Nell’ambito del programma Mobility staff (TS) e Teaching staff (TS), una delegazione della “Medical University of Sofia” (Faculty of Dental Medicine) è venuta in visita presso la Scuola di Medicina dell'Ateneo Vanvitelli. L'accordo, già in essere da diversi anni, si è esteso adesso anche al corso di Laurea a Ciclo unico in Odontoiatria: tre studenti di Sofia sono attualmente in mobilità Erasmus presso il nostro Ateneo e già frequentano il Corso.

Proprio per questo motivo, una delegazione rappresentata da quattro Dirigenti: Rumyana BERBEROVA, Polina NANOVA, Elka RADEVA e Maryia KONDROVA (per Risorse umane, Segreteria Studenti, Erasmus e Internazionalizzazione) oltre ad un docente, ha chiesto di venire in mobilità per incontrare i dirigenti della Vanvitelli per scambiare informazioni utili a permettere il buon andamento delle mobilità per studio, traineeship e per docenti.

La professoressa Elka Radeva, ha invece incontrato la docente della Vanvitelli, Letizia Perillo, e i colleghi di Odontoiatria presso l’aula Giardino ed ha tenuto una Lecture/Lezione dal titolo "Intracanal medicaments – influencing the endodontic infection, clinical concepts".
Tutta la delegazione è stata accolta presso l’aula riunioni del Dipartimento di Medicina Sperimentale dal Direttore Generale dell'Ateneo, Carmela Luise, dal Dirigente della Ripartizione Studenti, Nicola Della Volpe e dal professore Sergio Minucci, delegato del Rettore all'Internazionalizzazione. La Delegazione di Sofia e il gruppo della Vanvitelli hanno scambiato informazioni sulle due Università oltre ad aver discusso su tutte le opportunità di intensificare la mobilità (anche per dottorandi) tra le due sedi.

La delegazione é stata anche in visita al museo di Anatomia, con il professor Angelo Itro, direttore del Sistema Museale di Ateneo, e dall'architetto Raoul Basile, responsabile dell'Ufficio Musa di Ateneo.

 

 

Fondamenti di sostenibilità. Per l’a.a. 2022-2023 è stato attivato l’insegnamento a scelta libera dello studente, dedicato ai 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile previsti dall’Agenda ONU 2030.

Il corso si articola in 3 moduli didattici consecutivi, preceduti da un seminario introduttivo. L’insegnamento sarà erogato attraverso webinar tenuti da diversi docenti. Lo studente può scegliere di seguire, secondo le proprie esigenze, uno o più moduli e sostenere le rispettive prove per acquisire i corrispondenti CFU. Tutte le informazioni

Le lezioni si svolgeranno nei mesi di Marzo/Maggio 2023 nella fascia oraria 16/18 su piattaforma Teams (denominazione del Team Fondamenti di Sostenibilità - codice xqkwap0). Programma

Il webinar introduttivo dell'insegnamento Fondamenti di Sostenibilità (cod. A423982) si terrà il prossimo 2 marzo dalle ore 16. Intrdurranno il Pro Rettore Green Energy e Sostenbilità Ambientale e la referente RUS GdL Educazione, Flora Angela Rutigliano.

 

 
 

 

Una gara podistica per le Celebrazioni Vanvitelliane all’insegna della Sostenibilità. Si chiama Running Vanvitelli 2023 - Correndo Verso la Sostenibilità, un percorso di 10 km che si terrà il prossimo 16 aprile, dalle ore 9 a Caserta, promossa come momento di aggregazione sportiva e di divulgazione volta a promuovere comportamenti consapevoli e responsabili nei confronti dei fruitori dell'ambiente. Salvaguardare il verde per attuare la compensazione delle emissioni dei gas serra, promuovere l'attività fisica, non necessariamente agonistica, divulgare la dieta mediterranea per una sana alimentazione, sensibilizzare la conoscenza del patrimonio storico-artistico-architettonico e culturale del territorio attraverso i luoghi vanvitelliani e di “matrice” vanvitelliana, ed infine la necessità di assumere comportamenti individuali finalizzati al riuso ed al riciclo dei materiali in modo da attuare i principi dell'economia circolare, sono infatti i temi principali della Running Vanvitelli 2023.

Il percorso della gara podistica, un anello chiuso, intende ripercorrere i principali siti che testimoniano la "presenza" di Luigi Vanvitelli nella Città di Caserta.

Primo sito: si parte, e si arriva, dalla Piazza Carlo di Borbone (in realtà le postazioni di partenza e arrivo saranno posizionate su Viale Douhet) antistante la Reggia.
Cenni storici - Costruita da Luigi Vanvitelli a partire dal 1752 per volere di Re Carlo, il quale nel 1750 aveva acquistato il Feudo di Caserta dal Principe Michelangelo Caetani di Sermoneta. Il progetto della Reggia comprende oltre al Palazzo anche il parco che include nella parte iniziale il bosco vecchio del Palazzo dei Principi Acquaviva, con il Casino di caccia, la Castelluccia e la Peschiera Grande, fino ad estendersi, in un susseguirsi di fontane ornamentali con giochi d'acqua, nella parte terminale con la fontana di Diana e Atteone posta alla base della cascata del Torrione. Durante la prima fase della costruzione della Reggia, dal 1753 al 1773 fu realizzato l'Acquedotto Carolino, un’opera idraulica di circa 38 km che dalle sorgenti del Fizzo in Airola (BN), superando il salto di quota naturale dei Ponti della Valle, giunge dapprima alla Real Fabbrica, per poi continuare negli anni successivi alla Reale Colonia di San Leucio ed infine al Real sito di Carditello. Nel 1773 dopo la morte di Luigi Vanvitelli, i lavori si fermarono per quattro anni, ed il nuovo Re Ferdinando IV affidò la direzione dei lavori al figlio Carlo, il quale preso atto delle difficoltà economiche del Regno provvide ad una versione semplificata dell'originario progetto del padre.

Il secondo sito è la Chiesa di San Francesco di Paola con l’originario convento.
Cenni storici - Fondati nel 1606 dai Padri dell’ordine dei Minimi, per volontà del principe Andrea Matteo Acquaviva che concesse terreni e rendite. Il convento deve la sua importanza a Papa Benedetto XIII che nel 1729 vi soggiornò per alcuni giorni durante una visita, ma l’altro episodio che ha dato notorietà al complesso ecclesiastico è stata la sepoltura di Luigi Vanvitelli nel 1773, così come testimonia una lapide posta all’ingresso della chiesa nel 1879. Dal 1813 al 1816 il convento fu utilizzato come sede della Gendarmeria borbonica, successivamente nel 1821 Ferdinando I decise di destinarlo ad ospedale per la Reale Colonia di San Leucio, poi nel 1830 l’ospedale fu ceduto ai gendarmi e nel 1835 divenne sede dei Lancieri e di una fabbrica di lana. Nel 1840 ci fu la definitiva destinazione ad Ospedale Militare, fino alla sua completa dismissione avvenuta agli inizi del XXI sec.

Il terzo sito riguarda l’ex Congregazione della SS Croce e Passione di N.S. Gesù Cristo.
Cenni Storici - fondata nel 1720 da S. Paolo della Croce, attuale sede della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro. Il fabbricato, ubicato all’interno delle mura del Parco in prossimità della Peschiera Grande e con ingresso anche da Via Passionisti nella Frazione di Ercole, era stato adibito ad alloggio degli schiavi saraceni ammogliati, forse forniti dalla Spagna, che al tempo di Carlo di Borbone lavoravano alla costruzione della Reggia. Il Re vi aveva fatto costruire anche una cappella detta “cappella degli schiavi”, successivamente, ultimati i lavori della Reggia e rientrati gli schiavi, nel fabbricato fu acquartierato un reparto del Corpo Volontari della Marina, composto da “aggregati” addetti alla Real Peschiera. Questo Corpo di Volontari, denominati Liparoti o Liparotti, perché provenienti dalla isole Lipari, era stato fondato da Ferdinando IV agli inizi del 1773, ed erano al Suo diretto comando per le battute di caccia e per la pesca, oltre per la custodia del Bosco e del Palazzo. Il Corpo dei Liparoti fu sciolto il 1 gennaio 1786 ed il fabbricato fu lasciato in abbandono fino al 1853 quando Ferdinando II ne dispose il recupero da parte del Genio Militare che provvide alla costruzione di un piano superiore per le nuove stanze, al restauro della chiesa ed ai servizi (refettorio, cucina, officina, biblioteca), utili per le esigenze di un convento da destinare ai padri Passionisti, che fu inaugurato il 21 febbraio del 1856.

Il quarto sito riguarda la Real Colonia di San Leucio.
Cenni Storici - Nel sec. XVI, vennero realizzati un palazzo ed un casino di caccia (attuali Palazzo del Belvedere e casino vecchio), di proprietà della famiglia Acquaviva. Nel 1750 S. Leucio divenne proprietà dei Borbone ed il re Carlo non ebbe una particolare predilizione per questa località, che utilizzò saltuariamente come riserva di caccia. Con il re Ferdinando IV, vennero realizzati una serie di interventi che modificarono sostanzialmente il sistema insediativo, difatti, tra il 1773 ed il 1789, venne recintata una vasta area destinata a riserva di caccia, venne costruita una vaccheria, furono restaurati il palazzo ed il casino degli Acquaviva, fu costruita alle spalle del palazzo una filanda.
Nel 1789 S. Leucio venne dichiarata Reale colonia, regolamentata da uno speciale Statuto, presentato come opera del re (in realtà fu fondamentale la collaborazione del Pianelli). Seguì l’idea di realizzare Ferdinandopoli, una città di fondazione, il cui progetto fu redatto dall’architetto Francesco Collecini assistente di Luigi Vanvitelli nel cantiere della Reggia. Del progetto venne realizzata una piccola parte: tra il 1790 ed il 1796, il Palazzo del Belvedere venne ampliato e furono edificati i quartieri S. Carlo e S. Ferdinando. Con la realizzazione di questi interventi, si diede inizio alla produzione su scala industriale della seta.

Il quinto sito riguarda l’ex Real Vaccheria Borbonica, attuale sede della Scuola Agenti della Polizia di Stato.
Cenni Storici - costruita nel 1750, anno in cui i Borbone acquistarono il terreno dal Principe Michelangelo Gaetani di Sermoneta, per realizzarne una stalla per 136 vacche ed una capretteria, con annessa lavorazione di formaggi e di sostanze che venivano utilizzate nella tessitura della seta. In merito alla progettazione dell'intero complesso risalente al 1753, rimane indiscusso l'operato dell'architetto Luigi Vanvitelli, difatti in una lettera scritta al fratello urbano il 30 ottobre 1753, si legge ..."Questa mattina il re è andato in giro per tutto il giardino....mi ha dato l'ordine di fare il disegno della Vaccheria et un Caffeaus per bevere il latte in essa"...
L'edificio, a pianta semicircolare, ha il fronte principale a due piani, in origine, il primo per uso magazzini e lattiere, il secondo per abitazione dei vaccari e per altri impianti. La parte interna posteriore ha una forma ellittica, dove erano situate le stalle, ed in avancorpo tra i due antichi ingressi vi era il caffeaus, progettato da Luigi Vanvitelli per il trattenimento della famiglia reale, con ambiente interno ellittico. L’intero complesso sarà modificato ad Ospedale Militare con Sovrano Rescritto del 31 ottobre 1850 N° 4100. Al centro del cortile vi è il tempietto del SS. Sacramento realizzato quando la Real Vaccheria aveva cessato la sua attività, sopraelevato rispetto alla quota del cortile, fu costruito come un tempio greco assemblando i blocchi di pietra senza l'utilizzo di leganti. L’interno della cupoletta è affrescata con una rappresentazione raffigurante la "Incoronazione della SS. Vergine con coro di Angeli ed altri accessori" del pittore Gennaro Maldarelli.

Il sesto sito riguarda Palazzo Leonetti, attribuito a Carlo Vanvitelli (figlio di Luigi).
Cenni Storici - Situato in Piazza Luigi Vanvitelli dove è collocata la statua dedicata all’Architetto della Real Fabbrica, opera dello scultore Onofrio Buccini ed inaugurata il 2 ottobre 1879. Il Palazzo è il risultato di una lunga stratificazione, compiuta a partire dal 1775, quando Donato Leonetti acquisì la prima porzione di suolo in località Lì Pallottoni. La consistenza del Palazzo settecentesco doveva coincidere con quanto riportato nella descrizione redatta dall’Architetto Giuseppe Iardini nel 1817, in cui l’impronta vanvitelliana si legge nell’impianto del giardino e nella struttura della scala. Successivamente l’immobile venne accorpato ad altri corpi di fabbrica contigui ed ampliato mediante l’acquisizione di un giardino, generando il “nuovo palazzo” Leonetti, che tuttora si può ammirare, avente il prospetto principale costituito da una lunga teoria di balconi a timpani triangolari su mensole e due nudi portali arcuati denunciati da colonne aggettanti su alto plinto.

Il settimo e l’ottavo sito riguardano la casa dove ha soggiornato Luigi Vanvitelli durante la costruzione della Reggia.
Cenni Storici - Un modesto palazzo di impianto settecentesco, oggetto di una radicale ristrutturazione agli inizi dell’ottocento, e la contigua chiesa di Sant’Elena.
La duplice denominazione di Chiesa di S. Croce o S. Elena, deriva dal fatto che la Chiesa fu sede dell’Arciconfraternita della “Augustissima Croce, Orazione e Morte”, aggregata nel 1763, a quella dello stesso titolo con sede in Roma. Nel 1659 viene edificata la Cappella di S. Croce che ospita anche il Monte di Pietà fondato nel 1612, senza scopo di lucro, per oltre un secolo la chiesa rimane con il suo titolo originario della S. Croce, soltanto nel 1704 vi sono le prime occasionali dedicazioni alla S. Croce o Santella (contaminazione vernacolare di S. Elena). La chiesa, nella metà del Settecento, è sempre citata con il titolo di S. Croce, e soltanto il Vanvitelli la menziona con il titolo di S. Elena. Nel 1715 la chiesa viene ampliata lateralmente verso destra, vengono costruiti degli ambienti finalizzati alla “comodità per il banco” e per realizzare il campanile ultimato soltanto nel 1796. Testimonianze relative alla chiesa, derivano anche da alcuni autografi vanvitelliani, datati dal 7 gennaio del 1758 al 21 marzo del 1763 (F. Strazzullo - Le lettere di Luigi Vanvitelli), in cui Luigi Vanvitelli, ormai vecchio e malato, scrive al fratello don Urbano, abate della Chiesa Nazionale di San Giovanni dei Fiorentini in Roma, affinchè chieda alla regina di aprire un finestrino dalla propria abitazione verso l’oratorio della chiesa, per poter assistere direttamente alla messa (21 maggio 1763). La chiesa sarà luogo di sepoltura ambito per molte famiglie casertane, di Pietro Bernasconi, primo capomastro nel cantiere del palazzo reale e di alcuni componenti della famiglia dell’architetto Patturelli.
Nel 1817, a seguito delle normative cimiteriali che rendevano obbligatoria la sepoltura nei cimiteri posti all’esterno dei centri urbani, la chiesa di S. Elena perdeva la funzione cimiteriale, tra il 1845 ed il 1850, nell’intento di rendere il luogo sacro più dignitoso per lo svolgimento delle cerimonie religiose e forse anche in seguito all’evento sismico del 1805, si realizzarono lavori funzionali e strutturali con conseguente realizzazione di nuovi apparati decorativi e di arredo. Nel 1923 la chiesa venne definitivamente chiamata di Sant’Elena.

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Mappa del percorso

Anche quest’anno il CUS Caserta prenderà parte a Just The Woman I Am, manifestazione podistica organizzata dal CUS Torino, dal Politecnico di Torino e dall’Università di Torino e volta a promuovere la prevenzione, il corretto stile di vita, l’inclusione e la parità di genere.

L’evento è in programma domenica 5 marzo e prevede due modalità di partecipazione: in presenza (a Torino, partenza alle 16 da p.zza San Carlo) e virtuale (da qualunque altro posto).

Per quanto riguarda la modalità virtuale, è necessario, una volta indossato il kit che verrà dato in dotazione in seguito all’iscrizione, compiere un percorso di 5 km alla velocità che si preferisce e condividere l’esperienza sui social con tanto di foto o selfie e taggare “Torinodonna”.

Possono partecipare alla manifestazione tutte le persone che alla data del 5/03/2023 avranno compiuto 18 anni. Tutti coloro che alla data del 5/03/2022 non avranno compiuto il 18° anno di età potranno essere iscritti alla corsa/camminata da parte dell’esercente la potestà genitoriale.Ci si può iscrivere sia come atleta singolo, sia con un team.

Per partecipare invece con il team CUS Caserta è necessario il possesso della CUS card. Chi è già in possesso della tessera 2022-23 ha già acquisito il diritto di partecipare alla manifestazione. Tutti gli altri adempimenti, compresa la comunicazione dell’elenco partecipanti, nonché il ritiro e la distribuzione dei relativi kit, saranno a carico del CUS Caserta.

Per quanto riguarda l’organizzazione, il Centro Universitario Sportivo, per gli iscritti che possono presentarsi a Caserta il giorno 05.03, ha previsto il seguente programma:

- partenza ore 9.30 dal Rettorato in v.le Ellittico. Dirigenti ed assistenti del CUS saranno presenti sul campo di calcio a 5 per distribuire il kit a coloro che non lo hanno ritirato presso la sede del CUS in via Patturelli nei giorni antecedenti all’evento. Foto di gruppo e si parte.

- La camminata/corsetta ha una prima sosta davanti alla Reggia di Caserta per poi proseguire sul corso Trieste sino al monumento dei Caduti.

Invece, gli iscritti che non possono recarsi a Caserta il giorno dell’evento, potranno ritirare il kit presso la sede del CUS qualche giorno prima. È importante che documentino con una foto la partecipazione all’evento. Tutte le foto verranno poi pubblicate sul Libro sportivo annuale del CUS Caserta.

Per quanto riguarda i termini d’iscrizione: chiunque fosse interessato a partecipare con il CUS Caserta, deve comunicarlo alla segreteria del CUS entro e non oltre il giorno 8 febbraio 2023.

Leggi tutti i dettagli e partecipa!

 

L'Ateneo Vanvitelli diventa best practice tra le università italiane con il suo Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO), nuovo strumento di programmazione per le pubbliche amministrazioni, introdotto nel 2021.

Il dato è emerso durante il seminario “La programmazione integrata nelle Università quale strumento per generare Valore Pubblico di sistema”, che si è tenuto presso il Dipartimento della Funzione Pubblica a Palazzo Vidoni in Corso Vittorio Emanuele II a Roma, con i saluti del Ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo.

L’incontro è servito a presentare alcune prime evidenze sulla qualità dei PIAO 2022-2024 già definiti da 55 atenei statali, che sono risultati tra le Amministrazioni più attente e consapevoli della rilevanza di tale strumento di gestione.

Il risultato è l’esito di una ricerca dell’AIDEA (Accademia Italiana di Economia Aziendale) in collaborazione con la Commissione Tecnica per la Performance presso il Dipartimento della Funzione Pubblica (DFP), che ha evidenziato i fattori per la semplificazione e per l’orientamento al valore pubblico della programmazione.

Obiettivo dell’evento è stato stimolare il dibattito, alla presenza del MUR, dell’ANVUR, delle Università e del DFP negli ambiti di rispettiva competenza, in relazione alle azioni che possono essere realizzate per definire un framework comune in tema di programmazione integrata delle performance e creazione di valore pubblico di filiera, sulla base di un’indagine effettuata per focalizzare meglio i benefici emersi e i margini di miglioramento, attraverso il questionario attivato sulla piattaforma del portale PIAO del DPF  nel periodo tra fine ottobre e metà novembre 2022. 

Per quasi la metà dei 55 Atenei analizzati, l’introduzione del PIAO ha comportato un rafforzamento della programmazione, maggiormente orientata al valore pubblico, e una semplificazione amministrativa. Inoltre, rispetto al resto del settore pubblico, le Università riportano una più elevata qualità degli obiettivi e indicatori di valore pubblico con un maggior impatto.

Tale risultato è significativo e deve rappresentare una fonte di motivazione affinché gli Atenei continuino ad avanzare nel percorso.

Le esperienze esaminate, seppur variegate, hanno consentito, quindi, di identificare alcuni chiari fattori di successo e di formulare alcune prime raccomandazioni per gli Atenei  impegnati nella definizione delle nuove programmazioni.

In particolare, è stato considerato che non può esserci semplificazione senza un rafforzamento dell’orientamento al valore pubblico, raggiungibile solo con un forte supporto e coinvolgimento della Governance e del Rettore in primis.

Inoltre, il coinvolgimento degli stakeholder – ancora poco diffuso nella programmazione e nella misurazione – potrebbe consentire di migliorare la qualità dei PIAO e di allineare gli obiettivi dei vari soggetti che sono chiamati a creare valore pubblico, in quanto la mancata partecipazione ostacola un reale orientamento al valore pubblico e non permette di valorizzare la filiera per la sua generazione.

"Con l'introduzione del PIAO - ha spiegato il Direttore generale dell'Ateneo Vanvitelli, Carmela Luise, durante il suo intervento all'incontro - per raggiungere gli obiettivi di Valore pubblico, si è puntato ad integrare gli obiettivi del Piano Strategico ispirati all’Agenda Onu 2030, gli obiettivi della programmazione Ministeriale 2021-23, del Piano nazionale per la ricerca 2021-23 e del PNRR con gli ulteriori strumenti di programmazione gestionale previsti dal previgente quadro normativo e d’Ateneo, (Piano della Performance, Obiettivi dei Dipartimenti, il Piano per il lavoro agile e quello formativo, quello per la razionalizzazione delle dotazioni informatiche, per il fabbisogno del personale, il Piano delle Azioni Positive, il Piano per la Prevenzione della corruzione e della Trasparenza), sempre in linea con la dimensione finanziaria del nostro Ateneo.

Per l’attuazione di tale integrazione, fondamentale è stata, inoltre, la partecipazione al processo di soggetti sia interni che esterni, nella consapevolezza che solo con un lavoro di squadra e di condivisione si possono raggiungere risultati concreti.

Giornate seminariali per un’esecuzione penale costituzionalmente orientata. Si terranno il 19 e il 20 gennaio, dalle ore 9 a Palazzo Melzi in S. Maria Capua Vetere, presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, organizzate dal Provveditorato dell'Amministrazione penitenziaria della Regione Campania, Ufficio del Personale e della Formazione, in collaborazione con il predetto Dipartimento di Giurisprudenza.
L’evento è rivolto ai Funzionari Giuridico/Pedagogici, ai Direttori degli Uffici dell’Esecuzione penale esterna ed ai Mediatori culturali. Sarà introdotto dai saluti del Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza,  Raffaele Picaro; del professore ordinario di Diritto penale del medesimo Dipartimento, Giuliano Balbi; e del Provveditore dell’Amministrazione della Regione Campania, Lucia Castellano. Nel corso delle due Giornate interverranno, con le loro riflessioni di studio, il Garante nazionale dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale, Mauro Palma; il Magistrato di Sorveglianza, Marco Puglia; il Funzionario Giuridico Pedagogico della Casa circondariale di Milano-Bollate, Roberto Bezzi; la ricercatrice di Diritto processuale penale del Dipartimento di Giurisprudenza, Mena Minafra; ed il Direttore dell’Unità Operativa Complessa Tutela della Salute in Carcere, ASL Caserta, Giuseppe Nese.
L’iniziativa trae origine dalla convenzione e dai consolidati rapporti di collaborazione intercorrenti fra l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Dipartimento di Giurisprudenza, e l’Amministrazione Penitenziaria, volti alla creazione di nuovi percorsi di studio, ricerca e alta formazione.
Le due Giornate seminariali di gennaio sono prodromiche alla istituzione, dall’a.a. 2023/2024, di un Master di II livello di durata annuale in convenzione con il D.A.P. (Direzione Generale della Formazione - Scuola Superiore di Esecuzione Penale “Piersanti Mattarella”), di cui sarà Direttore il prof. Giuliano Balbi, teso a fornire ai partecipanti un elevato grado di competenza professionale nel quadro dell’esecuzione penale. Le lezioni, infatti, saranno svolte da docenti universitari e affermati professionisti, nel rispetto di una impostazione spiccatamente multidisciplinare e con grande attenzione ai profili giurisprudenziali e pratici, al fine di favorire il miglior decision making in ambito lavorativo.
Il Master di prossima attivazione è, in tutta Italia, il secondo corso post-lauream voluto dal D.A.P. per la formazione del Personale Penitenziario.

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Avvocati, magistrati, accademia tornano a confrontarsi, questa volta, sulla riforma del processo civile che porta il nome dell’allora guardasigilli, Marta Cartabia. E lo fanno a distanza di tre mesi, nell’ambito di un ciclo di incontri (il primo dei quali, sulla riforma del processo penale, svoltosi a Napoli nel dicembre dello scorso anno), promosso di intesa fra gli avvocati del foro di SMCV e Napoli Nord, i magistrati del Distretto di Napoli di Magistratura Indipendente e la comunità accademica dell’Università Vanvitelli.

L'incontro si terrà il prossimo 24 Marzo, alle ore 15.30, nell’aula Franciosi del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Vanvitelli a Santa Maria Capua Vetere.
Gli indirizzi di saluto sono affidati al Rettore dell’Università Vanvitelli,Giangranco Nicoletti, al Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Raffaele Picaro, che ospiteranno l’evento culturale, la cui importanza è testimoniata dalla presenza del neo Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Fabio Pinelli.
L’apertura dei lavori vedrà gli interventi del Presidente del Tribunale di Napoli Nord, Pierluigi Picardi, nonché dei Presidenti dei Consigli degli Ordini degli Avvocati del foro di Santa Maria Capua Vetere Napoli,  Angela Del Vecchio e di Napoli Nord, Gianluca Lauro eMaria Ilaria Romano, segretario distrettuale di MI.
Le conclusioni del dibattito, che vedrà confrontarsi magistrati di merito e di legittimità moderati da Gianpaolo Califano, professore ordinario del Dipartimento di Giurisprudenza, sono state affidate al Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Luigi Salvato, magistrato di lungo corso, apprezzato giurista, assistente di ben tre giudici costituzionali, che proprio presso gli uffici giudiziari di Santa Maria Capua Vetere ha iniziato il proprio percorso professionale.
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Il pacchetto di riforme -com’è noto- è stato generato dagli effetti del lock-down dovuto alla pandemia da COVID-19, che ha colpito anche l’economia italiana. I problemi connessi al basso tasso di crescita dell’Italia si sono accentuati con la pandemia, proprio a causa della lentezza nella realizzazione di alcune riforme strutturali, che hanno caratterizzato, in generale, la pubblica amministrazione e, in particolare, il settore della giustizia.
L’UE ha risposto alla crisi pandemica con il programma “Next generation EU”; un programma di portata ed ambizione inedite, che vede l’Italia come prima beneficiaria dei due principali strumenti del “NGEU”: il dispositivo per la ripresa e resilienza (RRF) ed il pacchetto di assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa (REACT-EU).
Il solo RRF, che garantisce risorse per 191,5 miliardi di Euro, da impiegare nel periodo 2021/2026, delle quali 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto, ha richiesto agli Stati membri di presentare un pacchetto di investimenti e riforme. Si tratta del PNRR, che l’Italia ha puntualmente presentato, con la previsione di quattro importanti riforme di contesto: pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione della legislazione e promozione della concorrenza.
La riforma della giustizia si prefigge l’obiettivo di affrontare i nodi strutturali del processo civile e di quello penale e di rivedere l’organizzazione degli uffici giudiziari.
Nel testo aggiornato del PNRR, trasmesso dal Governo Draghi al Senato il 26 aprile 2021, viene individuato come principale obiettivo quello di abbattere i tempi della giustizia italiana, posto che la “durata eccessiva dei processi incide sulla percezione della qualità della giustizia stessa e ne offusca indebitamente il valore”, secondo l’antica massima “giustizia ritardata, giustizia denegata”.
I problemi legati al fattore “tempo” sono al centro dell’attenzione nel dibattito interno e sono stati ripetutamente rimarcati nelle competenti sedi europee.
Il fattore tempo al centro, quale Obiettivo fondamentale dei progetti e delle riforme nell’ambito del settore giustizia, è la riduzione del tempo del giudizio, che oggi continua a registrare medie del tutto inadeguate. Tutti gli interventi in materia di giustizia convergono, dunque, al comune scopo di riportare il processo italiano a un modello di efficienza e competitività.
L’efficienza dell’amministrazione della giustizia rappresenta un valore in sé, radicato nella cultura costituzionale europea, che richiede di assicurare “rimedi giurisdizionali effettivi” per la tutela dei diritti, specie dei soggetti più deboli.
Inoltre, il sistema giudiziario sostiene il funzionamento dell’intera economia. L’efficienza del settore giustizia è condizione indispensabile per lo sviluppo economico e per un corretto funzionamento del mercato.

Studi empirici dimostrano che una giustizia rapida e di qualità stimola la concorrenza, poiché accresce la disponibilità e riduce il costo del credito, oltre a promuovere le relazioni contrattuali con imprese ancora prive di una reputazione di affidabilità, tipicamente le più giovani; consente un più rapido e meno costoso reimpiego delle risorse nell’economia, poiché accelera l’uscita dal mercato delle realtà non più produttive e la ristrutturazione di quelle in temporanea difficoltà; incentiva gli investimenti, soprattutto in attività innovative e rischiose e quindi più difficili da tutelare; promuove la scelta di soluzioni organizzative più efficienti.

Si stima che una riduzione della durata dei procedimenti civili del 50% possa accrescere la dimensione media delle imprese manifatturiere italiane di circa il 10%.

Non è un caso che da oltre 5 anni a questa parte, nella relazione annuale del Governatore della Banca d’Italia viene dedicato un apposito spazio ai rapporti tra l’economia e l’efficienza della giustizia, sia civile che penale.

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Nell'ambito del Progetto “Treccani e Vanvitelli per la cultura della sostenibilità" si terrà il primo febbraio, alle ore 10, nella sede del Rettorato di Caserta in viale Ellittico 31, la Tavola Rotonda "Le parole valgono. La cultura della sostenibilità e la lingua italiana".
L’edizione 2022 del Dizionario dell’italiano Treccani accende i riflettori su un argomento attualissimo e di grande interesse sociale, – che riguarda importanti questioni di parità e diritti.
Nella storia plurisecolare della lessicografia italiana, quello di Treccani è il primo vocabolario a non presentare le voci privilegiando il genere maschile, ma scegliendo di lemmatizzare anche aggettivi e nomi femminili. Una rivoluzione che riflette e fissa su carta la necessità e l’urgenza di un cambiamento che promuova l’inclusività e la parità di genere, a partire dalla lingua.
Cercando il significato di un aggettivo come bello o adatto troveremo quindi lemmatizzata, ovvero registrata e quindi visualizzata in grassetto, anche la sua forma femminile, seguendo sempre l’ordine alfabetico; bella, bello; adatta, adatto. E per la prima volta vedremo registrati dei nomi identificativi di professioni che, per tradizione androcentrica, finora non avevano un’autonomia lessicale: notaia, chirurga, medica, soldata.
Per eliminare anche gli stereotipi di genere – secondo i quali a cucinare o a stirare è immancabilmente la donna, mentre a dirigere un ufficio o a leggere un quotidiano è puntualmente l’uomo – Treccani propone nuovi esempi di utilizzo e contestualizzazione ed evidenzia il carattere offensivo di tutte le parole e di tutti i modi di dire che possono essere lesivi della dignità di ogni persona.
Esperti ed eminenti linguisti della Treccani si confronteranno con studiosi accademici sui temi della parità di genere nel linguaggio (da cui il titolo "le parole valgono"). Sarà anche l'occasione per confrontarsi con studiosi di storia delle religioni per fare una interessante incursione del linguaggio di genere nei testi religiosi.
Dopo i saluti istituzionali del Rettore Gianfranco Nicoletti, del Prorettore alla Green Energy e alla Sostenibilità, Furio Cascetta e della Delegata per le Pari Opportunità, Marianna Pignata, introdurrà l'incontro Nadia Verdile, giornalista de Il Mattino. Interverranno Giuseppe Patota (linguista e accademico, condirettore del Dizionario dell’italiano Treccani 2022), Adriana Valerio (storica, teologa), Domenico Proietti (docente di linguistica italiana, Università Vanvitelli). Le conclusioni della giornata sono affidate a Massimo Bray (direttore generale Istituto dell’Enciclopedia Treccani).
"Una imperdibile occasione per riflettere e per aggiornare le conoscenze della lingua italiana, inestimabile patrimonio culturale di cui tutti siamo appassionati utenti", ha spiegato Cascetta.

 

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Convegni, interviste, rassegne, seminari e mostre all'Università Luigi Vanvitelli, nella giornata dell’otto ma che proseguiranno per tutto il mese e nei mesi successivi, per parlare delle donne, della condizione femminile tra stereotipi e pregiudizi

Quest’anno, la festa delle donne sarà animata da una serie di iniziative che cominceranno nella giornata dell’8 ma proseguiranno anche nei mesi a seguire, e tutto ciò grazie all'impegno e al contributo di docenti e studiosi dei dipartimenti dell’Ateneo che hanno voluto organizzare iniziative, ciascuna con una loro specificità, declinate al ‘femminile’. Gli eventi, coordinati dalla delegata di Ateneo alle pari opportunità, professoressa Marianna Pignata, rientrano nel Programma di azioni positive del CUG di Ateneo e rispondono alle linee di programmazione strategica del PIAO di Ateneo 2023-2025.

Si parte mercoledì 8 marzo con “L’X factor delle donne”, convegno organizzato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche che racconterà le peculiarità (e le differenze) della donna rispetto all’uomo da un punto di vista genetico e molecolare. Nella stessa giornata saranno invece online due incontri organizzati dal Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Avanzate con un talk show dal titolo "Una sfida di genere: la prevenzione diventa donna" volto alla divulgazione di messaggi semplici ed utili per la prevenzione di alcune delle malattie croniche a maggiore impatto sulla qualità di vita delle donne e diretto alla popolazione tutta; e dal Dipartimento di Medicina Sperimentale, con un convegno "Donna ed obesità: sfatiamo dei falsi miti" volto a sfatare uno stereotipo culturale riguardante l’obesità, che, a differenza di quanto creduto, affligge prevalentemente i maschi.

Ma si parlerà anche di diritti delle donne, nel Dipartimento di Giurisprudenza con un evento di sensibilizzazione rivolto agli studenti delle scuole secondarie su "Voto alle donne! Tra giudizi e pregiudizi alla conquista di un diritto". L’iniziativa, nel raccontare i punti salienti del lungo e tortuoso cammino verso l’uguaglianza politica, traccia un cammino scandito da letture di atti parlamentari, articoli di giornali, brani di saggi e romanzi, proiezioni di filmati e canzoni, attraverso i quali le giovani generazioni potranno riappropriarsi delle origini di uno dei fondamentali diritti politici delle donne: il diritto al voto. Un altro tema trattato dal Dipartimento di Psicologia sarà quello della violenza, nel Convegno: ‘Lotto marzo: riflessioni, buone prassi e azioni di rete per il contrasto dei fenomeni di violenza di genere’. L’evento sarà finalizzato alla informazione e sensibilizzazione al tema della violenza di genere.

Il Dipartimento di Ingegneria accoglierà in un seminario su "Le problematiche di genere nei corsi di laurea STEM: accesso, permanenza e occupabilità", un gruppo di ricercatori dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche per sensibilizzare e promuovere le carriere STEM e per sfatare le condizioni, gli stereotipi, gli atteggiamenti e le credenze che spingono le donne a scegliere maggiormente determinati percorsi di studio.

Nel corso del mese e per il trimestre, tante ancora le iniziative dedicate all’universo femminile: come quelle organizzate dal Dipartimento di Architettura e disegno industriale che ha in programma un calendario di eventi, che abbina ‘Storie’ e ‘Mostre’ di Architettura e Design, e che rifletterà attorno alla parola-chiave ‘Donne’ e dal Dipartimento di Scienze Politiche con il ciclo di seminari su "STEREOTIPA. Che genere di uguaglianza?" tesi ad indagare a tutto tondo il tema degli stereotipi legati al genere.

Da cornice al percorso multidisciplinare di questo ricco programma, saranno le video interviste, a cura del Dipartimento di Economia, ad ex studentesse che attualmente sono impegnate/realizzate nel mondo del lavoro e/o nella vita familiare, per ampliare il dibattito sulla condizione delle donne lavoratrici. 

Locandina di tutti gli eventi

Il dettaglio degli eventi in programma:

 

Il progetto Go for IT, finanziato dal MUR e di cui la Fondazione CRUI è soggetto attuatore, è giunto al termine. Il progetto intende sostenere la promozione e il rafforzamento della specializzazione post dottorale, potenziandone la coerenza con le esigenze di innovazione del sistema produttivo in aree disciplinari a forte vocazione scientifica, tecnologica, economica e aziendale, valorizzando il ruolo delle Università nella promozione dell’innovazione attraverso le collaborazioni di eccellenza con enti e istituzioni esteri. Pur avendo attraversato un periodo alquanto complesso, con condizioni restrittive dettate dalla pandemia, l’intervento ha confermato la grande vitalità e il dinamismo degli atenei italiani, e la loro capacità di preservare anche in un contesto tanto difficile e inatteso le relazioni con università ed enti esteri.

Proprio per valorizzare l’esperienza condotta e i protagonisti delle attività di ricerca è stata ideata una piattaforma che potesse dare conto, anche visivamente, di questa capacità: all’indirizzo http://progetto-goforit.it/ sono stati raccolti i progetti di ricerca coinvolti, i protagonisti, le istituzioni italiane ed estere, secondo una duplice modalità di “navigazione”. 

Oltre a una sezione più tradizionale, navigabile secondo una classica ricerca per parole chiave e raggruppamenti disciplinari, è stata prevista una navigazione più intuitiva, con una mappa su cui è possibile visualizzare le “traiettorie” geografiche internazionali e gli abstract dei progetti.

A questo link i progetti dell’Università Vanvitelli: https://www.progetto-goforit.it/progetti/?tex_ateneo=universita-degli-studi-della-campania-luigi-vanvitelli

“Il fenomeno calcio negli ultimi anni da un lato ha assunto sempre maggiore rilevanza sociale e dall’altro ha coinvolto interessi economici sempre più ingenti ed il suo svolgersi presenta evidenti riflessi giuridici che debbono essere, perciò, analizzati, studiati e comunicati con serietà, rigore e trasparenza”. Così il giurista Guido Clemente di San Luca spiega la ratio e gli obiettivi della nascita della prima cattedra universitaria italiana specificamente dedicata alla “Giuridicità delle regole del gioco del calcio” che sarà inaugurata lunedì 6 marzo alle ore 11 presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli a Santa Maria Capua Vetere.

Per discutere del regolamento del gioco del calcio e della sua applicazione, ragionando anche su legalità e giustizia nel sistema del calcio, al tavolo dei relatori ci saranno il presidente della S.S.C. Napoli, Aurelio De Laurentiis, il presidente della F.I.G.C, Gabriele Gravina e il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, insieme con Francesco Cardarelli, professore ordinario di Diritto pubblico all’Università degli Studi di Roma “Foro Italico” e Gennaro Carillo, professore ordinario di Storia del dottrine politiche all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Il relativo percorso di studi si propone di formare i giovani alla professione di manager sportivo. In questo quadro, l’insegnamento di Giuridicità delle regole del calcio, che ha ad oggetto l’analisi critica di alcune fra le principali disposizioni contenute nel Regolamento del giuo-co del calcio e nel Protocollo VAR, è finalizzato a spiegare tali regole, che presentano tutti i ca-ratteri delle norme giuridiche. In quanto tali esse sono soggette ad interpretazione. Così come i ‘concetti giuridici indeterminati’ da esse richiamate (si pensi ad esempio alla lealtà e al fair play, oppure a imprudenza e vigoria sproporzionata etc.) sono, in sede di applicazione, soggetti a valutazione tecnico-discrezionale.

Con l’istituzione di questa cattedra il Dipartimento si propone di offrire un’ulteriore occasione per aprire l’Università al territorio, consentendo la frequenza alle lezioni – non soltanto agli studenti iscritti, ma anche a – chiunque fosse interessato ad approfondire, con rigoroso approccio tecnico-giuridico, questioni di applicazione regolamentare . Fra gli altri, si pensi ai giovani arbitri alle prime armi, che hanno da poco iniziato la loro carriera.

Dopo i saluti di Raffaele Picaro, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, e di Andreana Esposito, Presidente del Corso di Laurea Triennale in Scienze dei servizi giuridici, l’incontro di studio, che sarà coordinato da Emanuele Rizzi di ADN Kronos, sarà introdotto dal Gennaro Terracciano, docente dell'Università degli Studi di Roma “Foro Italico”, il quale delineerà i confini generali del tema nel quadro dei rapporti fra ordinamento sportivo e or-dinamento generale richiamando le principali caratteristiche della giustizia sportiva.

Entro questa cornice discuteranno del Regolamento del gioco del calcio e della sua applicazione, Gabriele Gravina, Presidente della F.I.G.C. e Università degli Studi di Teramo, il prof. Lorenzo Casini, Presidente della Lega Serie A e Scuola IMT Alti Studi di Lucca, ed il prof. Francesco Cardarelli, Università degli Studi di Roma “Foro Italico”.
Durante la giornata si avrà inoltre modo di ragionare anche sulla coerenza dell’ordinamento sportivo con i principi e le norme dell’ordinamento generale, su legalità e giustizia nel sistema del calcio, su organizzazione e funzionamento delle strutture federali inquirenti e giudicanti. Tutto ciò allo scopo di chiarire quanto tali questioni siano decisive per la tutela dell’intero movimento calcistico, oggetto di una diffusissima passione, ma ad un tempo settore cruciale per l’economia e fondamentale fattore di aggregazione sociale.

Nel corso del dibattito si discuterà del volume di G. CLEMENTE DI SAN LUCA, Calcio e diritto, Editoriale Scientifica, Napoli, 2023.

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Arriva nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Ateneo Vanvitelli la Teca che custodisce i resti della “Quarto Savona 15”, nome in codice della Croma blindata su cui viaggiavano gli uomini della scorta di Giovanni Falcone: Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.

L'arrivo della Teca è previsto per il 17 dicembre, alle ore 11, nella sede dell'Aulario, sito in Via Perla a Santa Maria Capua Vetere, e vedrà il coinvolgimento di studenti (della Vanvitelli e degli Istituti Superiori), di docenti e la partecipazione delle Autorità Istituzionali.

Dopo i saluti del Rettore Gianfranco Nicoletti, del Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Raffaele Picaro, del Prefetto Giuseppe Castaldo, del Questore Antonino Messineo e del Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico della regione Campania, Ettore Acerra, vi sarà un reading di letture sulla figura di Giovanni Falcone e dell’intera scorta. La giornata si chiuderà con la testimonianza della signora Tina Montinaro, vedova del capo scorta Assistente della Polizia di Stato, Antonio Montinaro, e Presidente dell'Associazione "Quarto Savona 15".

La Teca testimonia plasticamente che, nonostante le bombe della mafia, la macchina Scorta del giudice Falcone vive ancora, come simbolo di legalità, con la sua sigla radio Quarto Savona 15. Il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Vanvitelli, in qualità di presidio di promozione della cultura della legalità, si propone dunque quale spazio di condivisione per commemorare un momento tristissimo della storia del nostro Paese.

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