui quali Ferdinando Bologna ha segnato passi importanti e spesso pioneristici nella storia degli studi, saranno introdotte da testimonianze di autorevoli personalità del mondo della cultura che lo conobbero e si relazionarono con lui. Il Convegno è caratterizzato da un titolo che non vuole esclusivamente celebrare il magistero e la dottrina di Ferdinando Bologna, ma anche dare voce a giovani studiosi, per sottolineare la continuità e l’attualità di un metodo di ricerca che ha sempre intersecato dialetticamente l’arte con la storia.

Il Convegno si aprirà la mattina del 27 settembre, presso la sede napoletana del rettorato dell’Università Vanvitelli, in palazzo Spinelli di Fuscaldo; continuerà il 28 presso la sede della Società Nazionale di Scienze, Lettere e Belle Arti in Napoli presso il Cortile del Salvatore; e si concluderà il 29 presso il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali in Santa Maria Capua Vetere.

Programma dettagliato delle tre giornate

Locandina