Apre il nuovo reparto di Ostetricia con annesso Pronto Soccorso Ostetrico e Nido fisiologico presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria - SUN. Nella struttura, precedentemente ubicata presso il P.O. Incurabili sempre a Direzione Universitaria, è stata attivata anche la Terapia Intensiva Neonatale con annessa subintensiva neonatale (trasferita dall’ospedale Annunziata nel rispetto del Decreto 28) ed il nuovo complesso operatorio di Ostetricia che prevederà anche il parto in acqua. Sono 12 i posti di Ostetricia, 12 di Ginecologia, 12 culle di supporto all'Ostetricia, 4 posti di Terapia intensiva neonatale e 6 posti di Sub intensiva neonatale, oltre al Centro per la Procreazione medicalmente assistita, il Centro di Riferimento per le interruzioni volontarie di gravidanza e un centro per la prevenzione della patologia pelvica. Il pronto soccorso ostetrico è dotato di una camera calda che potrà accogliere l'ambulanza e consentire alla donna o al neonato di essere accettata dagli operatori in ambiente confortevole senza subire traumi o escursioni termiche.
    “Vogliamo che la neo struttura - afferma il Commissario Straordinario Maurizio di Mauro - che finalmente ritorna nella sua sede storica del Policlinico di Piazza Miraglia, possa raggiungere l'obiettivo dei 1000 parti l'anno diventando punto di riferimento assistenziale per il Centro Storico e per la Regione tutta. Inoltre tale iniziativa risponde alle continue sollecitazioni del Presidente De Luca che vuole una sanità a portata dei cittadini. Ribadisco tutto ciò in pieno centro storico, in un territorio in cui la richiesta è forte e poche sono le strutture sanitarie ancora operative a pieno regime”.
    Oggi il policlinico del centro storico ospita reparti quasi interamente ristrutturati, centri di eccellenza ed un'offerta assistenziale e di prevenzione che ricopre quasi tutte le specialità. Inoltre si colloca definitivamente nella rete dell'emergenza offrendo le proprie strutture assistenziali a supporto di presidi ospedalieri del territorio intasati da barelle e pressanti richieste di attività assistenziale.

Guarda le foto

Una fotografia del cervello che mostra come l’emicrania arriva dagli occhi. Un’immagine che ha conquistato la copertina di febbraio della più importante rivista scientifica internazionale del settore, “Cephalalgia”. E’ lo studio di un gruppo di ricerca napoletano l’origine di queste immagini ottenute con la risonanza magnetica funzionale che, per dirla in termini scientifici, mostrano come due forme apparentemente simili di emicrania, ovvero l’emicrania senza aura e l’emicrania con aura, siano caratterizzate da un particolare funzionamento delle aree cerebrali visive.

“Il nostro studio - spiega Gioacchino Tedeschi, direttore della I Clinica Neurologica dell’Azienda Ospedaliera della Seconda Università di Napoli (AOU-SUN) - conferma che l’aura emicranica è presente quanto vi è un’intensa attività dei neuroni, dapprima focalizzata nelle aree che controllano la visione e poi diffusa attraverso la corteccia cerebrale. Nel corso degli attacchi di emicrania con aura si verifica l’attivazione della corteccia visiva che resta attiva anche quando gli attacchi emicranici non sono presenti. Come una vera e propria “impronta”, quella che è stata appunto “fotografata”, che può distinguere i pazienti affetti da emicrania con aura rispetto ai pazienti con emicrania senza aura”.

Quella che i ricercatori chiamano “aura visiva”, può presentarsi come uno scintillio luminoso o al contrario come una macchia cieca nell’ambito del campo visivo ed accompagna, più frequentemente precede, un attacco emicranico.

“Purtroppo, molto frequentemente - prosegue Alessandro Tessitore, coordinatore della ricerca - i pazienti con episodi di emicrania con aura o ancor di più con “aura senza emicrania” sono costretti a peregrinare per diversi specialisti in attesa di una diagnosi corretta e di una conseguente terapia appropriata”.

I risultati di questo studio permettono di osservare più profondamente questo diffusissimo mal di testa, e quindi “può consentirci - prosegue Antonio Russo, coordinatore del Centro Cefalee dell’AOU-SUN a cui afferiscono ogni anno oltre 1200 pazienti – di gettare le basi per una più completa caratterizzazione dei pazienti emicranici non solo dal punto di vista della ricerca scientifica ma anche della gestione clinica e terapeutica”.

Pagina 11 di 11