Dal 1 Febbraio, ogni giovedi, ci saranno due incontri su Zoom, alle 11:00 e alle 17:00, dedicati all'utilizzo dei video di JoVE nelle proprie lezioni.
 
Gli incontri sono rivolti a docenti interessati a scoprire come sfruttare i video scientifici di JoVE, piattaforma multidisciplinare acquisita in abbonamento dall’Ateneo per il prossimo triennio, per arricchire le proprie lezioni, fornire nuovi strumenti di supporto durante i recuperi o approfondimenti. L'obiettivo è di condividere materiale multimediale di qualità, curato da esperti, per migliorare l'esperienza degli studenti.
 
Di seguito, l’agenda degli incontri “ Giovedì con JoVE”:
• Come cercare o creare una playlist: FRC, file con playlist condivise (o condivise per la prima volta durante il webinar).
• Come caricare un singolo video e una playlist nella propria piattaforma (Moodle, Teams, Google Classromm)
• Come creare un quiz e condividerlo.
• Conta su di me: il supporto individuale per ricevere playlist curate secondo il proprio programma didattico, sviluppo di progetti per migliorare i risultati degli studenti e molto altro ancora!
 
 

Verificare ed accertare la congruità ed effettività degli articoli normativi diretti a tutelare le vittime per fronteggiare il fenomeno della violenza di genere. Questo l'obiettivo dell'incontro che si è tenuto nel dipartimento di Economia e che ha visto la partecipazione della Presidente della Cooperativa EVA, Daniela Santarpia, e delle docenti Maria Rosaria Alfano, Ida Camminatiello e Teresa Alesci, organizzato proprio per sensibilizzare le giovani generazioni sul fenomeno della violenza sulle donne nel nostro Paese. Fenomeno che con le efficaci parole del Presidente Mattarella è un “fenomeno ignobile ancora presente e di non facile perimetrazione e conoscibilità”.

Dall’analisi multidisciplinare è emerso che, dalla Convenzione di Istanbul in poi, oggi c’è bisogno di politiche forti e decise per prevenire, proteggere e perseguire ogni forma di violenza e sopraffazione nelle relazioni di genere che ha radici culturali profonde. Il provvedimento che più ha inciso nel contrasto alla violenza di genere è il cd. Codice rosso del 2019 che ha rafforzato le tutele processuali delle vittime ed ha introdotto nuovi reati nel codice penale inasprendone le pene. La legge n. 53 del 2022 ha potenziato la raccolta di dati statistici sulla violenza di genere attraverso un maggiore coordinamento di tutti i soggetti coinvolti e grazie a quest’intervento nel futuro si potrà avere una migliore comprensione del fenomeno. E’ stato introdotto l'obbligo per gli uffici, gli enti, gli organismi e i soggetti pubblici e privati che partecipano all'informazione statistica ufficiale di fornire i dati e le notizie per le rilevazioni previste dal programma statistico nazionale, nonché di rilevare, elaborare e diffondere i dati relativi alle persone disaggregati per uomini e donne; introdotto l'obbligo per tutte le strutture sanitarie pubbliche (unità operative di pronto soccorso) di fornire i dati e le notizie relativi alla violenza contro le donne; istituito un sistema integrato tra i Ministeri dell'interno e della giustizia per la rilevazione dei dati riguardanti la commissione di reati ascrivibili al fenomeno della violenza contro le donne, con particolare riguardo a quei dati che consentono di ricostruire la relazione esistente tra l'autore e la vittima del reato; ha previsto la registrazione dei dati relativi ai reati, la relazione tra l'autore e la vittima del reato, la loro età e genere e le circostanze del reato; in questo modo si vuole arricchire la base dati con le rilevazioni annuali condotte da Istat e i servizi offerti rispettivamente dai Centri antiviolenza e dalle case rifugio.

Tuttavia, il monitoraggio di GREVIO sulle procedure Italiane evidenzia che il ns paese non supera ancora l’esame dell’Europa per quanto riguarda la risposta giudiziaria.
A questo punto è necessario che il sistema politico istituzionale si prenda carico delle problematiche ancora irrisolte, o in via di risoluzione, per rimuovere gli stereotipi e gli atteggiamenti lesivi della dignità delle donne, attraverso una vera e propria rivoluzione culturale che dovrà coinvolgere l’intera società in tutte le sue componenti. Bisogna implementare e avviare un piano di medio e lungo periodo che produca un cambiamento culturale.

La Legge Roccella recentemente approvata spinge a lavorare sulla cultura, aumentando la consapevolezza della pubblica opinione e nel sistema educativo sulle cause e sulle conseguenze della violenza maschile sulle donne e promuovere la destrutturazione degli stereotipi alla base della violenza. Purtroppo, il sistema antiviolenza ha ancora troppe lacune e risulta debole. Solo oggi s’impegna a valutare l'opportunità di inserire nei programmi scolastici che renda gli individui più consapevoli delle proprie emozioni e delle proprie azioni al fine di creare le condizioni per rapporti umani sentimentali e familiari più sani ed equilibrati.
Accanto a un quadro normativo esistente emerge la necessità di una migliore allocazione in cui la delle risorse distribuzione delle risorse segua un approccio più strutturale e meno emergenziale. Si deve porre particolare attenzione ai reati spia ed inoltre si devono rinforzare i finanziamenti strutturali e il sostegno economico per donne che cercano di allontanarsi da situazioni di violenza e sono in condizione di povertà, politiche abitative e del lavoro più solide e inclusive.

Nel cortile del Dipartimento come segno tangibile dell’impegno delle strutture formative nella lotta alla violenza sulle donne è stata collocata una panchina rossa con sopra la frase resa celebre dal padre di Giulia Cecchettin.

 

 

 

 

 Siglato il Protocollo d’intesa per il monitoraggio del disagio sociale ed economico finalizzato alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni criminosi connessi all’accesso al credito.

È stato sottoscritto stamani, presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, il “Protocollo d’intesa per il monitoraggio del disagio sociale ed economico finalizzato alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni criminosi connessi all’accesso al credito” per la condivisione e l’attuazione di iniziative in tema di contrasto ai fenomeni del racket e dell’usura nel territorio della provincia di Caserta.

L’intesa è stata siglata dal Prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Pierpaolo Bruni, e dal Procuratore Aggiunto, Antonio D’Amato, dal Presidente della Camera di Commercio di Caserta,Tommaso De Simone, e dal Rettore dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Gianfranco Nicoletti, in attuazione dei contenuti dell’ “Accordo Quadro Nazionale” promosso dal Ministero dell’Interno nel 2007 ed aggiornato nel 2021 alla luce degli scenari economici e sociali connessi all’emergenza da COVID-19.

La finalità è quella di potenziare la collaborazione e l’interscambio informativo tra le Istituzioni interessate alla prevenzione e repressione delle infiltrazioni illecite nell’economia legale, per offrire una risposta sempre più concreta ed efficace alle vittime, con una particolare attenzione anche alle attività di informazione, educazione alla legalità e difesa della persona.

La Prefettura, oltre a coordinare la “cabina di regia” formata dai rappresentanti degli enti firmatari, svolgerà un’attività di analisi e monitoraggio del fenomeno avvalendosi del contributo delle Forze di polizia e dell’Osservatorio, di cui fanno parte anche le associazioni antiracket e antiusura attive in provincia di Caserta, che si riunirà a Palazzo del Governo nelle prossime settimane.

Tra gli obiettivi, inoltre, la semplificazione e velocizzazione dei procedimenti per l’accesso al “Fondo di solidarietà per le vittime di estorsione e usura” previsto dalla legge n. 108/96, attraverso il potenziamento dei flussi informativi tra la Procura, competente per il rilascio dei pareri sulle istruttorie, e la stessa Prefettura.

Nell’ottica di accrescere e condividere il patrimonio informativo, la Camera di Commercio metterà a disposizione le proprie banche dati contenenti informazioni utili sulle variazioni negli asset societari e nelle sedi legali delle imprese associate, istituendo uno “sportello di ascolto” dedicato alle segnalazioni sull’esercizio abusivo dell’attività finanziaria.

All’Università “Vanvitelli”, con il Dipartimento di Giurisprudenza, spetterà il compito di promuovere iniziative informative e divulgative destinate ai dottorandi e agli studenti, con l’organizzazione di convegni, attività seminariali e percorsi di studio specifici.

“Questa intesa rappresenta un’ulteriore conferma di quella che è una delle principali mission di questo Ateneo - afferma il Rettore dell’Università Vanvitelli, Gianfranco Nicoletti - Avere un ruolo attivo e propositivo per il ripristino della legalità sul territorio, per la promozione e la diffusione di questi valori e per la lotta alla criminalità in tutte le sue forme. E in questo senso con il nostro lavoro stiamo raccogliendo tanti importanti risultati come proprio la firma di questo accordo. Mi auguro di andare ancora avanti così, e sempre con la partecipazione così significativa di tutto il mondo accademico”.

A chiusura dei lavori, il Prefetto Castaldo, nell’esprimere il proprio apprezzamento ai sottoscrittori, ha sottolineato la valenza dell’iniziativa, che costituisce il “punto di partenza” di un percorso che sarà sviluppato nei prossimi mesi con il coinvolgimento delle Istituzioni, delle associazioni di categoria, di quelle antiracket e antiusura e di tutti gli attori interessati per rafforzare la sinergia sviluppatasi sinora e dare attuazione, in maniera stabile, alle finalità del Protocollo.

Un ringraziamento particolare va, inoltre - ha sottolineato il Prefetto- al Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Prefetto Maria Grazia Nicolò, per l’attenzione riservata, con la sua presenza, all’iniziativa e per l’attività di guida e impulso che l’Ufficio del Commissario svolge quotidianamente sui temi affrontati”.

Presenti alla cerimonia anche il Presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, i vertici provinciali delle Forze di Polizia e una delegazione di studenti dell’Ateneo “Vanvitelli”.

Università Vanvitelli e Caritas Caserta insieme per esplorare il campo delle povertà sommerse. 

Nell’ambito di un accordo tra l’Ateneo e la Caritas diocesana di Caserta, stipulato nel settembre del 2021,è stata realizzata dal Dipartimento di Economia della Vanvitelli una ricerca per comprendere con maggior profondità la natura dei bisogni dei 10 mila beneficiari che si recano presso uno dei 47 Centri d’Ascolto incontrando uno dei 365 volontari.

La ricerca, presentata al Rettorato di Caserta alla presenza del vescovo, monsignor Lagnese, e del Rettore Gianfranco Nicoletti, è stata coordinata dal professor Francesco Izzo e ha contato sulla collaborazione di chi opera nei Centri della Caritas.

Le “nuove” povertà, in un territorio che conta oltre 200 mila abitanti, si sono fortemente diffuse negli ultimi anni, anche a causa della pandemia e della crisi economica. Conoscere quali sono le reali esigenze dei più fragili e vulnerabili in una comunità appare fondamentale per formulare strategie efficaci di contrasto alla povertà, come suggerisce l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.

L’indagine si è basata su un campione di 1.835 persone con dati raccolti tra aprile e settembre del 2023, grazie anche alla partecipazione dei volontari e di alcuni giovani inseriti in percorsi di messa alla prova.

A rivolgersi ai Centri d’ascolto sono soprattutto donne. La fascia demografica prevalente all’interno del campione è quella compresa fra i 55 e i 64 anni, indicando una tendenza all’aumento delle difficoltà e dei disagi al crescere dell’età. Significativa, e in crescita, la quota di cittadini stranieri, oltre il 26%.

La comunità straniera è particolarmente ampia per provenienza geografica: nel campione sono rappresentati ben 36 paesi, con una forte prevalenza di cittadini ucraini, seguiti poi da utenti provenienti dall’Albania, dalle Filippine, dal Senegal.

A mostrare la maggiore vulnerabilità sono le famiglie con figli minori, quelle con patologie mediche e debiti accumulati, quelle con contratti di lavoro irregolari o senza lavoro. Sono in aumento i poveri che lavorano, i working poor, schiacciati da inflazione e costi dell’energia. E crescono i “poveri urbani soli”, pensionati senza figli o con figli lontani che al deficit di beni materiali devono aggiungere l’erosione dei beni relazionali provocata dalla solitudine. A destare non poche preoccupazioni per il futuro prossimo è il provvedimento del governo che ha cancellato la misura del reddito di cittadinanza: il 19,2% delle famiglie italiane e il 10,4% di quelle straniere assistite dalla Caritas lo ha percepito nel corso dell’anno. 

Il ricorso ai Centri d’Ascolto si è accentuato negli ultimi anni, per effetto di uno scenario di crisi che ha coinvolto un sempre maggior numero di famiglie, molte fino a poco tempo fa in condizioni di relativo benessere. Oltre il 36% di chi si è recato in uno dei centri della Diocesi l’ha fatto per la prima volta negli ultimi due anni.

Sono di gran lunga le povertà materiali e le difficoltà economiche a essere indicate come il fattore determinante che spinge i beneficiari delle attività della Caritas a rivolgersi a un Centro d’Ascolto. Quasi il 55% del campione lo ha considerato quale bisogno principale. I problemi del lavoro e la ricerca di un’occupazione sono avvertiti dal 21,4% degli utenti, mentre per il 9,5% il bisogno principale in qualche misura è riconducibile alla condizione di migrante. Tra i servizi offerti dalla Caritas a dominare è la categoria dei beni e dei servizi materiali, in particolare il pacco alimentare indicato da oltre l’81% degli utenti dei Centri d’Ascolto, senza differenze tra cittadini italiani e cittadini stranieri. I servizi di ascolto sono prestati al 43% del campione, i sussidi economici all’11%, i contributi per visite mediche e l’acquisto di farmaci al 9%.

DADI - Officina Vanvitelli
Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio (Caserta)
Giovedì 18 Gennaio 2024 - ore 9.45

In occasione dell’inaugurazione della mostra relativa al progetto “We Say Stop. La grafica per contrastare la violenza contro le donne”, il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli organizza negli spazi di Officina Vanvitelli, presso il complesso monumentale del Belvedere di San Leucio (CE), una giornata dedicata al tema della violenza di genere attraverso un approccio interdisciplinare. In particolare ci si interrogherà sul ruolo della comunicazione visiva nella costruzione di una maggiore consapevolezza del tema e come la comunicazione, sia visiva che testuale, possa diventare strumento di amplificazione degli aspetti, e dei dati, ad esso legati.

Il programma della giornata prevede, a valle dei saluti istituzionali, una tavola rotonda utile a innescare una riflessione interdisciplinare sul tema della violenza di genere alla luce delle trasformazioni sociali, culturali e antropologiche in atto.

Insieme ai prestigiosi ospiti, proveremo a interrogarci su cosa significhi, oggi, comunicare la cultura e la violenza di genere; quali sono i canoni e i linguaggi attraverso i quali vengono veicolati significati, ruoli, e responsabilità; cosa significa, oggi, parlare di post-patriarcato e quale il ruolo della comunicazione – visiva e testuale - per una riscrittura più attualizzata dei significati legati a termini quali genere, femminismo, diritti, parità.

La mattinata si completerà, poi, delle testimoniane di esponenti delle Cooperative sociali che operano sul territorio (Cooperativa Eva e Cooperativa Dedauls) e della partecipazione della Fondazione nazionale Una nessuna centomila.

È prevista, infine, la partecipazione straordinaria di Cristina Donadio – attrice – ed Enza De Blasio – cantante, musicista – che con i loro interventi artistici arricchiranno la riflessione di ulteriori punti di vista.

Chiude la mattinata la presentazione dei progetti selezionati nel contest We Say Stop, responsabile scientifico prof. Valeria Bucchetti del Politecnico di Milano, cui ha partecipato anche il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Ateneo Vanvitelli attraverso i lavori dei propri studenti e che ha visto tra i menzionati la nostra giovane laureata Vita de Cicco con il progetto ‘Persona’ realizzato all’interno della Cooperativa Eva.

Locandina

Giovanna Iannantuoni, rettrice dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca, è la nuova presidente della Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane.
Iannantuoni è la prima Presidente donna della Crui.

Il Rettore, Gianfranco Nicoletti, a nome di tutta la comunità Vanvitelli formula i migliori auguri di buon lavoro alla neo presidente.

Dal progetto alla prassi quotidiana: la ricerca e la pubblicazione online della legislazione bibliotecaria per il miglioramento dell’offerta informativa all’utenza di Ateneo, ha coinvolto sinergicamente molteplici strutture quali la Biblioteca del Dipartimento di Giurisprudenza, il Centro di Servizio SBA, l’Ufficio Bibliografico, l’Ufficio legale, l’Ufficio per il contenzioso del lavoro e la Ripartizione legale.

Il primo risultato prodotto è una nuova pagina web: Legislazione e Biblioteche, nella quale sono pubblicate ed aggiornate periodicamente tutte le normative che, sia in forma diretta che correlata, intervengono nel settore delle biblioteche e dei beni librari italiani. La pagina sarà progressivamente arricchita ed ampliata, e, ove possibile, connessa interattivamente con l’Opac di Ateneo Sebina YOU ed il discovery tool EDS All in One.

Contatti utili Centro SBA 0812110843 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.:

Organizzatori Biblioteca del Dipartimento di Giurisprudenza, Centro Servizio SBA, Ufficio Bibliografico

Sold out per l'apertura straordinaria del Musa che si è tenuta il 18 novembre. Museo anatomico, Sezione di Farmacologia e Chiesa e refettorio del Complesso di Sant'Andrea delle Dame i siti monumentali aperti al pubblico nello scorso weekend gratuitamente e che saranno protagonisti di ulteriori due aperture straordinarie per le giornaate del 25 novembre e del 2 dicembre.

Per la giornata del 25 novembre sono ancora disponibili due turni di prenotazione ai seguenti orari:
13.00 - 14.00
14.00 - 15.00 (ore 14.00 ultimo ingresso)

Prenota il tuo ingresso gratuito su https://www.musa.unicampania.it/prenotazioni/

L'iniziativa rientra nell'ambito del progetto di Ateneo "Alla scoperta dei tesori della Vanvitelli" a cura di:
Ufficio Amministrativo del MUSA
Ufficio Relazioni con il Pubblico
Ufficio Servizi Generali
Centro Servizi per la Comunicazione

Antonio Albanese a Maestri alla Reggia, accolto e intervistato dalla giornalista Titta Fiore. Tema centrale dell'incontro della rassegna dell'Ateneo Vanvitelli, il successo al botteghino del film che ha diretto e interpretato: ‘Cento Domeniche’, a suo dire ‘il film che amo di più'. Ha spiegato in primis cosa si celi dietro questo titolo, ovvero la soddisfazione del protagonista di aver costruito la propria casa grazie alle domeniche libere dal lavoro. Estendendo l’interpretazione del titolo, prende subito forma per gli spettatori il carattere di Antonio Riva, onesto lavoratore che suo malgrado diventa una vittima di uno dei più spaventosi crack finanziari in Veneto, in seguito al quale perde tutti i propri risparmi.

Il film segna indiscutibilmente una ripresa del successo dei film in sala, gli spettatori tornano finalmente a popolare i cinema scegliendo pellicole italiane, tornando ai ritmi pre-pandemia. “Tutte le storie nascono da un desiderio potente: da spettatore cerco la sorpresa, sia da un attore che da un registra mi aspetto di essere sorpreso”, ha detto Albanese che ha poi raccontato di aver lavorato a questo film per ben due anni, mentre per la lavorazione delle scene ha impiegato solo sette settimane e mezzo.

Durante l’evento , l’attore e registra non ha risparmiato agli spettatori i tanti aneddoti comici che si celano dietro la lavorazione del film, che in parte è stato girato in Veneto: una realtà che Albanese conosce bene, visto che dai 15 ai 21 anni ha lavorato come operaio al tornio, che poi ha lasciato per inseguire il suo sogno di attore. 

La trama del film è nota: Antonio Riva è ex operaio di un cantiere nautico in prepensionamento  che si trova di fronte alle esigenze di finanziare il matrimonio di sua figlia (interpretata dall’attrice di origini casertane Liliana Bottone), evento che rappresenta il sogno di un padre che vuole accompagnare la propria figlia all’altera. Il sogno di un uomo garbato, onesto che ha lavorato per una vita in ogni condizione climatica, intenzionato a regalare alla propria figlia le nozze che merita utilizzando i suoi risparmi. Si reca in banca e, insieme a migliaia di ignari correntisti, scopre che i suoi risparmi sono andati in fumo a causa di un crack finanziario. inizia un calvario che si riflette sulla sua vita: il tradimento della banca – che non nomina mai direttamente – lo mette di fronte ad una vera disgregazione dei propri valori.  Si prende le colpe anche di questo tradimento e non riesce a reagire in altro modo. Il film ha un lato oscuro, ma il pubblico sorride e si dispiace insieme al suo protagonista. ‘Cento domeniche’ rappresenta  pienamente il cinema civile, che riesce ad intrattenere il pubblico e lo fa riflettere al contempo.

"Essere riuscito a trattare un argomento fino in fondo, a dispetto della realtà quotidiana che ci rende affetti da 'labirintite' - ha detto Albanese - mi ha dato grande soddisfazione. Un dato argomento viene trattato in tv quasi sempre sommariamente, senza il giusto approfondimento a causa del 'poco tempo a disposizione’ e così nelle più popolari trasmissioni giornalistiche si passa subito ad altro, dopo la tragedia raccontata concisamente, nello stesso salottino si balla e si ride passando a tutt’altro argomento. In Veneto ho incontrato tante “anime ferite”, le 1.500 vittime del crack bancario, che mi hanno accolto con benevolenza e mi hanno considerato un loro alleato, regalando a me e alla troupe cinematografica una reazione incredibile, “impetuosa”. Ho voluto girare alcune scene proprio nella fabbrica dove ha lavorato in giovane età, attraversando territorio e luoghi che ha vissuto, all'interno di questa comunità di onesti lavoratori che conosco bene".

Intervistato sulla sua esperienza in questo film nei panni sia di attore che di registra, Albanese ha lanciato un messaggio chiaro alla platea: “che siate ingegneri o filosofi bisogna lavorare, puoi aver tutto il talento del mondo, ma serve lavorare”.  Deve essere questa la chiave del successo di ‘Cento Domeniche’, film che ripetiamo è il frutto di ben due anni di lavoro, di studio e di tante prove con gli attori. Un lungometraggio in cui il 'buona la prima' è valso per tantissime scene e che ha ricevuto la dovuta attenzione e apprezzamento dai critici giornalisti.

Dalla critica benevola ha preso spunto Titta Fiore, che ha passato in rassegna la lunga carriera di Antonio Albanese e dei suoi personaggi, le maschere che ha regalato al pubblico nei lunghi anni di carriera e che rappresentano un ventaglio di espressività utile ad effettuare un’analisi della realtà.
Alla Reggia partono clip che ripercorrono i successi dell’attore, partendo dall’arcinoto Cettolaqualunque, con il quale Albanese sembra avere un duplice rapporto, da una parte si vergogna umanamente ed è un personaggio molto distante da sé: il politico calabrese ha un rapporto con le donne disgustoso e manifesta un’omofobia al punto che per Albanese è un vero sacrificio calarsi nei suoi panni. Tuttavia è orgoglioso di questa maschera che, visti i tempi, sembra addirittura troppo ‘moderato'; l’attore palesa la volontà di dar vita ad un soldato in un prossimo futuro.

Fiero anche de 'I topi', serie tv per RaiPlay, Albanese ha amabilmente passato fatto un excursus di tutti i suoi personaggi che l'hanno reso celebre e il pubblico presente ha riso e ha applaudito rivedendo la famosa scena dell’attore nei panni di Antonio in 'Uomo d'acqua dolce', in cui balla in un negozio di dischi; la pellicola del 1997 è tra i suoi primi film diretti e ne approfitta per omaggiare lo sceneggiatore scomparso Vincenzo Cerami. ‘Uomo d’acqua dolce’ è una favola strana, folle che lo ha tanto divertito insieme ai suoi collaboratori.

Il personaggio a cui confessa di essere molto legato è il primo: Epifanio. Nasce durante uno spettacolo diretto da Danio Manfredini e ambientato in un manicomio, per poi evolversi in maschera comica traendo spunto dalle poesie di Toti Scialoja. Il bisogno di cambiamento lo ha poi portato a concepire Alex Drastico, agli antipodi di Epifanio, con ritmo diverso. Ancora Perego, l'industriale del Nord Italia che prende spunto da una notizia data al tg: “in Veneto una partita IVA ogni due abitanti”. Perego vive e cresce in un territorio abbandonato dove fino a poco tempo prima si moriva di fame, di pellagra. E' un uomo 'straziante' che lavora notte e giorno, tralasciando la sua famiglia. L’attore e registra sottolinea di aver anticipato le condizioni economiche attuali, era il 1997 eppure già raccontava di compagnie cinesi intenzionate ad acquistare qualsiasi fabbrica del Nord Italia.

Alla Reggia vengono trasmesse alcune scene del film 'Contromano', sul tema del migrante stabilitosi in provincia di Milano che fa da competitor sulla vendita di calze in filo di Scozia proprio di fronte al negozio gestito dal personaggio interpretato da Albanese. L’attore non manca un’autocritica: “Qui dovevo essere più feroce, alcuni argomenti vanno trattati diversamente, non con i guanti di velluto. Non ho avuto il coraggio”.

Infine, alcuni cenni al film 'Vesna va veloce' del 1996 diretto da Carlo Mazzacurati, che all’epoca attirò critiche sul tema trattato, ovvero la prostituzione giovanile ma che resta per lui: “Una bella storia, un bel ricordo. Tereza Zajickova, la protagonista, veniva da Brno, non aveva mai visto il mare e si commosse per due giorni dopo averlo visto dall’aereo”. 

Si è chiusa la rassegna con clip proiettate in sala e simpatici racconti de ‘I gatti’, con cui si definiscono i due film ‘Come un gatto in tangenziale’ del 2017 e ‘Come un gatto in tangenziale - Ritorno a Coccia di Morto’ del 2021 diretti da Riccardo Milani. La mini saga ha segnato il sodalizio con la sua amica e attrice Paola Cortellesi, regista e attrice del film attualmente in sala 'C'è ancora domani'.

Incontro a Palazzo Melzi nella giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne

 

Contro la violenza sulle donne l'Università Vanvitelli sceglie di dare voce alla testimonianza di Martina, una studentessa in Scienze delle Investigazione e della sicurezza, la cui madre è stata uccisa dal suo ex compagno a soli 25 anni, con due colpi di pistola di ordinanza calibro 9. Quando lei, di anni, ne aveva appena 6. Martina Floriano, due grandi occhi castani e tanta dolcezza, ha raccontato la sua storia davanti a centinaia di ragazzi, e sempre con un sorriso. Al Dipartimento di Giurisprudenza davanti a tanti suoi coetanei c'era una donna, sopravvissuta al dolore, ma serena.

Martina è emblema della violenza che continua a mietere vittime tra mogli, fidanzate, compagne, donne, ed è vittima ‘collaterale’ di femminicidio, come tutti gli orfani e i familiari che vengono privati delle proprie madri, dei propri figli, e che sono vittime di un trauma incancellabile.

Guarda l'intervista completa

“Martina si è avvicinata a me durante una lezione proprio dedicata alla violenza di genere e ai reati di femminicidio, e mi ha raccontato la sua storia personale – afferma Marianna Pignata, docente alla Vanvitelli e delegata di Ateneo alle pari opportunità - Da qui, poi, è partita l’organizzazione di una giornata per parlare a studenti e a studentesse dedicata a questo tema, così delicato, eppure così sentito oggi e in molti casi, purtroppo, vicino a noi.”

Il Silenzio degli Innocenti, questo il titolo dell'incontro organizzato dall’Università insieme alla Questura di Caserta, ha rappresentato una giornata di sensibilizzazione e formazione, rivolta agli studenti dell’Ateneo e alle scolaresche degli istituti della Provincia di Caserta. “Compito delle istituzioni è cercare di ascoltare anche i silenzi delle vittime – ha detto Andrea Grassi, Questore di Caserta – La Polizia ha il ruolo di stare in mezzo a due fuochi, il fuoco dell’amore ed il fuoco della violenza, e quindi deve intercettare il disagio, comprenderlo, e tutelare chi ha bisogno di noi”.

Quest'evento rappresenta un’altra tappa di un percorso educativo ambizioso che impegna ormai da diversi anni la Vanvitelli in continue attività e riflessioni, consapevole del ruolo culturale centrale delle istituzioni nella cultura della non violenza.

 

 

Dal 2023 grazie all’adesione della Biblioteca di Economia anche l’Ateneo Vanvitelli è presente nella rete ESSPER.

ESSPER è un gruppo di Biblioteche e Centri di documentazione, italiani e non, associati per fornire servizi innovativi nell'ambito della documentazione delle discipline economiche, delle scienze sociali, giuridiche e storiche.

Si propone di migliorare la fruibilità del patrimonio documentario offrendo alla comunità degli studenti e dei ricercatori una banca / dati di spoglio di periodici che comprende oltre 850 titoli italiani, con la segnalazione della loro disponibilità presso le biblioteche che fanno parte di Essper.

Attualmente aderiscono già 150 strutture tra Biblioteche e Centri di documentazione.

I servizi ESSPER includono:

◼ Scambio di informazioni tra biblioteche di aree disciplinari simili sulla documentazione di settore;

◼ Scambio di documenti in reciprocità gratuita tra Biblioteche ESSPER (Archivio consistenze periodici; invio automatico richieste DD tra biblioteche Essper);

◼ Spoglio di periodici specializzati di scienze sociali, economia, diritto, storia (Archivio di spoglio Essper);

◼ Servizio di alerting: per ricevere direttamente gli indici dei nuovi fascicoli.

Il database ESSPER, frutto di un lavoro di libera cooperazione tra Biblioteche italiane, è accessibile gratuitamente da ogni utente interessato, in modo del tutto indipendente dalla propria localizzazione sulla Rete Internet. E’ pertanto un servizio gratuito per gli utenti ma il contenuto va implementato.

La ricerca può essere filtrata con le seguenti modalità:

  • parola/frase esatta;
  • disciplina (economia, diritto, storia, economia);
  • anno precedente al 1994;
  • intervallo temporale (da 1994 all’anno corrente).

La ricerca in ESSPER produce il recupero di tutte le informazioni bibliografiche relative all’articolo rinvenuto, nonché il collegamento delle stesse alle indicazioni delle Biblioteche che possiedono il periodico. Produce accesso al testo pieno solo nel caso di working paper, letteratura grigia e periodici pubblicati in modalità ad accesso aperto: in questi casi può essere presente nella scheda un link diretto al documento.

Il link denominato “Posseduto Biblioteche ESSPER” rimanda a una lista delle Biblioteche che possiedono il periodico. Se la propria Biblioteca non possiede il periodico che contiene l’articolo si potrà richiedere un document delivery.

Gli obiettivi dell’adesione ad ESSPER sono:

  • Miglioramento della qualità dei servizi per la didattica e la ricerca con un servizio specialistico di spoglio delle riviste di specifici ambiti disciplinare;
  • Raggiungimento dei più elevati obiettivi nell’ambito della didattica, della ricerca e della terza missione che richiedono competenze tecniche e amministrative specialistiche e che sono connessi al raggiungimento di molteplici obiettivi strategici e operativi dell’Ateneo;
  • Potenziamento della rete bibliotecaria all’esterno dell’Ateneo con 150 strutture (tra biblioteche e centri di documentazione nazionali e internazionali) per lo spoglio di periodici di scienze sociali, economia, diritto, storia.

ESSPER è un esempio di come sia importante cooperare con altre Biblioteche, italiane e non, per migliorare i servizi per la didattica e la ricerca e per fornire un servizio efficace ed efficiente alla comunità accademica in settori strategici.

Dal 22/12/2023 è possibile accedere ad ESSPER direttamente dalla pagina web della Biblioteca di Economia.

L’aggiornamento degli spogli inseriti dalla Biblioteca di Economia sarà pubblicato a cadenza annuale sulla pagina web della Biblioteca.

 

 

 

Il Silenzio degli Innocenti è il titolo dell'incontro che si terrà in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, organizzato dall’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli insieme alla Questura di Caserta.

La giornata di sensibilizzazione e formazione, rivolta agli studenti dell’Ateneo ma anche alle scolaresche degli istituti della Provincia di Caserta, si svolgerà il giorno 21 novembre dalle ore 10.30 presso il Dipartimento di Giurisprudenza, a Palazzo Melzi, Santa Maria Capua Vetere, e vedrà la partecipazione di figure istituzionali, docenti e rappresentanti di associazioni del territorio che partecipano attivamente, con i loro programmi, a combattere questa piaga sociale.

E' un'altra tappa di un percorso educativo ambizioso, che impegna ormai da diversi anni l’Ateneo - grazie anche al supporto della Questura di Caserta - in continue attività e riflessioni.
Su questo fronte che l’Ateneo gioca un ruolo centrale sul piano culturale e della formazione specifica dei futuri operatori, ed insieme a tutta la comunità studentesca soprattutto sul piano della sensibilizzazione alla cultura della non violenza.

Quest’anno il focus sarà dedicato alle vittime ‘collaterali’ di femminicidi, vale a dire gli orfani e i familiari che vengono privati della mamma, della figlia, e che sono vittime di un trauma incancellabile. Dopo i saluti istituzionali del Rettore e del Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza e l’introduzione della Delegata di Ateneo per le pari opportunità Marianna Pignata, interverranno il Questore di Caserta Andrea Grassi, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Caserta e la Direttrice del Corso di perfezionamento in “Violenza di genere e vittimizzazione secondaria” del Dipartimento di Giurisprudenza Teresa Alesci, che accompagneranno la testimonianza di Martina Floriano, studentessa dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli che racconterà la storia della madre Valentina Colella, uccisa dal suo compagno nel 2011. Durante la manifestazione verranno proiettati cortometraggi dedicati al contrasto alla violenza di genere.

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