L’Ateneo Vanvitelli sostiene con entusiasmo una campagna di solidarietà per i più bisognosi, per garantire un pasto caldo o un pacco alimentare per il Natale ormai alle porte.

“Il nostro Ateneo – spiega il Rettore Gianfranco Nicoletti in una lettera inviata all’intera Comunità Accademica – è da tempo impegnato nel sociale promuovendo numerose iniziative solidali.

In particolare, in occasione del prossimo Natale e con l’intento di proseguire l’esperienza già vissuta con la raccolta fondi realizzata la scorsa Pasqua per far fronte alle difficoltà economiche che sta vivendo una parte non marginale della popolazione ove l’Università Vanvitelli è presente con le sue strutture, promuove una nuova raccolta fondi per affrontare il disagio economico che numerose famiglie stanno vivendo a causa dell’emergenza sanitaria che il nostro Paese continua ad attraversare”.

I proventi verranno destinati alle due diverse Associazioni, quali l’Associazione Padre Elia Alleva, O. Carm. Onlus presso la Basilica Santuario del Carmine Maggiore a Napoli e la Caritas Diocesana di Caserta presso la Parrocchia del Buon Pastore.

Il contributo potrà essere versato, entro il 18/12/2020, sul seguente conto dedicato dell’Ateneo, aperto specificamente per l’iniziativa: IBAN: IT 19 S 02008 03443 000106038543  intestato a  UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DELLA CAMPANIA “L. VANVITELLI” - CAUSALE: “FONDO DI SOLIDARIETA’ – NATALE 2020”.

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Al via l'edizione 2020 della Notte Europea dei Ricercatori a Caserta. Quest'anno l'evento sarà in diretta streaming dalla Sala degli Incontri d'Arte della Reggia di Caserta venerdì 27 novembre dalle 19 alle 21.

Un vero e proprio viaggio virtuale per andare dallo spazio profondo agli abissi marini, alla storia dei Borbone alla storia dell'uomo moderno che modifica l'ambiente in cui vive e se stesso, lasciando tracce indelebili. Un viaggio attraverso cui sarà possibile esplorare luoghi inaccessibili e mondi tanto diversi quanto collegati. Un unico filo rosso attraverserà la serata per regalarvi attimi di magia e conoscenza.

La mattina del 28 novembre la Notte Europea dei Ricercatori si aprirà alle scuole secondarie della Campania. Il lavoro dei ricercatori sarà raccontato con una serie di percorsi tematici: dalla matematica al Data Science, dalla Robotica all’Intelligenza Artificiale.

Nella prima parte, ogni ricercatore per area tematica racconterà la propria attività con un seminario interattivo dalla durata di 20 minuti. Attraverso modelli, problemi, esempi e dati reali, si condurrà gli studenti a comprendere l’importanza ed il valore della ricerca nel mondo moderno dell’automazione. Nella seconda parte la scena sarà lasciata ad alcune scuole secondarie della regione che presenteranno delle attività sviluppate a seguito di collaborazioni con Ricercatori e Docenti dei Dipartimenti dell’Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”.

Nella diretta del 27 novembre saranno trasmesse 16 video-pillole relative alle attività di ricerca. I presentatori ci guideranno attraverso le video-pillole seguendo un percorso immaginario. Utilizzando un video
proiettore e una piattaforma per video-conferenze i ricercatori coinvolti in tutte le attività saranno presenti “da remoto” per presentare i loro video e rispondere alle domande che il pubblico da casa ci farà sotto forma di commenti Facebook/YouTube e chat.

Vi aspettiamo il 27 Novembre dalle 19 alle 21 in diretta su Notte Europea dei Ricercatori Caserta


PERCORSO:


1. Lavori di restauro degli arredi storici, dei tessuti e della pavimentazione degli appartamenti reali della reggia di Caserta: le analisi diagnostiche a supporto dei lavori
Nelle delicate e accurate attività di manutenzione che sono in atto alla reggia, si sta procedendo al restauro di tutto il lato ottocentesco degli appartamenti reali. Nello specifico vengono riportate alla luce le dorature originali dei portelloni lignei, si studiano i pregiati e delicati tessuti in seta in parte consunti dei letti reali e si recupera, ove possibile, il prezioso pavimento in cotto dipinto. La diagnostica ci fornisce un valido aiuto per procedere in maniera sicura nei lavori e per arricchire la conoscenza del patrimonio della Reggia, mettendo in luce la peculiarità della tecnica esecutiva degli artigiani del tempo.

2. Questione di sguardi
Lo sguardo è il primo e più diretto canale di cui disponiamo per entrare in contatto con la realtà che ci circonda. Guardare per comprendere ciò che un ‘oggetto’ del nostro patrimonio
culturale – ciò che resta di un'antica città, un reperto archeologico, un’iscrizione, un papiro, un manoscritto, un’opera artistica o un’architettura – è in grado di raccontare di sé, delle
persone e dell’epoca che l’ha prodotto. Questo è il compito dell’archeologo, del filologo, dello storico dell’arte o dell’architettura. Negli ultimi anni l’evoluzione tecnologica e digitale ha
offerto agli specialisti nel campo delle Humanities nuovi strumenti non soltanto per la schedatura e l'archiviazione di dati ottenuti da un’indagine tradizionale, ma anche nel processo
stesso di rilievo e di analisi dell’oggetto di studio. I ricercatori del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università della Campania illustreranno alcune possibilità di applicazione
delle nuove tecnologie nei numerosi ambiti dei Beni Culturali, da tempo in atto nei loro diversi laboratori.

3. Raggi X per Beni Culturali
Scrutare pigmenti di affreschi e di dipinti e leghe di monete antiche per valutarne il periodo storico e l’autenticità, utilizzando la tecnica di fluorescenza a raggi X (XRF), per misure
puntuali e per scansioni areali.

4. Datazione 14C di opere d’arte
Racconteremo la storia della lavorazione di un campione tra i più celebri tra le diverseapplicazioni effettuate per la datazione nell’ambito dei beni culturali ed archeologici. Il racconto comprenderà anche una parte introduttiva e conclusive della tematica e farà da sfondo ad approfondimenti tecnico-metodologici.

5. Sulla scena del crimine con la Polizia Scientifica
Oggi saremo sulla scena del crimine con la Polizia Scientifica. Vedremo in un video tutte le attività compiute in sede di sopralluogo e le successive attività svolte dai laboratori di Polizia Scientifica sui reperti prelevati dalla scena del crimine. Ci metteremo sulle tracce degli autori di delitti, attraverso indagini di genetica forense, di impronte latenti, balistiche, elettroniche ed altre attività di Polizia Scientifica.

6. Acceleratore per Astrofisica Nucleare
Esperimento con un prototipo Pelletron in scala di per illustrare il funzionamento di una macchina elettrostatica da 3 milioni di volt. Come aiutano gli acceleratori di particelle allo studio dell’evoluzione stellare? Breve tour delle linee dell’acceleratore di particelle del laboratorio CIRCE utilizzati per lo studio di reazione nucleari nelle stelle.

7. Un telescopio sottomarino alla scoperta dei misteri del Cosmo
Dagli abissi del Mar Mediterraneo ai confini dell’Universo: l’esperimento KM3NeT sta costruendo il più grande telescopio sottomarino al mondo per l’osservazione dei neutrini cosmici di altissima energia. Un viaggio attraverso le numerose sfide tecnologiche di una collaborazione scientifica di dimensioni mondiali, in cui il gruppo Unicampania ed INFN Napoli ricopre il ruolo cardine di principale centro di integrazione, calibrazione e test.

8. Il Cielo come laboratorio: Telescopi puntati sul Sole, Pianeti, Luna e Galassie.
Osservazione Solare con diverse tecniche sia dirette che in proiezione e utilizzando Telescopi dedicati.

9. Nuove frontiere aerospaziali
Fondamenti della New Space Economy sono la semplificazione delle modalità di accesso e rientro dallo spazio nonché la drastica riduzione dei costi di sviluppo, realizzazione e mantenimento dei sistemi utilizzati. Il CIRA è impegnato nello sviluppo di protezioni termiche ceramiche riutilizzabili per la futura navetta spaziale dell’ESA, Space Rider. Un percorso tutto italiano dalla progettazione alla realizzazione di componenti spaziali passando attraverso una lunga serie di test in condizioni estreme.

10. Gli occhi come rivelatori dello spazio visibile dall’inizio dell’umanità
La Reggia conserva alcuni interessanti strumenti scientifici, alcuni nel percorso espositivo degli Appartamenti Storici, altri in deposito. Da chi furono costruiti? Quando? chi li commissionò? Sarà possibile scoprirne la storia e qualche segreto.

11. La biodiversità sta cambiando
Il tema verterà sull'accresciuta importanza delle ricerche sulle microcomunità biologiche nelle aree Polari in tempi di cambiamenti climatici globali. In particolare verranno illustrati in modo
semplice, i risultati scientifici ottenuti del progetto internazionale pluriennale “Biodiversity of epibenthic diatom communities in polar areas: a taxonomical and ecological analysis”,
coordinato dal relatore, e che mira alla comprensione del ruolo ecologico delle microcomunità algali bentoniche (colonizzanti i fondali marini e il ghiaccio) in relazione ai cambiamenti
globali che stanno investendo con particolare aggressività le aree polari.

12. Cambiamenti nel mare
Effetti dei cambiamenti ambientali e climatici sui fondali marini. I fondali marini sono in costante mutamento. Grazie alle diverse metodologie di indagine sottomarina possiamo studiare e cercare di comprendere questi cambiamenti. Siano naturali o legati all’attività umana, percorreremo un viaggio ideale dalle zone più superficiali a quelle più profonde alla scoperta degli affascinanti segreti che si celano sui fondali marini e della loro storia.

13. L’investigazione spettroscopica al servizio della climatologia
Raffinati esperimenti di spettroscopia laser consentono di quantificare la capacità di alcune molecole, presenti nell’atmosfera terrestre, di assorbire e riemettere radiazione infrarossa,
contribuendo in tal modo all’effetto serra.

14. Cambiamenti straordinari
L’attività proposta dal Dipartimento di Economia persegue un obiettivo principale: sensibilizzare le persone circa l’impatto che gli eventi (straordinari) hanno sul mondo delle imprese. In particolare, in occasione dell’evento ERN 2020, si analizzerà l’impatto del covid19 dal punto di vista dell’innovazione, degli scambi internazionali e della tutela dei dati personali. L’intervento ha un finale aperto dato che ad oggi non è possibile sapere se e quali altri cambiamenti straordinari potranno riguardare le imprese nel prossimo futuro.

15. L’uomo non solo cambia l’ambiente, ma cambia anche sé stesso
Tatuaggi, piercing, interventi di chirurgia plastica, body building, fitness, diete dimagranti, scarificazioni e automutilazioni sono pratiche che, nell'ultimo decennio, hanno riscontrato una
crescente diffusione. Il corpo sembra sia diventato un oggetto da decorare, trasformare secondo forme debitamente architettate o un fardello di carne da umiliare e mortificare. I ricercatori intendono far riflettere il pubblico su tali tematiche, presentando le principali attività svolte dall’Osservatorio sui Disturbi Alimentari. Sarà l’occasione per imparare qualcosa anche su sé stessi.

16. FREIT – Profili sociali della ricerca frenologica in Italia
Il Giudice chiese a Miraglia: “cosa distingue un pazzo da una persona normale?” Viaggio nel pensiero dei frenologi napoletani, del trattamento della follia, dei luoghi della follia e dei resti di un’epoca, per capire il contributo dato alle moderne scienze psicologiche, giuridiche e sociali.

 

Pre-EVENTI

GLI ALBERI HANNO STORIE DA RACCONTARE
sabato 21 novembre ore 11

Letture #abassavoce con i volontari di Nati per Leggere Campania e laboratori a cura dei comunicatori della scienza de le Nuvole impastiamo Natura e seminiamo Lettura:
racconti e laboratori improntati ai 5 sensi che coinvolgeranno anche i più grandi col sapore della terra e i profumi della natura (per tutti, dai 3 anni).

locandina

 

ACQUA.TERRA.ARIA

Martedì 24 novembre ore 16,30

Il territorio della Provincia di Caserta è caratterizzato da molteplici emergenze ambientali, venute alla ribalta grazie alle indagini di polizia giudiziaria di questi ultimi anni alle quali ARPAC ha sempre garantito il supporto tecnico-scientifico richiesto.
Due brevi seminari in diretta streaming per discutere dei seguenti temi:

• la foce dei Regi Lagni dove accadono “strane cose” : stazioni di monitoraggio ubicate a mare in aree essenzialmente contigue, forniscono esiti analitici profondamente diversi…cercheremo di spiegare il perché mediante un’analisi statistica preliminare dei dati;
• gli incendi di rifiuti nella cosiddetta “Terra dei Fuochi”: l’analisi dei fenomeni di combustione ha permesso di evidenziare le principali tipologie, le aree interessate e gli inquinanti sviluppati.

 locandina

 

 

Giornata della Trasparenza 2020. Si terrà il prossimo 15 dicembre, alle ore 10.30, l'Incontro informativo sulla prevenzione della corruzione e sulla trasparenza - Codice etico e di comportamento, sulla piattaforma Teams, accedendo alla Room “V: Giornata Trasparenza 2020”. Aprirà l'incontro il responsabile per la prevenzione della corruzione dottoressa Annamaria Gravina , cui seguirà l'intervento del professor Mario Rosario Spasiano, Pro Rettore per gli Affari Amministrativi, con una relazione su “La colpa grave”. Li aspetti operativi sono affidati alla dottoressa Candida Filosa, Dirigente della Ripartizione Pianificazione Strategica, Trasparenza e Valutazione, con un intervento su “Il piano per la prevenzione della corruzione e della trasparenza e aspetti della privacy” , cui seguiranno gli interventi dell'ingegnere Michele Mastroianni, DPO dell'Ateneo e della dottoressa Annamaria Candalino, Dirigente della Ripartizione Legale, che terrà un intervento su Codice etico e di comportamento e conflitti d’interesse “ .

Locandina

Lo storico Complesso di San Gaudioso con il cui Arco Monumentale diventa uno luoghi del cuore FAI. Il sito monumentale, simbolo del Corso di Laurea Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria della Vanvitelli, si è classificato tra i primi 12 in Campania e tra i primi 8 sul territorio napoletano, passando dall’ultimo posto con 0 voti al 169° posto con circa 1478 voti.

L’obiettivo, adesso, è superare i 2000 voti per salire ancora in graduatoria e poter quindi restaurare il meraviglioso Arco del Complesso di San Gaudioso dell'Ateneo Vanvitelli. 

Struttura religiosa fondata da Settimio Celio Gaudioso, vescovo africano naufragato a Napoli e qui rimasto a vivere. Il complesso tra il XVI e il XVII secolo subì un importante restauro con la costruzione di un chiostro e di una imponente scala marmorea, attribuita all’architetto Cosimo Fanzago. La chiesa fu incendiata nel 1799 durante gli scontri legati alla Repubblica Napoletana. Il monastero, dichiarato sede di Clinica Universitaria nel 1883, fu demolito completamente nel 1920 per realizzare le nuove strutture ospedaliere. Dell’antica struttura rimangono oggi l’arco e la scala d’ingresso, il muro perimetrale, il portale in piperno e poche tracce del chiostro. Le vestigia sono collocate in uno splendido giardino dove è possibile ammirare piante storiche e preziose come la Sterlitzia Augusta, la Sterlitzia Regina Washingtonia filiera, la Grevillea robusta, la Butia capitata, la Cicas revoluta e la Boungainvillea californiana.

Votiamo per recuperare e riportare al suo antico splendore il Complesso di San Gaudioso! Basta un semplice clic su questo link

https://fondoambiente.it/luoghi/complesso-di-san-gaudioso?ldc

In alternativa si può compilare il modello fronte /retro, insieme con amici, parenti, colleghi e contatti vari per un totale di 24 nomi/voti (chiaramente scritti in stampatello) corredati da indirizzi e firme e da rimandare a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

A partire perlomeno dagli anni Novanta, il tema dell’inclusione è stato riconosciuto come ‘condizione essenziale per realizzare appieno i diritti umani, la pace, la sicurezza e lo sviluppo sostenibile’ (U.N., International Day of Persons with Disability). Significativamente, per l’Organizzazione delle Nazioni Unite, l’impegno verso persone diversamente abili diviene un fondamentale ‘tema di giustizia e un investimento per un futuro comune’.

L’ONU, quindi, registra e rilanciano il tema della collocazione della disabilità in una più ampia prospettiva socio-culturale e, quindi, pedagogica ed educativa. Ciò è essenziale al fine di non schiacciare la nozione e la condizione della disabilità sul deficit, inchiodando, quindi, colui che porta tale deficit ad una condizione di ineluttabilità e non-cambiamento. Se il deficit può essere chiaramente osservato e reso obiettivo, la disabilità, per contro, non è una categoria a-storica e a-contestuale: le rappresentazioni sociali della disabilità, l’universo emotivo e cognitivo che ad essa è correlato, e quindi il nostro agire concreto verso il diversamente abile, sono categorie culturali e, quindi, evolutive.

Oggi, infatti, comprendiamo che saperi e abilità sono, anche, condizioni contestuali. Il ‘so fare’, puro e semplice, come capacità ‘interna’, ‘posseduta’, per così dire, da un soggetto a-contestuale, non esiste; è pura illusione. Esiste il ‘so fare se’, ‘so fare con’, ‘so fare per’, come condizioni eminentemente relazionali. Qui entra in gioco l’educazione, come pensiero e prassi che individua e coltiva possibilità e potenzialità, producendone lo spazio di crescita.

Questo è anche il lavoro che l’Ateneo compie da diversi anni, offrendo servizi personalizzati volti al miglioramento delle qualità di vita universitaria per studentesse e studenti che sperimentano una condizione di limitazione nella partecipazione alle attività accademiche, accogliendoli, orientandoli, e supportandoli, prevenendo e rimuovendo, in tal modo, le cause che possano ostacolare la realizzazione del loro percorso formativo.

Attraverso un colloquio conoscitivo e l’utilizzo dell'ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health), vengono analizzate le condizioni che contribuiscono a determinare le difficoltà nella partecipazione alla vita universitaria di studentesse e strudenti diversamente abili. Sulla base degli elementi analizzati – individuali e contestuali - viene stilato un progetto di intervento personalizzato, proponendo attività, ausili e servizi finalizzati a rimuovere o ridimensionare le condizioni ostacolanti e a favorire la predisposizione di ambienti di apprendimento accessibili. Ogni progetto è seguito e monitorato da un Case Manager, individuato tra le operatrici del Centro di Ateneo per l’Inclusione (CID) ed è condiviso con il delegato del Dipartimento cui lo studente afferisce, per essere tarato in coerenza con gli obiettivi formativi del singolo corso di laurea. Per realizzare questo percorso l’Ateneo offre diversi strumenti e servizi:

  • L’affiancamento da parte di tutor alla pari o specializzati per attività di accompagnamento nelle attività legate all’apprendimento (ad esempio: sostegno nella fruizione delle lezioni, aiuto nello studio, reperimento di materiali di studio, quali appunti, libri, bibliografie, ecc.), sostegno allo studio per il superamento di esami o per la stesura della tesi;
  • Ausili informatici e realizzazione di materiale didattico in formato accessibile;
  • Formazione all’utilizzo di software specifici: il personale tecnico istruisce studentesse e studenti, on site e a distanza, affinché sia in grado di utilizzare le tecnologie assistive;
  • Predisposizione di prove d’esame equipollenti, con utilizzo di ausili e tutor lettore e possibilità in situazioni particolari, opportunamente documentate, di date d’esame alternative;
  • Reclutamento (on demand) di figure specializzate di assistenza alla comunicazione (es. interpreti Lingua dei Segni) e di assistenza materiale all’autonomia personale (es. Operatore Socio Sanitario);
  • Affiancamento nella fase di orientamento e di espletamento delle pratiche burocratiche;
  • Promozione della partecipazione degli studenti con disabilità e DSA ai programmi di mobilità internazionali;
  • Fornitura tramite presa in carico temporanea di supporti tecnologici specifici.

L’Ateneo, inoltre, riconosce pienamente l’importanza della dimensione di rete, dialogando e collaborando costantemente con Enti, Associazioni e Soggetti del territorio che si occupano di persone con disabilità e disturbi specifici di apprendimento. Attività in collaborazione e protocolli di intesa sono stati siglati dai diversi Dipartimenti con l’AID (Associazione Italiana Dislessia), con l’Autism Aid Onlus, con l’UICI (Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti). L’Ateneo è in costante contatto con gli enti locali (Regione Campania, Comune di Caserta, Comuni dell’area metropolitana di Napoli, Comuni della provincia di Caserta) per lo sviluppo di iniziative e progetti che favoriscano e amplino la dimensione inclusiva dei processi di educazione e apprendimento.

Comprendere la specificità delle strutture da produrre per ogni singolo caso, capire come, quanto e quando sostenere e come, quando e quanto lasciare andare è la vera difficoltà, che accomuna strutture, agenzie formative, docenti, genitori ed educatori che lavorano con soggetti in condizione di disabilità. Il percorso educativo che si è chiamati a compiere è quindi duplice: da un lato c’è il percorso di scaffolding e accompagnamento che l’educatore compie insieme alla persona diversamente abile; dall’altro lato c’è un percorso parallelo e complementare, forse persino più difficile e complesso, che una società e una cultura devono compiere verso un pieno concetto di inclusione. Ciò perché il deficit è dato, ma la disabilità è ciò che tale deficit provoca nell’incontro con un contesto. La disabilità è, quindi, responsabilità comune, e comune deve essere il compito educativo della comunità.

Realizzato anche quest'anno dai bambini in cura presso il Reparto di Ematologia e Oncologia Pediatrica dell'AOU Vanvitelli, una delle tante attività ideate dall’Associazione Genitori Oncologia Pediatrica (AGOP Campania) per incoraggiare i piccoli pazienti durante il lungo e faticoso percorso di cure. 

Per i pazienti e le famiglie questa progettualità è un segno di speranza per affrontare la quotidianità, un obiettivo concreto da raggiungere nel segno di una ritrovata "normalità".

Il calendario 2021 è prenotabile con una donazione minima di 5 €, avendo cura di specificare il formato desiderato  (da parete/da scrivania - vedi foto), mediante richiesta da inoltrare via e-mail all’Ufficio Relazioni con il Pubblico (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), oppure telefonando ai recapiti 0815666426 e 0815666444.  Successivamente, come da consuetudine, la consegna verrà effettuata direttamente presso la sede di servizio indicata o con differenti modalità da concordare.

L’Agop Campania Onlus è l’associazione Genitori Oncologia Pediatrica fondata nel 1985 ed operante presso il Servizio di Oncologia Pediatrica dell'AOU Vanvitelli, gestita dai genitori con l’aiuto e la collaborazione del volontariato e di tutti gli operatori sanitari.

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Formare gli attori del sistema giudiziario e della comunicazione per proteggere e accompagnare le donne vittime di violenza maschile. Prende avvio oggi, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il progetto europeo Never Again che punta a trasformare l’approccio e la cultura professionale del sistema giudiziario, delle forze dell'ordine e dei media quando trattano di violenza domestica e di genere.

Un progetto di cui l’Ateneo Vanvitelli è capofila e che ha come obiettivo la lotta al fenomeno della vittimizzazione secondaria nel contesto della violenza maschile contro le donne. In poche parole le donne, già vittime di violenza, spesso diventano vittime un’altra volta nel loro percorso di denuncia, davanti ai tribunali, nella rappresentazione dei media e dei giornalisti, nel contesto sociale dove vivono e operano. E questo accade molto spesso per scarsa formazione e informazione dei soggetti con cui interagiscono.

“Never Again – spiega Teresa Bene, docente della Vanvitelli e coordinatrice del progetto - nasce come risposta di un gruppo di istituzioni e organizzazioni della società civile alla denuncia del GREVIO, il Gruppo di esperte del Consiglio d’Europa, che nel suo Rapporto sull’applicazione della Convenzione di Istanbul in Italia, pubblicato a gennaio 2020, ha messo in evidenza la drammatica persistenza di pregiudizi e stereotipi sessisti che conducono a vittimizzare nuovamente le donne che hanno subito violenza, sia nelle aule dei tribunali sia sui media”.

Il progetto ha, quindi, lo scopo di migliorare la sensibilità di genere del sistema giudiziario nei confronti delle donne vittime di violenza, per rispondere in maniera adeguata ai diritti e ai bisogni delle vittime di violenza maschile; rafforzare le competenze delle figure professionali del sistema giustizia che entrano in contatto con le donne vittime di violenza; contribuire a una più efficace attuazione delle disposizioni di legge in materia di violenza contro le donne a livello nazionale ed europeo, favorendo un approccio incentrato sulle vittime e i loro diritti. Inoltre il piano punta a sensibilizzare i giornalisti sull’importanza di abbandonare le rappresentazioni sociali dominanti attraverso un cambiamento dell’uso del linguaggio nel raccontare i fatti di cronaca riguardanti donne vittime di violenza e accrescere la consapevolezza riguardo le radici socio-culturali del fenomeno al fine di sradicare gli stereotipi di genere.
Il progetto poggia su due pilastri fondamentali: la formazione a la comunicazione. Si metterà, infatti, a punto un corso di formazione rivolto ai rappresentanti delle forze dell’ordine, ai professionisti della giustizia e ai giornalisti sulla prevenzione del fenomeno della vittimizzazione secondaria e si realizzeranno attività di comunicazione e sensibilizzazione.
In particolare le attività di formazione coinvolgeranno 100 agenti di polizia, 200 professionisti della giustizia e 50 giornalisti. Le attività di comunicazione e sensibilizzazione accompagneranno tutta la durata del progetto, coinvolgendo un pubblico molto più ampio e contribuendo a raggiungere gli obiettivi del progetto.

Tra le tante attività previste, il progetto porterà in 10 città italiane uno spettacolo teatrale interattivo, pensato per sensibilizzare il pubblico sulla tematica della vittimizzazione secondaria. La performance teatrale metterà in scena una simulazione del processo di violenza per mostrare quanto spesso il linguaggio usato nelle aule dei tribunali rafforzi gli stereotipi di genere. Da questa performance sarà elaborata una sceneggiatura per futuri adattamenti in altri Paesi, da utilizzare non solo in ambito teatrale ma anche nell’ambito di una metodologia didattica per la formazione degli operatori del sistema giustizia.

Never Again è un progetto co-finanziato dal programma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza dell’Unione europea, ha come capofila l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, ed è realizzato in partnership con D.i.Re – Donne in rete contro la violenza, la più grande associazione nazionale di centri antiviolenza, il Sole 24 ore e in particolare la sua testata online AlleyOop dedicata alla condizione delle donne, M.A.S.C, il Movimento Artistico Socio Culturale specializzato in progetti artistici partecipativi, Maschile Plurale, gruppo che per primo in Italia ha avviato una riflessione sulla violenza di genere vista dalla parte degli uomini, e Prodos Consulting, società di consulenza specializzata nella progettazione europea e nella formazione a distanza.

 

 

Info e contatti: Coordinatore prof. Teresa Bene, dipartimento di Giurisprudenza, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Componenti:
prof. Roberta Catalano, dipartimento di Giurisprudenza, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
prof. Marianna Pignata, dipartimento di Giurisprudenza,
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

 

Aule studio, prenotazione testi, servizio Nilde, servizio di scansione digitale testi. Alla biblioteca del Dipartimento di Giurisprudenza sono tanti i servizi offerti agli studenti.
 
Tra le strutture di maggior pregio c'è il Fondo Laurìa, uno spazio dedicato a testi antichi, che spaziano dal diritto alla scienza. Un totale di oltre settemila volumi oggi fruibili dagli studiosi, che possono richiedere la consultazione di volumi antichi attraverso una semplice prenotazione.
 
La biblioteca di Giurisprudenza conta, inoltre, un patrimonio di banche online dati molto vasto - tra i più importanti nell'ambito del diritto - accessibile a studenti e docenti, in sede e a distanza; il Servizio Nilde, messo a disposizione dal Centro di Servizio SBA della Vanvitelli; un sistema di scansione di ultima generazione per digitalizzare i testi richiesti, nel rispetto delle regole del diritto di autore.

Sarà presentata lunedì 23 novembre alle 11.30 nel corso di una conferenza stampa on line l'edizione campana della Notte Europea dei Ricercatori 2020 che si terrà il 27 e il 28 novembre

 

La conferenza è anche su Teams, per partecipare bisogna inviare la propria mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro le 10 di lunedì 23 novembre.

La manifestazione FACCIA A FACCIA CON LA RICERCA_Notte Europea dei Ricercatori 2020 si terrà venerdì 27 novembre dalle 10 alle 21 e sabato 28 novembre 2020 dalle 10 alle 12 live on web su piattaforma e in streaming su youtube Meet Me Tonight 2020

100 eventi, oltre 50 enti di ricerca e istituti di divulgazione della scienza per l'edizione in Campania del progetto nazionale MEET ME TONIGHT a cura di Università Milano Bicocca, Università degli Studi di Milano, Comune di Milano, Università degli Studi di Napoli Federico II, Politecnico Milano, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Istituto Nazionale di Astrofisica nell'ambito della Notte Europea dei Ricercatori (ERN Italy) promossa dalla Commissione Europea fra le Azioni Marie Skłodowska Curie H2020 MSCA NIGHT 2020 e sostenuta, tra gli altri, dalla Regione Campania con il supporto promozionale della Scabec - Società Campana per i Beni Culturali.

La finalità principale dell'evento è quella di condividere la conoscenza e costruire un dialogo tra ricercatori e cittadini, permettendo a questi ultimi di meglio comprendere il ruolo e l'impatto della ricerca sulla società, in una maniera coinvolgente, interattiva e anche spettacolare. Quest'anno, a causa dell'emergenza Covid-19, la Commissione Europea ha deciso, pur in un periodo di limitazione, di promuovere ugualmente le attività in tutta Europa, spostando il tradizionale appuntamento dell'ultimo venerdì di settembre al 27-28 novembre.

La Campania ha aderito compatta alla manifestazione europea attraverso una cordata di Enti e Università afferenti alla rete "Meet Me Tonight", coordinata dall'Università Milano Bicocca e avente come referenti di programma l'Università Federico II di Napoli e l'Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli" di Caserta. Tra i partner del progetto ci sono oltre 50 enti e istituti di ricerca, enti museali, soggetti privati impegnati nella divulgazione della scienza.

L'edizione 2020 di MEETmeTONIGHT Campania - completamente condotta in modalità da remoto - ruoterà attorno a un unico macro tema: il concetto di FUTURO. Questa scelta si ispira alle parole della Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen che, durante il suo intervento alla sessione plenaria del Parlamento Europeo, ha sottolineato la necessità di volgere lo sguardo verso un futuro sostenibile e verde in cui le nuove generazioni possano prosperare e avere successo, un futuro dominato dalla cultura: "La cultura e l'educazione sono ciò che lega la nostra storia al nostro futuro. Questo è ciò che ci rende unici. La nostra anima, la nostra cultura, la nostra diversità, il nostro patrimonio".

Per meglio delineare e realizzare questo macro-tema, e riflettere la vocazione dei partner coinvolti che abbracciano una grande ricchezza di temi di ricerca, tutte le iniziative proposte da  MEETmeTONIGHT sono raggruppate in cinque grandi pilastri tematici: Salute, Humanities, Smart Cities, Sostenibilità e Tecnologia.

Alla manifestazione partecipano anche Polizia Scientifica - Polizia di Stato, della Cappella Sansevero, del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e del MUSA - Museo Universitario delle Scienze e delle Arti della Vanvitelli.

WEB: www.f2meetmetonight.unina.it ; www.meetmetonight.it

SOCIAL: facebook e instagram @erncampania @erncaserta

CONTATTI: 0812395666 (feriali 9/17) - whatsapp 3454885798

Locandina

 

 

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Oltre duemilaottocento metri quadri, 3 aule per oltre 400 posti, due grandi sale per riunioni o conferenze, un punto di ristoro con sala mensa, un piano per gli Uffici del Rettorato ed uno per quelli della Direzione Generale. E’ stata inaugurata la nuova sede del Rettorato dell'Università Vanvitelli, in viale Ellittico a Caserta.

“Ho molto voluto questi lavori e questa destinazione per quell’edificio – ha detto il Rettore Giuseppe Paolisso – Volevamo una sede del Rettorato e della Direzione a Caserta che potesse meglio rappresentare e testimoniare la presenza di questo Ateneo su questo territorio per mantenere una delle promesse che avevo fatto prima delle elezioni. Spero che sia la città di Caserta che l’intera Vanvitelli possa trarre beneficio da questa scelta”.

Il Complesso Universitario di viale Ellittico, realizzato alla fine degli anni ’80 per ospitare la sede della Direzione Provinciale delle Poste e Telecomunicazioni di Caserta, fu acquisito dall’Ateneo Vanvitelli nel 2005. In uno dei due corpi di fabbrica vi sono le sedi dei Dipartimenti di Psicologia e di Scienze Politiche “Jean Monnet” nonché di alcuni uffici amministrativi, mentre per l’altro edificio sono appena terminati i lavori di ristrutturazione, coordinati dal professor Gianfranco De Matteis, ordinario di tecniche delle costruzioni del Dipartimento di Architettura.

rettorato vanvitelliIl coordinamento scientifico alla progettazione architettonica è stato invece del professor Cherubino Gambardella, ordinario di Composizione del Dipartimento di Architettura.

“Nel pensare a come potevo disegnare il nuovo Rettorato di Caserta – ha spiegato Gambardella -mi sono trovato davanti a due scelte: quella più convenzionale di rifarlo daccapo, abbattendo l'edificio già esistente, o quella, di certo più economica ed ecologicamente corretta, di salvare l'hangar delle Poste per adattarlo ad una piccola città del sapere. Ha prevalso la seconda scelta: il nostro territorio, già tormentato da sversamenti tossici e abusi deve essere preservato e protetto. Ecco perchè abbiamo recuperato questo edificio, facendo in modo che fosse anche bello architettonicamente, capace di confrontarsi con dignità alla Reggia che lo ha proprio di fronte. Un’operazione quasi chirurgica, ma dal forte significato simbolico“.

La nuova sede del Rettorato di Caserta prevede quindi un’intera area destinata alla didattica con tre aule da circa 400 posti, dotate di apparecchiature audiovisive avanzate e di cabina di regia per il controllo e traduzione simultanea.

Al primo piano è ubicata la sala mensa per docenti, personale tecnico amministrativo e studenti a servizio dell’intero complesso di viale Ellittico.

Al piano terra vi è invece una sala per riunioni istituzionali da 50 posti, con attrezzature audiovisive e sistema conferenza, l’Ufficio del Rettore, gli Uffici del Rettorato, l’Ufficio del pro-rettore vicario, l’Ufficio del pro-rettore funzionale, una sala riunioni per 22 persone e alcuni uffici dell’amministrazione centrale. Al primo piano invece ci sono gli uffici del Direttore e della Direzione Generale.

“La scelta progettuale è stata incentrata su di una logica prudente sul tema della qualità architettonica come elemento guida dell’operazione di recupero – ha spiegato Gianfranco De Matteis - senza procedere alla demolizione del volume esistente, ma alla sua rimodellazione con un sostanziale riassetto delle facciate. Si è adottata una logica legata alla grande tradizione del moderno campano”.

Obiettivo dell’intervento è stato, quindi, quello di un restauro paesaggistico e di una integrazione del volume nell’area che ben si accorda con la presenza della Reggia di Caserta nel breve raggio.

L’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, nonostante la pandemia da Covid 19 che ha prodotto un’emergenza sanitaria e l’impossibilità delle donne a recarsi nei centri antiviolenza, quest’anno decide di scendere in campo con un flashmob virtuale e con un evento dal titolo “In nome di donna. Perchè le donne smettano di essere l'Altro".

- -Il flashmob è stato realizzato grazie alla partecipazione degli studenti dell’Ateneo che, in questo momento così delicato per tutti ma soprattutto per le donne e bambini vittime di violenza, hanno fatto sentire ancora di più la loro vicinanza e la loro consapevolezza di dover essere parte attiva al #la battaglia contro la violenza sulle donne inizia da noi#. La campagna di comunicazione si è potuta realizzare grazie alla sensibilità di numerosi studenti di tutti i Dipartimenti che hanno inviato una o più foto con un foglio o un cartello per rendere visibile il loro messaggio di denuncia e per testimoniare la scelta di prendere distanze dai comportamenti violenti agiti sulle donne. il flashmob può essere seguito sui canali social (Facebook e Instagram) di Ateneo.
- L' evento “In nome di donna. Perchè le donne smettano di essere l'Altro" - organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza e coordinato dalle professoresse Andreana Esposito e Carmen Di Carluccio - si svolgerà il giorno 25 novembre da remoto, su piattaforma Microsoft Teams, dalle ore 15 alle ore 18 e vedrà la partecipazione di docenti dell'Ateneo, di rappresentanti di Forze dell'ordine e di esponenti di realtà associative del territorio impegnate attivamente, con i loro programmi, a combattere questa piaga sociale.
“L’iniziativa offre l’occasione – sottolinea Carmen Di Carluccio, docente di diritto del lavoro e di diritto della sicurezza e della prevenzione sul lavoro – per riflettere sulla complessità della condizione femminile nel mondo del lavoro, dove continuano a registrarsi molteplici forme di discriminazione. In questo tempo in cui la fragilità economica e la precarietà del lavoro hanno inevitabilmente elevato il livello del bisogno e abbassato quello dei diritti, proviamo a raccontare una storia di ribellione, di reazione all’abuso di potere. In nome del diritto al lavoro e in difesa della dignità umana”.
“La violenza contro le donne è oggi una delle violazioni dei diritti umani più invasiva e diffusa e, in molti casi, la più nascosta – sostiene Andreana Esposito - Gli omicidi sono solo la punta di un iceberg, fatto da lividi e ferite spesso celate dietro bugie dette per paura, terrore o vergogna. La punta di un iceberg fatto di umiliazioni, deprivazioni, linguaggio e ironia sessista. Forme non visibili ma non per questo meno dolorose di violenza. Ed è per questo che continua a essere necessario parlare, illustrare, discutere e, in definitiva, operare, forse sconvenientemente, assumendo una visuale, non oggettiva ma reale, provando a rappresentare le cose come stanno: ebbene, esiste ancora una realtà in cui gli uomini sono soggetti e le donne oggetti, ci sono fatti a mostrare che il genere decide in tutte le società umane, sulla base del sesso, subordinazione delle une e dominio degli altri”.
“La giornata rappresenta un'altra tappa di un percorso educativo ambizioso, che impegna ormai da diversi anni l’Ateneo, grazie anche al supporto delle Istituzioni del territorio, in continue attività e riflessioni - afferma la prof. Marianna Pignata, delegata alle pari opportunità - Ci sono parole e condotte che possono aiutare le donne a liberarsi da una gabbia e denunciare violenze e sopraffazioni ma ci sono anche comportamenti che possono provocare danni gravissimi. C’è una responsabilità collettiva di fronte al problema culturale sotteso al fenomeno. Ed è su questo fronte che l’Ateneo gioca un ruolo centrale sul piano culturale e della formazione specifica dei futuri operatori, insieme a tutta la comunità studentesca soprattutto sul piano della sensibilizzazione alla cultura della non violenza”.

locandina

 

Un app per ripartire in sicurezza. Alla Vanvitelli riprendono i corsi in presenza, in modo sicuro e distanziato. Misurazione della temperatura, distanziamento e mascherine le misure anticovid alla base del rientro, per la tutela di circa cinquemila studenti prenotati in aula secondo turnazione.

"La modalità di didattica che abbiamo scelto per la nostra università è molto sicura - commenta Vincenzo Nigro, delegato del Rettore per l'area Didattica di Ateneo e docente alla Vanvitelli - perchè consente agli studenti di aderire alle lezioni su base volontaria e all'Ateneo di conoscere perfettamente il numero di studenti presenti in aula, per cui il distanziamento è perfettamente garantito. Anche i corsi a bassa numerosità sono stati suddivisi in più sottogruppi, contrassegnati da colori differenti. Se ci fosse una recrudescenza pandemica, con questo tipo di organizzazione potremmo contrastarla mantenendo le lezioni in aula".

Per le lezioni in presenza, attive in quasi tutti i Dipartimenti, è stata data priorità agli immatricolati alle lauree triennali e magistrali a ciclo unico, garantendo la possibilità di seguire i corsi anche ai preimmatricolati. Il Distabif partirà con le lezioni in aula a partire dal 12 ottobre. "I numeri dei prenotati ai corsi in aula salgono di giorno in giorno. Con il meccanismo della turnazione gli studenti scelgono settimanalmente a quale corso di studi partecipare. In questo modo coniughiamo la richiesta di flessibilità da parte degli studenti con buona tenuta nei confronti della epidemia di covid" - conclude il docente.


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